Nel mondo dei videoclip l’influenza che questo video ha avuto è tale che si può parlare di un prima e di un dopo Thriller.
Anche in questo Michael Jackson è stato un innovatore: dopo aver fatto assurgere il videoclip a principale veicolo di promozione della musica grazie alla sua partecipazione alla festa del venticinquesimo anniversario della Motown, in cui lanciò il Moonwalk cantando e ballando Billie Jean, con Thriller fa dare a questo genere la connotazione di forma d’arte che fino ad allora non gli era stata attribuita.

La genesi di Thriller inteso come video risale al 1983, quando Michael si trova a soggiornare a Londra e decide di andare a vedere un film di John Landis intitolato Un Lupo Mannaro Americano A Londra; ne rimane talmente colpito che gli frulla in testa l’idea di girare un video per la canzone Thriller in chiave horror. Sorgono però un paio di problemi in proposito. Il primo è legato alla tempistica: il disco è già uscito da più di un anno e ha praticamente battuto ogni record di vendita, cominciando la sua fisiologica parabola discendente dalle classifiche; la Sony ritiene quindi anacronistica la realizzazione di un video per promozionare una canzone o un album che hanno già fatto un successo senza eguali.

Il secondo è legato al budget: per quello che ha in mente Michael i costi sono troppo elevati anche per un colosso come la Sony Epic, ragion per cui la casa discografica non si dichiara disposta a seguire il progetto.
A questo punto Michael decide di prodursi il video con i propri soldi, accollandosi tutte le spese. Per prima cosa assume come regista proprio John Landis: le atmosfere sarebbero state horror, ma il tono doveva essere leggero ed ironico, in quanto il video sarebbe stato trasmesso per tutti in televisione. Dal punto di vista dell’ironia Landis era uno dei registi che aveva lanciato il cosiddetto genere demenziale, con il cult movie Animal House; per l’horror il suo An American Werewolf In London si era rivelato come la sorpresa cinematografica dell’anno, mentre in quanto alla musica aveva strabiliato il mondo giusto tre anni prima con un altro film leggendario, The Blues Brothers. Questo background faceva del giovane regista la persona più adatta per girare Thriller.
Il video, per la prima volta nella storia di questo genere, ha più i connotati del cortometraggio che del videoclip: primo fra tutti ha una trama che si snoda nel corso del suo svolgimento, dei dialoghi precisi ed una coreografia appositamente studiata. (fino ad allora a maggior parte dei video riprendevano le performance dei cantanti, aggiungendovi qualche effetto o qualche suggestiva location).
La canzone stessa non è più quella che appare nel disco, ma viene completamente destrutturata: riunisce tutte le strofe consecutivamente senza ritornello (Michael le canta alla protagonista femminile mentre la riaccompagna a casa dal cinema), poi inserisce il parlato del grande attore horror Vincent Price (con il quale accompagna l’uscita degli zombies dal cimitero); a questo punto aggiunge una parte nuova tutta musicale per l’inizio della coreografia e infine vengono cantati consecutivamente tutti i ritornelli com’era avvenuto poco prima con le strofe.
Per prepararsi alle riprese Michael si sottopone a ore di estenuante make-up (sono ancora lontani i tempi degli effetti digitali); essendo il trucco da zombie così pesante da non riuscire a fargli muovere la bocca, lo mantiene per la parte musicale della coreografia, mentre quando canta ne è completamente sprovvisto.
Il video viene mandato in onda in tre versioni: quella integrale di quasi quattordici minuti, e due più brevi, una otto ed una da sette minuti (quest’ultima la più trasmessa). Per non incappare in problemi di censura, Michael lo fa precedere da una scritta in cui afferma di non credere nell’occulto.
Nel giro di pochi giorni dalla sua uscita diventa popolare in tutto il mondo e le vendite dell’album subiscono un’ulteriore impennata, facendolo diventare il disco più venduto di tutti i tempi. Registi famosi ed emergenti, che inizialmente avevano snobbato i videoclip, intravvedono in questi una nuova forma espressiva o un nuovo trampolino di lancio per la propria arte e da quel momento in poi nasceranno altri video entrati nella storia, per i quali le case di produzione non hanno più lesinato gli investimenti.
Un anno dopo la sua uscita, Michael ha commercializzato anche una videocassetta con il making di Thriller, inutile dire che batté ogni record di vendita nel genere musicale.
In occasione del venticinquesimo anniversario dell’uscita dell’album, nel 2007 ha realizzato un cd speciale con allegato un dvd in cui si può trovare il video rimasterizzato in versione integrale, insieme a quello della storica performance alla festa della Motown.
Prima che la morte improvvisa ce lo portasse via nel 2009, Michael stava lavorando ad un remake di Thriller in 3D: si possono vedere alcune immagini che erano già state girate nel film This Is It, uscito dopo la sua scomparsa (vedere scheda nella rubrica Films).
A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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