EUROPA, ANNI 80 – LA GERMANIA TRA LA NEUE DEUTSCHE WELLE E L’EURODANCE

Salsa.it - Music Contamination:il decennio dance degli anni 80 ci ha regalato artisti tedeschi dalla fama internazionale

La Dance Europea 80s Made in Germany
La Dance Europea 80s Made in Germany

Conclusosi il nostro viaggio attraverso il panorama musicale negli Usa degli anni 80, torniamo in Europa e riprendiamo il discorso, cominciando proprio dal paese in cui, dal punto di vista della musica disco e dance, tutto incominciò: la Germania.
Avevamo visto che, grazie al musicista e produttore italiano Giorgio Moroder, è stata proprio questa nazione a dare i natali alla discomusic made in Europe e che, già dai suoi albori, questo genere nel vecchio continente aveva assunto dei connotati ben precisi, su tutti la massiccia presenza di sonorità elettroniche ed innovative per l’epoca, che ancora oggi vengono usate e campionate nella musica da discoteca contemporanea.
La decade degli anni 80 segue anche in Germania l’evoluzione che la disco ebbe in America: non è più un genere a sè stante, ma va ad insinuarsi in altri generi, sia quelli consolidati come il pop, sia quelli nuovi, come la new wave ed il synthpop. Gli artisti che avevano fatto grande la discomusic in Germania negli anni 70, sono del tutto assenti nel decennio successivo: Donna Summer torna in America sotto l’ala protettiva di Quincy Jones ed inizia ad affrontare anche altri generi, i Boney’M non riescono a stare al passo con i cambiamenti musicali di quegli anni e conoscono un periodo di declino, mentre lo stesso Moroder si lascia assorbire da altri impegni, primo tra tutti quello della musica per il cinema; continuerà il suo lavoro di produttore e scopritore di talenti, lavorando con tutti i più grandi nomi di quel periodo, assumendo però un respiro sempre più internazionale.
Gli anni 80 vedono quindi il nascere di nuovi artisti e gruppi, alcuni dei quali diventano vere e proprie star anche al di fuori dei loro confini. Altra grande novità: alcuni tra questi riescono a far successo anche cantando in lingua tedesca.

La Dance Europea 80s Made in Germany
La Dance Europea 80s Made in Germany – SPLIF Carbonara – TRIO Da Da Da

LA NEW WAVE TEDESCA ED I SUOI ARTISTI – Contemporaneamente alla nascita della Discomusic, la seconda metà degli anni 70 vede sorgere in Germania il movimento musicale chiamato Neue Deutsche Welle (La nuova onda tedesca), più comunemente chiamato soltanto con le sue iniziali NDW. L’orientamento musicale è quello del suo omologo inglese, la New Wave, e quello del punk, mentre per quanto riguarda i testi, sono tutti rigorosamente in lingua tedesca e fanno ampio uso dell’ironia, a volte trattando temi molto frivoli e spensierati, altre avventurandosi anche nella protesta sociale e nella connotazione politica. Le città in cui questo movimento si sviluppa sono Berlino Ovest, Amburgo, Hannover, Düsseldorf ed Hagen. All’inizio degli anni 80 la maggior parte degli esponenti di spicco è ancora legata al punk, con Nina Hagen, originaria della Germania Est, che riveste il ruolo di stella più lucente, mentre alcuni altri artisti più legati musicalmente alla new wave contaminano le loro sonorità con ritmiche dance, sfornando successi che ancora oggi ricordiamo.
Una delle prime hit in ordine cronologico è la celeberrima Da Da Da dei Trio: questo gruppo è formato da Stephan Remmler (voce, occasionalmente tastiere), Gert ‘Kralle’ Krawinkel (chitarra) e Peter Behrens (batteria). Nel 1982 Remmler e Kravinkel compongono la canzone Da Da Da Ich Lieb Dich Nicht Du Liebst Mich Nicht Aha Aha Aha (questo è il titolo originale, che in itaiano signfica “Da da da, io non ti amo, tu non mi ami”) e la fanno uscire quasi in concomitanza con i mondiali di calcio spagnoli di quell’anno. Il brano è molto minimal per quanto riguarda i suoni, ma diventa presto un tormentone in tutta Europa: sulle ali dell’entusiasmo viene fatta anche una versione in inglese (Da da Da I Don’t Love You, You Don’t Love Me), per il mercato internazionale, ma è proprio quella in tedesco che sfonda, rappresentando, in contemporanea con Der kommissar di Falco, una vera e propria novità. A dimostrazione di quanto sia popolare questa canzone, in occasione della vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio, tre ragazzi italiani, Paolo Paltrinieri, Lorenzo Canovi e Romeo Corpetti, in arte The Masters, ne dedicano una loro personalissima versione agli azzurri campioni del mondo, conosciuta col titolo Mundial Da Da Da. Oggi sono passati più di quarant’anni dalla sua uscita, ma viene ancora usata per innumerevoli spot pubblicitari, ha fatto parte nel 2008 della colonna sonora del film su Andreotti di Paolo Sorrentino, Il Divo, ed è stata sigla nel 2010 di un’omonima trasmissione tv di rai 1 che conteneva spezzoni di spettacoli famosi dell’archivio storico della Rai. I Trio non hanno più saputo ripetersi a livello internazionale, ma hanno continuato ad aver successo in Germania fino all’anno del loro scioglimento, il 1986.

