USA, ANNI 80: IL RE, LA REGINA E IL PRINCIPE – PARTE I: IL RE

Salsa.it - Music Contamination: la decade d'oro del Re del Pop

Michael Jackson - Yhe King of Pop
Michael Jackson - Yhe King of Pop

Il nostro viaggio musicale negli States degli anni 80 si conclude ripercorrendo le carriere dei tre artisti che più di tutti hanno segnato questa epoca: Michael Jackson, Madonna e Prince: tutti coetanei (sono nati tra il Giugno e l’Agosto del 1958), il primo e l’ultimo di questo terzetto hanno conosciuto il punto più alto del loro successo e della loro vena creativa proprio in quegli anni, mentre Madonna è tuttora sulla cresta dell’onda grazie alla sua più grande dote,  e cioè la capacità di rinnovarsi, di dettare le tendenze, di diventare una vera e propria icona per più di una generazione. Arrivano, o meglio, irrompono sulla scena di quegli anni in maniera diversa: Michael dei tre è già il più affermato e conosciuto, Prince aveva iniziato a farsi notare alla fine del decennio precedente e raggiunge il top per gradi, Madonna è, almeno all’inizio, un tipico prodotto della musica degli “Eighties”.
Tutti e tre però segneranno in maniera indelebile quest’epoca, diventando veri e propri punti di riferimento sia per milioni di fans, sia per altri musicisti, cantanti e ballerini che a loro si sono ispirati negli anni a venire.
Siccome la narrazione della nostra rubrica segue un ordine geografico e cronologico, ci limiteremo in queste tre puntate monografiche a seguire il loro percorso artistico limitatamente alla decade che va dal 1980 al 1989, riprendendo poi a parlar di loro quando si entrerà nel decennio successivo. Riavvolgiamo quindi il nastro dei nostri ricordi e facciamolo ripartire da quando Michael Jackson, Madonna e Prince sono diventati il Re, la Regina e il Principe del panorama musicale made in Usa e non solo.

 

Michael Jackson - The King of Pop
Michael Jackson – The King of Pop

IL BAMBINO PRODIGIO CRESCE – Per Michael Jackson il decennio degli anni 80 si apre all’insegna dei riconoscimenti: tre American Music Awards, ricevuti per l’album Off The Wall ed un Grammy per il singolo di maggior successo da esso tratto, Don’t Stop Til You Get Enough.
Off The Wall è uscito nella seconda metà del 1978, non è il primo album solista di Michael, come molti erroneamente credono, bensì il quinto, preceduto da Got to be There (1972), Ben (1972), Music & Me (1973) e Forever Michael (1975). Realizzati tutti sotto l’etichetta Motown, questi lavori hanno ottenuto un buon successo di vendite, ma non erano ancora riusciti del tutto a far considerare il giovane artista come un’entità separata dal gruppo che lo aveva portato a diventare una delle stelle di prima grandezza della musica nera, i Jackson Five. Nella band dei suoi fratelli il piccolo Michael entrò a far parte dal 1963, quando aveva solo cinque anni: vi arrivò come percussionista, per diventarne, nel volgere di poco tempo, il cantante e frontman. Dopo i primi anni di gavetta, vennero messi sotto contratto dalla più importante etichetta di artisti afro-americani, la Motown, nel 1968, e l’anno successivo erano già in cima alla Billboard Hot 100 con I Want You Back. Il sodalizio tra i Jackson 5 e l’etichetta di Detroit dura con reciproci benefici fino al 1976, quando cambiarono scuderia (dalla CBS, via Philadelphia International Records, fino alla definitiva Epic) e nome, da Jackson Five a Jacksons.Nel 1978 Michael partecipa come attore al film The Wiz, rifacimento de Il Mago Di Oz. La colonna sonora, nella quale Jackson duetta in una canzone con Diana Ross, è curata dal produttore discografico Quincy Jones: i due così hanno modo di conoscersi ed è proprio Michael, impressionato dal lavoro di Jones, a chiedergli di produrre il suo nuovo disco da solista.

Michael Jackson - The King of Pop
Michael Jackson – Jackson Five

Questa è la genesi di Off The Wall, che diventa il primo album nella storia a piazzare quattro singoli in classifica: Rock With You, Off The Wall, She’s Out Of My Life e la già citata Don’t Stop Til You Get Enough, un brano che fonde a meraviglia il soul ed il funky della Motown con la disco di stile Philadelphia. Alla sua produzione partecipano anche Stevie Wonder e Paul Mc Cartney, vince ben otto dischi di platino, vendendo oltre venti milioni di copie. Sulle ali di questo entusiasmo Michael riconferma Quincy Jones come produttore e assieme a lui inizia a lavorare per il nuovo album, ma prima registra un altro disco con i fratelli nel 1980, Triumph, andando anche in tournee con loro.

