Che il Jazz non derivi dalla semplice combinazione di ritmi africani ed armonia europea, bensì da una fusione culturale in senso più ampio di entrambi i continenti, è cosa nota. Infatti, le poliritmie della musica africana unite alle ritmiche lineari della danza europea hanno dato al jazz il caratteristico “swing”, così come l’ uso della scala pentatonica su strutture formali unito alla tecnica della chiamata e risposta e ad una melodia che non suoni necessariamente sul ritmo, hanno determinato le attuali strutture. Non ultimo il modo di memorizzare e improvvisare della musica africana che unito alla forma scritta della musica europea, hanno determinato lo stile tipico del jazz.
Purtroppo questo principio sembra non potersi applicare al Jazz Latino, considerato spesso un semplice modo di suonare frasi jazz su ritmiche latine ed anche se ciò è comprensibile, per l’ uso frequente di melodie semplici e ripetitive, questa generalizzazione porta a sottovalutare ciò che in origine fu un elemento determinante per la nascita e lo sviluppo del jazz stesso, il cosiddetto “Spanish Tinge” o Tinta Spagnola.
Jelly Roll Morton, a cui si attribuisce il primo sviluppo della musica afroamericana, già nel 1902 considerava lo “Spanish Tinge” un ingrediente essenziale del jazz autentico e per capirne il valore bisogna tener presente che la parola spanish all’epoca stava ad indicare quella ricca varietà di espressioni musicali importate dall’area caraibica e in modo particolare da Cuba. L’ isola, in tempi remoti, era stato il luogo d’incontro fra l’arcaica cultura africana e le secolari tradizioni spagnole. Oltretutto, a causa di migrazioni avvenute, la musica spagnola era di per se una ricca combinazione di stili: europeo, arabo, gitano…. La Rumba, tipica espressione cubana di musica e danza, nasce dalla fusione di ritmi, canti e danze, che le popolazioni africane avevano conservato, con ritmi gitani, scale e modi medio orientali del Flamenco, introdotto nell’isola intorno al XVI secolo.
Un interscambio fecondo simile a quello che sarebbe avvenuto dopo centinaia di anni nel jazz e che ne avrebbe influenzato le fasi con risultati straordinari, ricordiamo: Spanish Fandango di Luckey Roberts del 1908, Solace di Scott Joplin del 1909, Agua Sincopada di Cole Porter del 1929, Caravan di Juan Tizol del 1936 ed enfine Tanga del 1943 ritenuta la prima composizione di Latin Jazz, ad opera del grande Mario Bauza.
Pertanto l’ infinità di “sorgenti” culturali che nel tempo hanno contribuito alla formazione di un genere musicale così poco definibile per la sua complessa natura offre un’altrettanta infinità di spunti creativi che non possono essere trascurati.
Consigliamo a tutti gli appassionati di questo di questo genere residenti o di passaggio nella zona di Milano un appuntamento imperdibile con la musica Latin Jazz. “mojito giezz” Travolgenti virtuosismi latin-jazz ogni lunedi sera alla discoteca La Rumba.
Dalle radici afro, esplorando cromatiche contaminazioni jazz, afro, fusion, aborigenal, … senza tralasciare immancabili accenni al puro ritmo cubano. Direttamente a contatto col pubblico, senza palco, conduce la serata il gruppo COLORES (basso: Eduardo Cespedes – vocal: Virginia Quesada – piano: Andrea Pollioni – vibrafono: Giacomo Trincali – batteria: Giorgio di Tullio – congas: Gabriel Delgado – tromba: Gendrixson Mena “puchi” – sax: Gabriel Clemente).
Terminata la performance, nella seconda parte della serata una simpatica consuetudine è l’invito da parte dei Colores ai musicisti presenti tra il pubblico ad esibirsi con loro: Il vortice emozionale della JAM-SESSION ci travolgerà tutti!
Ma il modo migliore per gustare questa serata è quello di farsi servire al tavolo un Mojito, il cocktail inventato prediletto da E. Heminguey durante i suoi soggiorni nell’Isla Grande e realizzato per voi nel rispetto della ricetta tradizionale: una nota storica, tra gli accenti musicali del latin-jazz, per una serata davvero inconsueta. L’ingresso è libero a tutti ed è possibile prenotare al: 340 7716900 – 02 36505265
Lascia un commento