Un altro gruppo molto attivo in quegli anni è quello degli Spliff: spaziano in vari generi, dal rock al punk alla musica elettronica, tutti legati naturalmente alla NDW. Prima di mettersi in proprio suonavano assieme a Nina Hagen nella Nina Hagen Band, poi, dal 1980 Herwig Mitteregger, Reinhold Heil, Bernhard Potschka e Manfred Praeker si danno il nome Spliff ed iniziano come gruppo la loro carriera, che durerà un quinquennio. In questo lasso di tempo il loro lavoro migliore è senz’altro l’album 85555, uscito nel 1982; il numero del titolo è riferito proprio al codice di catalogo del disco (due anni dopo gli Yes riprenderanno questa trovata per il loro album 90125). Due i singoli di successo tratti da questo Lp: Heut’Nacht e Carbonara: proprio quest’ultima sarà la hit che farà loro vendere più dischi all’estero, specie da noi in Italia, in quanto gran parte della canzone, che racconta un po’ le bellezze (gastronomiche e non) del nostro paese dal punto di vista del turista tedesco, è cantata in italiano.

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La Dance Europea 80s Made in Germany

Prima di diventare la più grande cantante pop tedesca,Gabriele Susanne Kerner, meglio consocuta con il nome d’arte di Nena (nomignolo che le viene dato durante una sua vacanza in Spagna) è stata con la sua band anche una delle artiste di maggior rilievo della NDW.  A Berlino Ovest lavora part-time nell’ufficio che promuove le pubbliche relazioni degli Spliff, e sono proprio questi ultimi a produrre il suo primo singolo, che grazie alla trasmissione televisiva Musikladen diventa una hit in tutto il paese. Nel 1983 Nena pubblica un altro 45 giri, destinato a diventare una delle canzoni tedesche più conosciute in tutto il mondo: 99 Luftballons. Musicalmente parlando la canzone, la cui melodia è composta da  Jörn-Uwe Fahrenkrog-Petersen, ha tutte le caratteristiche della new wave accompagnata dai ritmi dance; è composta da cinque strofe, ciascuna in crescendo sempre più veloce dell’altra. Il tema del testo, scritto da Carlo Karges (uno dei componenti della band) è una protesta contro la guerra: lo spunto deriva da un concerto che i Rolling Stones tennero a Berlino Ovest, al termine del quale vennero liberati n cielo dei palloncini rossi, che, una volta saliti, diedero l’impressione di formare un’astronave. Karges si chiese cosa sarebbe successo, in pieno clima di guerra fredda, se dall’altra parte del muro i militari avessero avuto la sua stessa impressione. Il testo, quindi, parla dell’acquisto di 99 palloncini rossi, che vengono liberati in aria, ma che, intercettati da un radar, vengono scambiati per un attacco alieno. Per questo motivo, un generale lancia l’allarme ordina di abbattere questi oggetti non identificati. La canzone non ci mette molto a scalare tutte le classifiche tedesche, ma è molto curioso come abbia fatto ad entrare, prima canzone tedesca nella storia, nella top ten americana. Il merito di questo va dato a Christiane F. (la ragazza protagonista dell’omonimo romanzo autobiografico e del film da esso tratto