IL DISCO PIÙ VENDUTO DI TUTTI I TEMPI –  Dopo aver ricevuto un altro Grammy per la canzone Someone In The Dark, facente parte della colonna sonora di E.T, l’Extraterrestre, fa uscire così il suo sesto album solista, secondo prodotto da Quincy Jones: Thriller. Esce sul mercato il 30 Novembre del 1982 e rimane per 37 settimane al primo posto nella classifica di Billboard. Al disco lavorano anche Paul Mc Cartney, Eddie Van Halen, e Steve Lukater e Steve Porcaro dei Toto. La tracklist è composta da nove canzoni, nove autentiche hit che spaziano dal Rock all’R’nB, dalla Disco al Soul, dalla Dance al Funk: quasi assente la componente elettronica che tanto andava di moda in quegli anni, del resto il background musicale di Jackson non lo portava sicuramente a seguire questa strada. Ben sette di questi nove brani sono diventati singoli: Billie Jean, Beat It, The Girl Is Mine, Human Nature, P.Y.T., Wanna Be Startin’ Something e Thriller.
Questo disco rende Michael il personaggio più popolare negli States, e l’apice di questa sua fama viene raggiunto la sera del 25 Marzo del 1983: Michael ed i Jacksons si esibiscono nella serata celebrativa dei 25 anni della Motown, la loro storica casa discografica; dopo aver cantato con i suoi fratelli, Michael entra in scena vestito con una giacca nera scintillante, un cappello scuro ed un guanto bianco alla mano, iniziando ad intonare da solista le note di Billie Jean. Durante questa esibizione, il cantante lancia per la prima volta il Moonwalk, passo con cui il suo stile di danza verrà identificato per sempre negli anni a venire e che diventerà sinonimo di Billie Jean. Michael afferma di essersi ispirato, per la creazione di questo passo, ad una tecnica usata dal mimo francese Marcel Marceau (che Jackson ha dunque perfezionato e reso famosa nel mondo). Secondo molti, è da questa performance che nasce l’origine dei video musicali , intesi come la fonte principale attraverso quale gli artisti possono promuovere al meglio la loro musica. Da questo momento, infatti, Jackson inizia ad essere regolarmente trasmesso su MTV, diventando il primo artista afroamericano ad apparire su tale emittente televisiva.

Anche il video originale di Billie Jean, il suo singolo di maggior successo di sempre, e quello di Beat It ormai sono entrati nella storia, così come quello di Thriller, che ha segnato un’epoca, facendo diventare quella del videoclip un’autentica forma d’arte (vedere apposita scheda).  Trasmesso nelle televisioni di tutto il mondo, il video torna a far impennare le vendite del disco, che ad oggi è l’unico ad aver superato i cento milioni di copie, Dalla morte di Michael, avvenuta nel 2009, ha venduto altri milioni di copie, assestandosi ad una media di cinquecentomila copie all’anno ancora oggi a quarant’anni di distanza dalla sua uscita!

GLI ALTRI PROGETTI E L’USCITA DI BAD – Il successo planetario di Michael è inarrestabile: nel 1983 rende il favore a Paul Mc Cartney, collaborando al suo album Pipes Of Peace con la canzone Say Say Say, subito in vetta alle classifiche; il video del brano è stato girato a Los Alamos, in California, in quello che poi sarebbe diventato il Neverland Ranch, e cioè la residenza di Michael con annesso parco a tema in cui invitava a giocare i bambini poveri, e che nel decennio successivo gli avrebbe causato non pochi guai. Due anni dopo scrive, sempre con Quincy Jones e Lionel Richie uno dei più grandi successi musicali di tutti i tempi, We Are The World, l’anno successivo gira un cortometraggio diretto da George Lucas e Francis Ford Coppola,dal titolo Captain Eo: Costa quasi 30 milioni di dollari ed è uno dei primi progetti di cinema in 3d: il cortometraggio è stato per una decina d’anni una delle principali attrazioni dei parchi Disney in California ed in Florida.

Michael Jackson - The King of Pop
Michael Jackson, Paul Mc Cartney – USA for Africa

A cinque anni dall’uscita di Thriller, il 31 Agosto del 1987 Michael presenta il suo nuovo album, terzo ed ultimo prodotto da Quincy Jones: si intitola Bad ed è preceduto dall’uscita del singolo I Just Can’t Stop Loving You, una ballata pop. Inizialmente vorrebbe cantare la title track insieme a Prince, ma questi si rifiuta per le differenze artistiche (per chi scrive, più che diversi tra loro, i due artisti sono stati complementari).
Non bissa il successo di vendite del disco precedente, ma ottiene comunque un successo grandioso, grazie a canzoni molto indovinate come The Way You Make Me Feel, Man In The Mirror, Smooth Criminal, Liberian Girl, la stessa Bad, che spaziano anch’esse tra i veri generi musicali. Anche in questo caso, e forse ancor di più, i video assumono un ruolo fondamentale al fine della promozione dei singoli: sono rimasti nella storia quelli di Smooth Criminal (con una delle coreografie in assoluto più belle e con un inizio mitico, con il lancio della monetina nel juke-box), The Way You Make Me Feel (che narra il corteggiamento a suon di danza da parte di Michael ad una bellissima ragazza) e quello di Liberian Girl, in cui il nostro invita una nutrita schiera di attori Hollywoodiani in auge in quegli anni. Per il video di Bad fa davvero le cose in grande: due milioni di dollari di budget, regia affidata al maestro Martin Scorsese, una stazione della metropolitana newyorchese presa in affitto per i sette giorni utili alle riprese: tra i protagonisti, nei panni di uno degli amici di Michael, un allora giovanissimo Wesley Snipes. Quello di Bad è anche il primo video in cui possiamo vedere i primi cambiamenti fisici di Michael.
Il disco si assesta sui 33 milioni di copie vendute, fuori dagli States è in Inghilterra il posto in cui ottiene i maggiori riscontri.

