Intervista a WILLY CHIRINO

Eccomi di ritorno dal concerto di Willy Chirino tenutosi al
TITANIC di Lugano (CH) domenica 26/9/04. Grande!!! Grandissima esperienza.
Confesso che da sempre amo questo immenso artista e le sue canzoni quindi, a
volte quando le aspettative sono grandi c’è sempre velata la paura di rimanere
delusi. Beh!! Carissimi amici di salsa.it l’unica delusione di questo concerto è
stata la mancanza del pubblico delle grandi occasioni e soprattutto la grande
latitanza dei cubani (veramente pochissimi). Spero di cuore il grande pubblico
cubano che ci aspettavamo di trovare non sia stato inibito da enti
istituzionali, sarebbe veramente triste se così fosse visto e considerato che
assistere a un concerto non può certo nuocere ne alla causa del regime ne tanto
meno alla libertà di pensiero. Ringrazio il buon Franco Stellito (www.salsa.ch)
e l’organizzazione per l’impegno profuso in questa tournè svizzera che ha visto
Willy protagonista a Zurigo, Ginevra e Lugano.

Concerto entusiasmante, Willy Chirino è un grande artista e lo si intuisce
immediatamente, umiltà e carisma sono sicuramente le caratteristiche che danno
immediato riscontro a chi si esibisce da un palcoscenico. Non tutte le canzoni
che meritavano la ribalta hanno trovato spazio in questa serata, sono veramente
troppe le hit di questo artista per poterle proporre integralmente in un solo
concerto. Comunque i successi più grandi e caratteristici non sono mancati come
non sono mancate le forti emozioni durante l’esecuzione de "La Jinetera" e "Nuestro
dia ya viene llegando" che restano sicuramente i brani più toccanti e
caratteristici di Willy. Al di là dei testi di alcune canzoni nessun messaggio
politico ma solo grandissima energia e un’ottima orchestra che ha sicuramente
valorizzato il rendimento e il pathos di questo concerto.

Uno speciale ringraziamento al DJ Flaco della radio nazionale svizzera che ha
contribuito alla realizzazione della nostra intervista.

Cosa ha ispirato Willy Chirino quando era un bambino di 7 anni durante un
concerto di Beny Morè a trasformarsi in uno dei più grandi musicisti della
storia cubana?
Io non vengo da una famiglia di musicisti, mio padre era avvocato, mia mamma
Medico, però quel evento fu il catalizzatore che mi fece pensare definitivamente
a fare musica. Vedere Beny sulla scena e la gente che lo guardava e che
esplodeva in un tumulto di allegria è stata la scintilla che ha fatto scatenare
la voglia di musica che c’è in me. Il fatto di poter far partecipare tutto il
popolo direttamente in ciò che fai è qualcosa di straordinario. Non è stato il
fatto dei soldi che avrei potuto guadagnare, ma solo Suonare e rendere partecipe
il pubblico donandogli allegria e sorrisi.

Willy, tu che sei uno dei precursori della musica cubana intesa come
riproduzione in musica di testi che parlano del sociale, della quotidianità e
dei problemi della Isla Grande, cosa ne pensi del periodo che sta attraversando
oggi la musica cubana in generale, che sia timba o salsa?
Cuba, da sempre, andando indietro nel tempo cominciando dalle sue origini
fino ad arrivare ai giorni nostri, ha avuto la straordinaria peculiarità di
essere un paese che vive di musica ed ha sfornato tantissimi talenti musicali i
quali hanno creato testi e canzoni che sono diventate parte intrinseca del
popolo cubano. Canzoni universali che rimarranno immortali e che il tempo non
riuscirà a lenire poichè la gente si riconosce in questi versi. Nonostante
tutto, questo modo di fare musica non morirà mai, è un qualcosa di
straordinario, possono cambiare le mode o le parole, certo ogni cambiamento
necessita di un periodo più o meno lungo nel quale il popolo deve assimilare
questi cambiamenti, non cambia però il fatto che la musica cubana di oggi è
straordinaria come sempre lo è stata per ciò che è capace di trasmettere alla
gente.

Nel ricordare la grandezza di Celia Cruz, Gilberto
Santarosa, rilasciando un’intervista alla Radio Svizzera lo scorso agosto, ha
detto che Celia era una sorella, un’amica, una mamma ma soprattutto una donna
completamente realizzata. Quest’ultimo punto secondo te può essere discutibile
dal fatto che Non è mai riuscita a ritornare a Cuba dopo il suo "esilio"?
E facile dire tutto ciò perchè noi abbiamo avuto il privilegio di conoscere
Celia e la sua grandezza. Una leggenda che lei stessa si era creata da sola e
che mai riuscì in cuor suo a capire quanto era importante per la gente perchè
era piena di umiltà e di semplicità. Lei si schierava sempre alla pari della la
gente comune. Lei dimostrava tutta la sua felicità, la sua simpatia, la sua
energia ma dentro il suo cuore esisteva un grandissimo senso di tristezza poichè
non è mai riuscita a vedere ma soprattutto ritornare nella sua Cuba libera dopo
il suo "Esilio"

E un ricordo personale di Celia Cruz?
Il più bel ricordo che ho di Celia è la sua Semplicità. Voglio fare un
esempio che la differenziava da tutti gli altri. Quando gli artisti famosi
venivano nella mia casa di Miami per fare una semplice visita o per lavoro,
avevano bisogno di essere coccolati, avevano bisogno di attenzioni speciali
perchè la nuova vita da persone famosi li ha abituati ad essere così, si
credevano importanti e volevano essere serviti e riveriti. Quando arrivava Celia
Cruz invece dopo due minuti, si dimenticava di me e si metteva in cucina a
preparare qualcosa di buono per tutti come se fosse una di famiglia. Lei era
diversa da tutti gli altri, non aveva ego nonostante fosse Celia Cruz e mai dico
mai si è data delle arie in tutta la sua vita, lei è una persona veramente umile
no falsamente umile come certi artisti che pretendono di esserlo ma non lo sono.
A me personalmente ha insegnato tantissimo raccontandomi di lei, della sua
carriera artistica e del suo modo di stare fuori e dentro il palcoscenico
palcoscenico.

Francisco Rojos

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