Christiane F., Noi, I Ragazzi Dello Zoo Di Berlino); la ragazza, negli States per promozionare il film che parla della sua agghiacciante esperienza con l’eroina, passa la canzone ad alcuni djs radiofonici californiani. A questi il brano piace parecchio e lo diffondono a macchia d’olio in tutti gli States, decretandone un enorme successo di vendite (sarà disco d’oro negli Usa). Nel 1984 99 Luftballons è in testa alle classifiche di parecchi paesi europei. Nel corso degli anni ne viene fatta una versione in inglese ed una in spagnolo, viene riammodernata più di una volta (l’ultima nel 2009), stesso discorso vale per il video. A fine anni 80 Nena si stacca dalla sua band ed inizia così la sua altrettanto fortunata carriera da solista. Propiro nei primi anni 80 anche Christiane F. tenta una carriera musicale come esponente della NDW, ma senza ottenere grandi consensi.

Viene associato alla Neue Deutsche Welle anche Falco, che per un breve periodo nel 1977 si è formato, musicalmente parlando, a Berlino Ovest, proprio quando la NDW si stava radicando nel panorama musicale tedesco. Falco però è austriaco e tutte le sue produzioni di successo sono state fatte fuori dai confini tedeschi, per cui ci occuperemo di lui nella futura puntata dedicata agli altri paesi europei.

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La Dance Europea 80s Made in Germany – BRUCE & BONGO – THE TWINS

Chi invece, pur non essendo tedesco, ha fatto successo con una canzone il cui testo può tranquillamente rispondere ai canoni della NDW, è il duo britannico Bruce & Bongo. I loro veri nome sono Bruce Hammond Earlam e Douglas Wilgrove: imparano il tedesco quando, come soldati dell’esercito inglese, vengono stanziati in una base militare in Germania, e nel 1986 escono con il singolo Geil; anche qui strumentazioni elettroniche a farla da padrone, ritmi da italo-disco e ritornello musicalmente ripreso tale e quale dalla hit dell’anno prima Rock Me Amadeus di Falco. Il successo del brano, o meglio il clamore che ha suscitato nei paesi di lingua tedesca, è decretato dal testo, un po’ in inglese e un po’ in tedesco, e dalla parola del titolo, che si presta a un doppio senso: se infatti nel gergo giovanile “geil” significa “divertente”, “cool” (figo), nel linguaggio pornografico la parola assume il significato di “arrapante”, “libidinoso”, e questo suscita parecchie proteste nelle generazioni più anziane, tanto che il governo tedesco deve metterlo all’indice. Il testo contiene anche riferimenti a personaggi dell’attualità, come l’allora popolarissimo tennista Boris Becker (un’intera strofa sarà a lui dedicata, con l’immancabile finale  “Boris ist Geil”). Geil diventa numero 1 in Germania e Austria, entrando anche nelle top ten di tutta Europa (in Italia sale fino al quarto posto), è accompagnata da un video in cui il look dei due cantanti vuole essere una parodia alle mode del momento, ma rimane un episodio isolato nella carriera musicale di questo duo, che come molti altri, non saprà più nemmeno avvicinare il successo ottenuto con questo singolo.

