YO SOY EL REQUINTO – IL PERCORSO DI AFFERMAZIONE DEI CHITARRISTI DELLA BACHATA

Salsa..it - Rubriche - L'importanza di questo strumento musicale nel genere bachatero

Yo Soy El Requinto (by Que Rico Sonido)
Yo Soy El Requinto (by Que Rico Sonido)

«C’era una volta: una chitarra, un basso e delle percussioni…»… No… non stiamo raccontando una storia Rock… Stiamo parlando di una Band di Bachata; in questo articolo parleremo, infatti, del chitarrista bachatero, comunemente definito “Requinto”, analizzando la sua evoluzione artistica nella storia di questo genere musicale. Vale la pena ricordare che gli articoli di questa Rubrica (Que Rico Sonido) trattano argomenti di musica caraibica analizzandoli secondo la prospettiva del musicista e pertanto ci soffermeremo anche su qualche dettaglio squisitamente tecnico, senza entrare, ovviamente, troppo nello specifico per non annoiare il lettore.

Nell’anno 2024, possiamo affermare che la Bachata è diventata, di fatto, uno dei ritmi caraibici più conosciuti e ballati nel mondo (alcuni sostengono che sia diventato addirittura il principale ritmo di massa). Come tutte le espressioni artistiche globalizzate, ha ricevuto contaminazioni ed influenze musicali esterne e dunque ha seguito un percorso evolutivo affascinante ed imprevedibile. Nonostante sia diventata tanto diffusa (non dimentichiamo che nel 2019 la Bachata è stata dichiarata patrimonio culturale dall’UNESCO) tuttavia, dei chitarristi bachateri si parla ancora troppo poco, eppure nella gran parte dei casi, certamente non sono tecnicamente inferiori ai chitarristi più affermati della musica occidentalizzata.

Requinto Guitar
Requinto Guitar

La Bachata nasce in Repubblica Domenicana nella seconda metà del secolo scorso, negli umili ambienti rurali ed emarginati del tessuto sociale schiacciato dal periodo dittatoriale di Trujillo: germogliando dalla confluenza dei caratteri tradizionali musicali tipici del Bolero Cubano, del Merengue, del Changui nonché dell’accattivante eco del Blues. A differenza dei musicisti merengueri che potevano disporre di una strumentazione più costosa (ad esempio la Fisarmonica) i musicisti bachateri forgiavano il proprio bagaglio esperienziale partendo da strumenti musicali più umili e facilmente disponibili come quelli costituiti da legno e fili di metallo. Il Requinto è senza dubbio lo strumento più datato e più caratteristico della formazione bachatera al suo sorgere: si tratta di una chitarra con corde di nylon dalle ridotte dimensioni (circa del 20%) che può differire anche per l’accordatura che solitamente si ottiene portando le corde ad una posizione più acuta di una quarta. Suonare il requinto significava anche e soprattutto dimostrare, con spavalderia, la propria abilità e dunque la sfrontatezza delle performance dei Requintos, sotto forma di arpeggi ed assoli rapidi e ripetitivi, resero tanto accattivante questo ruolo al punto da confondere con lo stesso termine sia lo strumento che il musicista che diventa dunque, nell’immaginario collettivo «El Requinto» del gruppo. Tra i primi Requintisti della storia della Bachata dobbiamo ricordare certamente: Elidio Paredes (“El Chichi”), attualmente riconosciuto come il principale padre fondatore, dello stile chitarristico in esame, insieme ad Augusto Santos, ma anche Ramon Cordero, Jose Manuel Calderon, Luis Segura… Edilio iniziò la sua carriera come chitarrista bolero dopo essersi trasferito, molto giovane, in Santo Domingo, dove diventò musicista di riferimento per tutti gli artisti che registravano all’interno degli studi della Casa Discografica dell’impresario Radhames Aracena, proprietario anche di Radio Guarachita, la principale Radio a diffusione nazionale. Attraverso le sperimentazioni, negli arrangiamenti di requinto di Paredes, Augusto Santos ed altri elaboratori dei suddetti studi musicali, nacque un nuovo modo di interpretare il requinto che di fatto non era più vincolato esclusivamente al Bolero. Paredes collaborò con Ramon Cordero, Marino Perez, Bernardo Ortiz, Bolivar Peralta, Josè Manuel Calderon. Il principale stile esecutivo era basato (oggi ancora molto usato) sulla già diffusa tecnica chitarristica del “picado” (di provenienza flamenca) ovvero, il «pizzicare» le corde con la punta delle dita (o unghia) in modo alternato e rapido, producendo suoni chiari e brillanti. Fu proprio José Manuel Calderon a dar vita alle prime registrazioni di Bachata con “Borracho de Amor” e “Condena”. Come abbiamo detto, anche Augusto Santos fu un Requinto molto ambito dai principali cantanti e gruppi bachateri per arrangiare e registrare i propri brani: tra i suoi primi incarichi ritroviamo, ad esempio “Con el amor no sejuga” e “Ladrona” di Felix Quintana (1966) ma Santos arrangiò anche Calderon, Marino Perez , Ramon Cordero , Leonardo PaniaguaEladio Romero Santos e tanti altri al punto che tra Paredes e Santos si instaurò una sorta di rivalità pacifica.

