Le porte del cuore di Dulce Pontes

L’artista di Montijo (Lisbona) ritorna con El Corazón Tiene Tres Puertas, un lavoro sperimentale che offre una nuova visione della musica portoghese, rileggendo le radici del fado e del folklore lusitano e incrociandole con sonorità del mondo. L’album, distribuito in Italia da Egea, è frutto della collaborazione tra la portoghese Ondeia Musica e la spagnola Resistencia.

Dopo il bellissimo Focus firmato con Ennio Morricone (2003), ecco entrare in distribuzione italiana, finalmente, l’ultimo progetto discografico di Dulce Pontes che ci regala note e colori di assoluta eccellenza. El Corazón Tiene Tres Puertas (il cuore ha tre porte), è il titolo di questo colossale lavoro dal vivo – due CD e un DVD – che celebra in qualche modo vent’anni di carriera della virtuosa cantante portoghese capace di creare magie e paesaggi sonori inusitati.
Dulce – in un ritorno davvero insolito – tratteggia una visione personale allargata del messaggio artistico e spirituale, assumendo nelle proprie mani la globalità della filiera musicale: compositrice, arrangiatrice, cantante, pianista, produttrice, tecnico del suono ed editrice.Un’opera davvero monumentale, tra canto, musica, teatro, danza e poesia, ricerche acustiche, che si dipana in 34 esecuzioni, a cui si aggiungono immagini filmate per la durata totale di ben 258 minuti di emozioni: arte allo stato puro.
Il CD1 presenta quindici brani incisi su diversi palcoscenici del mondo; il CD2 riunisce le undici canzoni registrate – senza pubblico presente – all’interno di affascinanti luoghi religiosi del Portogallo, in ambienti architettonici con acustiche e atmosfere d’altri tempi, tra cappelle, chiostri, refettori e nicchie del Convento del Cristo di Tomar e nella chiesa di Santa Maria di Óbidos. Uno spettacolo con elaborazioni ad ampio spettro tra improvvisazioni vocali e declamazioni punteggiate da sapienti armonie.
Il dvd completa e impreziosisce il progetto con le riprese del concerto realizzato ad Istanbul; il “making of” del disco 2, che srotola immagini suggestive, seducenti, e soprattutto efficaci per apprezzare preparazione e montaggio di un progetto artistico insolito e complesso; e, infine, l’interessante intervista in italiano del giornalista Riccardo Jannello, mentre la Ponces risponde in portoghese, purtroppo senza traduzione. Unica pecca della produzione.
Per mancanza di spazio ci è impossibile una descrizione dettagliata del lavoro. Ci limitiamo a dire che su tutto svetta la voce calda e portentosa di Dulce: prima rivisita il fado nelle sue varianti di Lisbona e Coimbra, il folklore e le musiche medievali lusitani, e poi supera i confini nazionali. Così in più punti fanno capolino sonorità mediterannee, reminiscenze di tarantella nella ritmata e allegra Tengo Una Casa En El Sur, accenti di jazz/tango e popeggianti in Los Lobos y Nadie (qui Dulce ricorda la grande Mina), echi di ranchera messicana ne La Llorona.

Ma El Corazón Tiene Tres Puertas (Ondeia – Resistencia / distr. Egea) è anche un tributo alle celebrità della musica portoghese tra cui Amalia Rodrigues, José Afonso e Alan Oulman, il compositore di fado più importante di tutti i tempi, e dei quali Dulce reinterpreta alcuni brani. Tra tutte le canzoni – oltre a quelle ‘contaminate’ appena citate – segnalo Folclore (CD1); tra i musicisti – oltre ai tanti ospiti e ai fantastici fadisti con un arsenale di strumenti della tradizione portoghese: guitarra portuguesa, guitarra dei Coimbra, guitarra de fado, gaita de foles, adufe ecc. – meritevole di menzione è Davide Zaccaria, violoncellista italiano che da alcuni anni risiede in Portogallo, fondamentale collaboratore di Dulce.
Nostalgia, emozioni, intimismo, denuncia, riflessione, allegria e ritmo tutto in un album lussuoso, corredato di booklet, esaustivo di note informative e testi delle canzoni in portoghese e spagnolo. Disco di grande musicalità e spiritualità, progetto perfetto anche con qualche naturale imperfezione delle registrazioni dal vivo e in spazi aperti e unici per storia. Opera imperdibile, dunque, affinchè il cuore attraversi le tre porte – verità, amore e sogno – di quei luoghi dove la musica ha vissuto e vive.

Gian Franco Grilli

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