IL SYNTH-POP DEI TWINS – come molti altri artisti della NDW, anche i Twins si formano a Berlino Ovest, ma le loro tendenze musicali sono più legate alla musica dance e ad un’internazionalità che li porta fin da subito a cantare in inglese. Anche loro sono un duo, formato da Sven Dohrow e Ronny Schreinzer; i loro musicisti e gruppi di riferimento sono i britannici Gary Numan, OMD e Depeche Mode, ed è quella la direzione che prendono sin dalle loro prime produzioni. Il loro primo singolo esce nel 1981, si intitola Runaway e raggiunge il vertice delle classifiche in Germania. L’anno successivo pubblicano il brano che li rende famosi in tutta Europa e che ancora oggi non può mancare nelle scalette dei djs specializzati in musica revival: Face To Face, Heart To Heart. Sintetizzatori, tastiere e ritmi molto sostenuti sono la caratteristica principale di questo brano, che furoreggia in tutte le discoteche. Mantenendo sempre questo stile e questo sound, continuano il loro momento magico anche l’anno successivo, in cui piazzano nelle prime posizioni di molte charts europee altre hit, come Not The Loving Kind e Ballet Dancer; di quest’ultimo brano faranno una nuova versione nel 2006, dal titolo Ballet Dancer – Latino Mix, che incredibilmente raggiungerà la quarta posizione nella classifica tedesca.

ALPHAVILLE E PROPAGANDA – la parte centrale degli anni 80 vede l’ascesa di due gruppi tedeschi, accomunati dal fatto che hanno fatto subito centro a livello internazionale con il loro primo album e da uno stile musicale piuttosto simile, sempre legato al synth-pop e alla musica elettronica.

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La Dance Europea 80s Made in Germany – ALPHAVILLE – PROPAGANDA

In ordine cronologico i primi di cui parliamo sono gli Alphaville, gruppo fondato da tre ragazzi provenienti dalla Westfalia, Marian Gold, Bernhard Lloyd e Frank Mertens. All’inizio decidono di chiamarsi Forever Young, come uno dei loro futuri singoli di maggior successo, ma poi cambiano il loro nome in Alphaville. Il 45 giri del loro esordio nel 1984 è Big In Japan, in cui contaminano il loro synth-pop con alcuni strumenti orientali, con tanto di colpo di gong finale: la canzone, il cui testo fa riferimento a quelle band occidentali che ottengono grande successo in Giappone, mentre nei loro paesi d’origine nessuno se le fila, funziona molto nelle discoteche, grazie anche alle versioni estese e remixate,e fa da apripista al successo dell’album che nesce subito dopo, Forever Young. Questo LP contiene altre due hit: la prima è un altro brano dance dal titolo Sounds Like A Melody, con una ritmica del tutto simile a quella del singolo precedente ed una presenza ancor più massiccia dei sintetizzatori. Il secondo, che dà il titolo all’album, è una ballad che nel corso degli anni è diventata la loro canzone più famosa e ripresa. Innumerevoli saranno le cover di Forever Young: la prima è quella di Laura Branigan: la realizza nel 1985 per il suo album Hold me, e, d’accordo col gruppo tedesco, è pronta a farla uscire come singolo, senonché gli Alphaville, sull’onda lunga del successo europeo, decidono di pubblicare come 45 giri la loro versione anche negli Usa, non ottenendo però i consensi sperati. La Branigan comunque terrà la canzone sempre nella scaletta dei suoi concerti sino all’anno della sua prematura scomparsa, il 2004. Tra le altre versioni citiamo quella della band australiana degli Youth Group, che la inseriranno nella colonna sonora della serie tv The O.C., quella del rapper Jay Z del 2009, dal titolo Young Forever, e infine quella che la boy band One Direction canterà ad X-Factor.
Nel 1986 gli Alphaville pubblicano il loro secondo album, Afternoon In Utopia; vende meno del primo, ma riesce ugualmente a piazzare un singolo che entra in molte classifiche europee, Dance With Me. Passa invece quasi inosservato il loro terzo lavoro, nel 1989, The Breathtaking Blue, con i due singoli Romeos e Misteries Of Love che non sanno fare breccia nei gusti del pubblico.