Requintos - Musicisti
Requintos – Musicisti

Con il passare degli anni di questo magnifico fine secolo per la Bachata, la collaborazione tra cantanti/gruppi, arrangiatori e chitarristi raffinò notevolmente la tecnica chitarristica dei Requintos. E’ il caso di Antony Santos (alla corte di Luis Vargas, ottimo Requinto ed amante dei suoni di chitarra modulati con phaser, chorus, flanger… ), Gesù Martinez (chitarrista di Blas Duran), Martires de Leon, Jose Manuel che testimoniano la diffusione di una serie di innovazioni tra le quali la tecnica di pizzicamento delle corde verso il basso con il pollice e l’utilizzo di chitarre con corde in metallo peraltro amplificate elettricamente. Siamo in una fase storica (negli anni ’80-’90) in cui questo genere musicale iniziava ad assumere caratteristiche di potenziale mondializzazione ed i Requintisti acquisivano una nuova dignità artistica. Le tecniche esecutive-espressive di Antony Santos e Gesù Martinez sono diventate modelli di riferimento e di ispirazione per lo studio e l’approfondimento di chitarristi che possiamo definire di “terza generazione”, in particolare di quelli residenti negli Stati Uniti ed influenzati da altri generi musicali (Pop/Rock/Funky/Hiphop/R&B). Martires de Leon è altresì un chitarrista molto tecnico e dalla intensa attività di ricerca: molto importanti sono stati i suoi progetti di arrangiamento e le sue modalità di registrazione applicate nel corso di lavori con artisti del calibro di Ramon Torres, Genao Lara, Rafael Montilla, Monchy y Alexandra… Non va dimenticato, insieme a questi “innovatori” l’apporto di un mago chiamato Juan Luis Guerra che ha avuto il grande merito di utilizzare questi approcci (in particolare con la chitarra) per farne un perfetto modello musicale pronto ad essere esportato in tutto il mondo e la ammirevole abilità del Maestro Guerra sta proprio nel fatto di essere riuscito a presentarsi al pubblico planetario proponendo nello stesso tempo una musica “nuova” dagli elementi tradizionali domenicani, interpretata con linguaggi strumentali universali.