IL CAMBIAMENTO FISICO E LA CONSACRAZIONE A RE DEL POP –  Di pari passo alla carriera musicale, anche la vita privata privata di Michael arriva sotto i riflettori. Con il successo arrivano anche le prime controversie e le dicerie, molte delle quali rivelatesi poi infondate nel corso degli anni. Il primo vero inconveniente capitato a Michael risale nel Gennaio del 1984: sta girando con i suoi fratelli uno spot per la Pepsi, quando i suoi capelli prendono fuoco per un guasto pirotecnico. Deve sottoporsi ad alcuni interventi di chirurgia plastica ricostruttiva al volto, per nascondere alcune cicatrici rimaste dopo l’incidente. In seguito a ciò egli diverrà dipendente dagli antidolorifici. Questo episodio ebbe enorme impatto mediatico, tanto che negli anni successivi Jackson continuerà a vivere sempre con il pregiudizio della chirurgia facciale.
Intanto il colore della sua pelle, nera per l’intera durata della sua giovinezza, comincia a schiarirsi di anno in anno. I giornali scandalistici su questo ci sguazzano, diffondendo notizie di ipotetiche operazioni chirurgiche. Il suo biografo J. Randy Taraborrelli affermerà in seguito che, nel 1986, fu diagnosticata al cantante una rara e acuta forma di vitiligine, una malattia che provoca la perdita del colore della pelle rendendo l’epidermide a macchie. Jackson sarebbe “sbiancato” totalmente e gradualmente nel giro di pochi anni; per nascondere la malattia avrebbe usato varie applicazioni di fondotinta aventi come scopo quello di omogeneizzare le macchie. Per il medesimo motivo sarebbe apparso molteplici volte in pubblico con ombrelli per proteggersi dal sole; i taboid vedevano, o volevano vedere, tutto questo come l’eccentricità di un ragazzo arricchito. Riguardo inoltre alla mutazione del suo viso, Michael afferma nelle interviste che ciò è quasi interamente da attribuirsi alla pubertà, e che si è concesso solo dei piccoli ritocchi per renderlo più armonioso con la nuova pelle chiara, tra cui uno di rinoplastica e uno spacco al mento. E di questo periodo anche la notizia che Michael dormisse in una camera iperbarica, per non invecchiare. Solo più avanti si verrà a scoprire  che essa era stata acquistata dal cantante per conto di un ospedale che non aveva i soldi per comprarla: la falsa notizia sarebbe stata messa in giro proprio dal suo manager, Frank Di Leo Altri invece scrivono anche che ha tentato di acquistare lo scheletro di Joseph Merrick (soprannominato The Elephant – man a causa di una malformazione fisica), notizia in seguito smentita dall’artista. Tale fatto gli varrà il soprannome di “Wacko Jacko”, che lui sempre detesterà. (fonte Wikipedia)

Michael Jackson - The King of Pop
Michael Jackson – The King of Pop

A tutte queste dicerie Michael risponde con un video dal titolo Leave Me Alone, un esplicito invito ai rappresentanti della carta stampata di lasciarlo in pace. La sua enorme popolarità è inarrestabile: nel 1984 viene ricevuto dal presidente Reagan alla casa bianca per ricevere un’onorificenza. Sempre in quell’anno torna ad incidere un disco, Victory, con i fratelli, accompagnandoli in tournee. Con i proventi dei suoi molteplici guadagni compra poi i diritti delle canzoni dei Beatles, diventandone maggior azionista in società con Paul Mc Cartney e Yoko Ono. Nel 1987 parte il suo primo tour da solista, il Bad World Tour: 100 spettacoli in tutto il mondo con la cifra record di quasi quattro milioni e mezzo di spettatori. Nel 1988 gira il film documentario Moonwalker, in cui ripercorre tutti i momenti della sua carriera. Proprio in quest’anno viene insignito del titolo di King Of Pop: ad officiare la cerimonia la sua amica Liz Taylor e l’attore Eddie Murphy, in occasione dei BRE Awards.

Ed ora fatevi una bella scorpacciata di hit del Re del pop con la nostra playlist di Spotify.

A cura di: Mauro Gresolmi
Images & Graphic work by: Francisco Rojos

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