Nei primi anni 80 Andreas Thein e Ralf Dörper formano il gruppo dei Propaganda; ben presto si aggiunge a loro anche Michael Mertens. Pubblicano qualche singolo per un’etichetta indipendente a tiratura limitata, ma questo basta ad attirare l’attenzione del produttore inglese Trevor Horn (l’autore ed interprete con i Buggles di Video Killed The Radio Star), il quale li mette sotto contratto con l’etichetta discografica  ZTT (la stessa dei Frankie Goes To Hollywood).  Per produrre il loro primo album i Propaganda si trasferiscono in Inghilterra ed ingaggiano le due cantanti Susanne Freytag e Claudia Brücken. Con questa nuova formazione incidono il loro primo singolo per la ZTT, dal titolo Dr.Mabuse, che li fa subito notare al mercato britannico. Poco dopo Thein abbandona il gruppo appena prima dell’inizio della registrazione del loro primo album, A Secret Wish, del 1985. Il disco conquista immediatamente i favori del pubblico e della critica, grazie anche al successo del singolo Duel, anch’esso caratterizzato da qualche sonorità orientale inserita in un contesto elettronico. Il gruppo dimostra una grande padronanza nell’uso degli strumenti elettronici al servizio della dance anche in P-Machinery, secondo singolo tratto da A Secret Wish. La loro carriera sembra essere definitivamente lanciata verso un duraturo successo, ma i contrasti legati ad alcune clausole del contratto con la loro casa discografica portano ad un prematuro scioglimento del gruppo. i singoli componenti tenteranno con sorti alterne altri progetti musicali, fino a quando nel 2005 Susanne Freytag e Michael Martens riformeranno il gruppo, pubblicando i loro lavori per un’etichetta indipendente, la tedesca Amontillado-Music.

DAL POP ALL’EURODANCE – A metà anni 80 irrompono sulla scena un gruppo ed un’artista destinati a dominare il panorama dance per quasi tutta le seconda metà della decade. Le loro canzoni, facili all’ascolto e senza particolari pretese, hanno avuto il merito di avere un impatto immediato sul pubblico, dimostrandosi fin da subito vincenti sulle piste da ballo di tutta Europa.

La Dance Europea 80s Made in Germany
La Dance Europea 80s Made in Germany – MODERN TALKING – SANDRA

Andiamo come sempre in ordine cronologico ed iniziamo dai Modern Talking. Questo è il nome che si è dato il duo composto da Dieter Bohen e Thomas Anders. Appaiono sulle scene nel 1984, quando il loro primo singolo, You’re My heart, You’re My Soul, conquista la vetta delle classifiche di mezza Europa, e da lì non si schiodano per almeno tre anni, in cui sfornano dischi di successo a ripetizione. il loro stile musicale è molto semplice, e forse per questo, funziona alla grande: melodie pop con testi piuttosto sdoldicnati, inseriti in un contesto ritmico dance, con qualche richiamo alla discomusic delle origini per il suono delle congas in alcuni brani e per l’uso del falsetto nel canto in altri. Autore di tutte le composizioni dei Modern Talking è Dieter Bohen, mentre Anders ci mette le sua voce. Il loro aspetto poi li aiuta, specie tra le adolescenti. Dopo You’re My Heart…, seguono altre hit internazionali del calibro di Cherie Cherie Lady, Atlantis is Calling, Brother Louie, e Geronimo’s Cadillac. In Germania spopolano, e dominano le classifiche anche in Francia, Spagna, Belgio, Danimarca, Finlandia, Svizzera, Portogallo, Israele, Libano, Turchia  e nell’Europa dell’Est; sorprendente è il loro successo in Russia, in Giappone e in Sud Africa. L’Inghilterra, già ricca di artisti di suo in quel periodo, li snobba un po’: solo Brother Louie entra nelle loro classifiche. Sono molto amati anche in Italia, dove ottengono ottimi risultati di vendite e di gradimento. Dopo questo triennio di successi, il duo si scioglie per permettere ai singoli componenti di seguire ciascuno le proprie aspirazioni. Torneranno insieme nel 1998, anno in cui pubblicheranno  Back For Good, una raccolta dei loro brani più celebri remixati, con l’aggiunta di alcuni inediti: sarà il loro più grande successo commerciale, al seguito del quale usciranno con un album all’anno sino al 2003, anno del loro definitivo scioglimento.