Antony Santos - Martires De Leon
Antony Santos – Martires De Leon

Oggi i bachateros-Reqintos usano le chitarre elettriche a sei corde e suonano uno stile arricchito con tecniche esecutive condivise con altri generi (sliding, bend, palm-mute, hammer-on, pull-of; tapping !); inoltre curano molto il suono con strumentazioni analogiche o digitali che producono effetti artificiali sempre più sofisticati e graditi al publico moderno. Tra i nomi più noti ed apprezzati dei Requintisti sostanzialmente contemporanei sicuramente ci sono Lenny Santos, Joan Soriano, Ricky Manuel, Joel Tavarez, Gio Williams. Lenny Santos è il cofondatore degli “Aventura” (nel quale militava anche el “Rey” Romeo Santos), gruppo che negli anni ’90 ha predicato la Bachata in tutto il mondo. E’ mia consuetudine definire Lenny Santos come il “The Edge” (U2) della Bachata perché nella creazione degli arrangiamenti dei propri brani, cerca di dare spazio, oltre che alla originalità delle parti soliste, soprattutto alla ricerca e cura di nuovi suoni da sfruttare nei riffs del tema principale e negli arpeggi, metabolizzando tutto quello che riesce a prendere in prestito dall’esperienza chitarristica dei classici della musica di massa occidentalizzata, incontrata nella sua esperienza di vita in New York. Suoni molto elaborati dai multieffetti per chitarra (chorus, flanger, wahwah) e perfettamente echeggiati con delay opportunamente settati, tutto con uno spirito libero e saggio che nella mia personale adolescenza ho apprezzato proprio in The Edge degli U2. Molti delle parti di chitarra elettrica delle bachata degli Aventura sono ormai diventate cult per gli amanti delle sei corde. Joan Soriano è un Requinto moderno che ha suonato per molti grandi artisti bachateri tra i quali Zacarias Ferreira, Tono Rosario. Pur mostrando una tecnica chitarristica moderna e raffinata, si contraddistingue per il suo atteggiamento meno interessato alla sperimentazione di suoni processati: il suo sound è principalmente ispirato ad aspetti tradizionali.

Lenny Santos - Joan Soriano
Lenny Santos – Joan Soriano

I bachateros-Requintos contemporanei sono tantissimi: citarli ed analizzarli tutti sarebbe impossibile! E’ tuttavia sufficiente tracciare un loro identikit. Sono innanzitutto chitarristi che non si pongono più limiti: sono amanti della ormai rappresentativa serie APX della Yamaha, modificata con humbucker montato al manico scelto secondo i propri gusti (es. Classic 57’ Gibson o P90 del proprio gradimento) preferendolo al sistema «piezo» oppure usandolo in mix; inoltre nel Live, scelgono anche chitarre elettriche con corpo compatto o semiacustiche Godin-style; usano multieffetti analogici o digitali (di solito Pedali classici Boss per Delay/Modulazione o pedaliere tipo Ibanez serie PT, Boss serie ME e GT); usano corde in metallo di calibro consistente o quanto meno non inferiori alla serie 010 per consentire un maggiore impatto nel pizzicamento; usano blocca-corde al manico per poter ottenere con le dita suoni acuti e brillanti; utilizzano il «thumbpick» (pletto al pollice): una sorta di “ditale” in plastica o in metallo fornito di lingua che si fissa sul pollice per pizzicare le corde più gravi con maggiore decisione ed intensità.

APX della Yamaha, modificata con humbucker
APX della Yamaha, modificata con humbucker

In conclusione, i chitarristi bachateri attualmente sono in piena sintonia con la trasformazione che la Bachata sta dimostrando verso la direzione di una musica con caratteristiche più “urban” e di massa; è sufficiente assistere ad un evento en vivo, ad esempio, di Juan Luis Guerra, Prince Royce o Manuel Turizo per rendersi conto che ormai non si tratta più di concerto del Cuarteto o Quinteto Bachatero ma di veri e propri allestimenti polistrumentali nei quali non manca più nulla: tastiere-sintetizzatori, batterie, fiati, effetti speciali audio e video. In questo nuovo setting professionale aperto a qualsiasi format interpretativo, il Requinto con la sua abilità e con il suo originalissimo modo di suonare, ritrova uno spazio nuovo, dalle potenzialità illimitate, in cui poter esprimere allo stesso tempo uno stile tradizionale ma anche universale negli elementi tecnici ed espressivi, fino al punto da non disdegnare neanche più, addirittura, un assolo con suono distorto (alla maniera di Ritchie Blackmore…), dimostrando, complessivamente di non essere inferiore a nessun altro chitarrista noto in ambito Leggero, Pop, Rock, Funky o Blues.

A cura di: Dino Fellicciardi per Que Rico Sonido
Graphic work by: Francisco Rojos

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