Prima di dedicarsi alla musica dnace Sandra (vero nome Sandra Ann Lauer) è già molto famosa come cantante del gruppo pop tutto femminile delle Arabesque: con questa band si era ritagliata sino ad ora uno spazio di prim’ordine nel mondo del pop tedesco, mentre all’estero la loro popolarità era enorme in Giappone, dove avevano venduto qualcosa come sei milioni di dischi. L’anno della svolta per Sandra è il 1984: conosce in uno studio di registrazione di Monaco di Baviera il musicista e produttore rumeno Michael Cretu e si innamora di lui: insieme formano sin da subito anche un affiatatissimo sodalizio artistico, che porta la cantante ad abbandonare il mondo del pop, per entrare da protagonista e da solista in quello della Eurodance. Il suo primo singolo di questo suo nuovo corso esce solo in Germania ed in tiratura limitata, ed è proprio la cover in lingua tedesca del successo degli Alphaville, Big In Japan, che diventa Japan Ist Weit. Il successo internazionale le arriva però l’anno successivo, quando pubblica il Singolo (I’ll Never Be) Maria Magdalena, che presenta tutte le caratteristiche dei lavori di Cretu: ritmi presi direttamente dall’Italodisco (che prende il nome di Eurodisco quando non viene prodotta nel nostro paese, ma che ha le medesime peculiarità sonore) con grande apporto delle tastiere. L’aspetto e la voce suadente di Sandra, poi, fanno il resto. Sempre nel 1985 esce il primo album, dal titolo The Long Play, da cui vengono pubblicati altri due 45 giri che fanno ballare i giovani di tutt’Europa: In The Heat Of The Night e Little Girl, nel cui video la cantante è alle prese con il fantasma di una bambina vissuta nella Venezia del 700. Anche il 1986 vede Sandra come protagonista: nuovo album e nuovi singoli di successo, Innocent Love ed Hi Hi Hi, quest’ultimo usato anche nella colonna sonora del film italiano Yuppies 2, (così come Duel dei Propaganda apriva il primo Yuppies). Nell’estate di quest’anno riceve un premio speciale al Festivalbar nell’Arena di Verona. Nel 1987 pubblica una raccolta dei suoi singoli e lancia un altro inedito destinato ad entrare nelle top ten di molti paesi, Everlasting Love.  A inizio 1988 si sposa con Michael Cretu (rimarrà legata a lui sino al 2007, anno del loro divorzio), e realizza un nuovo album, Into A Secret Land, preceduto dal singolo Haeven Can Wait. Nell’autunno è ospite a Rete 105, dove il dj Stefano Secchi le fa ascoltare per l’occasione un remix del singolo Secret Land da poco uscito. Sandra però non è affatto contenta del nuovo lavoro del dj e senza mezzi termini gli dice in diretta che Secret Land nasce come brano pop e non doveva essere rielaborato in chiave house (il nascente nuovo genere musicale in voga nelle discoteche). Gli anni 80 si chiudono per Sandra con la partecipazione al progetto benefico United Artist For Forest, in cui canta con altri artisti la canzone Yes We Can, composta dal musicista tedesco Harold Faltermeyer (molti lo conoscono per la celebre colonna sonora di Beverly Hills Cop e Top Gun).

Ed ora, largo alla musica: ecco la playlist Spotify con tutte le canzoni di cui abbiamo parlato, con in aggiunta le cover più famose di alcuni successi che hanno saputo resistere allo scorrere del tempo.

 

A cura di: Mauro Gresolmi
Images & Graphic work by: Francisco Rojos

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