QUANTO COSTA UN DJ ? – POST PANDEMIA COVID 19

Professione Dee Jay - QUANTO COSTA UN DJ ?
Professione Dee Jay - QUANTO COSTA UN DJ ?

Sono passati quasi 2 anni dal fatidico istante in cui, come nel peggiore degli incubi, la pandemia modiale causata dal Covid 19, ha devastato il mondo con effetti epocali.
Tutto si è fermato, in particolar modo il mondo dell’intrattenimento che è anche stato il primo ad essere chiuso e l’ultimo a ripartire.
Per noi, “lavoratori intermittenti” legati al mondo dello spettacolo, è stato un periodo durissimo nel quale alcuni professionisti hanno persino dovuto di cambiare lavoro.
I locali da ballo hanno cercato di resistere agli effetti devastanti creati dalle chiusure, ma nonostante la loro resilienza, oggi davanti ai nostri occhi possiamo contemplare la scia che questa pandemia che ha lasciano dietro di se, moltissime saracinesche definitivamente abbassate. Al posto di alcuni locali, oggi troviamo una schiera di nuovi discount e sale giochi (o sale scommesse). Siamo veramente allarmati perchè il nostro “mondo della notte” sta’ seriamente rischiando di estinguersi.
Da un paio di mesi circa, ai locali rimasti è stato concesso di riaprire i battenti adeguandosi alle restrizioni emanate dal governo. La capienza attualmente concessa è del 50% rispetto ai parametri pre covid. Chiaro che con meno gente nei locali si è generato una sorta di effetto domino. Con meno risorse i locali navigano a vista e con i remi in barca (ovvero pochissime programmazioni e investimenti minimi).
Una richiesta comprensibile e ricorrente da parte dei propietari dei locali è quella di ridurre i costi d’ingaggio del personale artistico.
Considerando che la retribuzione del personale artistico in regola era già ridotta all’osso, diventa davvero impegnativo applicare un ulteriore adeguamento.
Il rischio più grande che stiamo correndo è che queste incongrue richieste creino una implementazione dell’offerta di lavoro nero.
I pochi lavoratori in regola non potranno più far fronte all’offerta del personale che milita in totale o parziale violazione delle leggi.
Sottolineamo in oltre che sia a livello contributivo che a livello di costi fissi (Licenze SIAE e SCF, agibilità, acquisto materiale fonografico, atrezzatura e logistica) NON ci sono state agevolazioni, anzi semmai abbiamo avuto un’impennata di alcuni costi.
Oramai capita sempre più spesso di assistere a pessime serate eseguita da personale improvvisato e non in regola che svende le sue prestazioni al peggior offerente

Come abbiamo già fatto in passato, cerchiamo ora di essere lucidi e fornire un quadro analitico approfondito e dettagliato, per capire quando costa un DJ che lavora in maniera professionale, garantita e  in piena ottemperanza delle leggi.
Cercheremo in questo editoriale di fornire una dettagliata introspettiva sulla
professione del DJ dal punto di vista economico, elencando le varie componenti
atte a determinare il costo di un DJ.

Ricordiamo che qualche anno è stato stilato un codice deontologico di questa categoria professionale che vi invitiamo a visualizzare cliccando su questo link: (Codice Deontologico)

Elenco costi fissi e variabili per lo svolgimento dell’attività:
I costi sono logicamente indicativi, ma non si discostano molto dal valore medio indicato in quanto calcolati in base a diversi campioni.

Acquisto materiale fonografico:
(Vinili, CD, File digitali ecc.)
10,00/20,00 €
settimanali
Può variare in base ai generi musicali con cui si opera e aumenta esponenzialmente in base a quanti generi musicali vengono adottati da ogni DJ.
PS l’utilizzo dello streaming e dei video non è ancora stato legiferato, per cui non è calcolato in questo conteggio.

Acquisto attrezzatura tecnica:
(controller, consolle, laptop, software, software, cuffie, mic, cavi ecc.)
800,00 €
all’anno
Rispetto al passato, in cui in consolle si utilizzavano solo i vinili ed ogni locale metteva a disposizione un impianto completo per la riproduzione della nostra musica, oggi ogni DJ deve essere dotato degli apparati tecnici che gli permettono di svolgere la sua attività. Tutti gli strumenti sono personali e adatti al proprio stile ed alle metodologie utilizzate da ogni singolo professionista.
Controller, cuffie, laptop o tablet, microfono, cavi, bag o flight-case per il trasporto, sono il materiale indispensabile per svolgere questa professione che deve essere periodicamente rinnovato in base all’usura ed allo sviluppo tecnologico degli apparati stessi.

Agibilità Enpals/Inps e contributi:
E’ un costo variabile basato su quanto viene dichiarato, ma il minimo retributivo soggetto a contribuzione è di 80,00 € c.a. (+ iva) a prestazione

Cooperative Artisti:
La nostra fatturazione e la contabilità sono solitamente effetuate da una cooperativa o una società di servizi che si occupa della nostra regolarità contributiva e fiscale:
il costo è di c.a. 200,00 € (+ iva) all’anno.

Licenza SIAE / SCF Copia Lavoro:
Chi utilizza la musica digitale caricando sul proprio laptop o tablet delle copie del proprio materiale fonografico originale è obbligato a sottoscrivere con la SIAE una licenza denominata Licenza Copie Lavoro che ha due fasce di prezzo basate sul numero di brani caricati sul proprio dispositivo (Computer, tablet, CD-R, HD o chiavette USB).
Costo annuo con scdenza al 31 di Dicembre:
Fino a 2500 brani 200.00 € (iva escusa).
Fino a 6000 brani 400.00 € (iva escusa).
A questa quota bisogna aggiungere anche di costi della licenza SCF per i diritti connessi che ha un importo di circa il 50% di quanto versato alla SIAE

Carburante, Autostrada:
Questo costo incide notevolmente sulla cifra della prestazione, soprattutto considerando che il costo dei carburanti e delle autostrade è in costante aumento.
Naturalmente non influisce molto per DJ che lavorano in prossimità della propria residenza, ma, considerando che oltre il 60% dei DJ opera in un raggio che varia dai 50 ai 150 km, questo diventa un costo molto consistente.
Come indicazione consideriamo un DJ che da Milano si sposta a Torino (andata e ritorno): Km 285, costo autostrada 33.60 €, costo carburante auto di media cilindrata 35.00 € per un totale di circa 68,60 € (senza considerare il deperimento auto).

In base a questi dati facciamo un ipotetico calcolo delle spese vive legate allo svolgimento della professione di un DJ che lavora due sere a settimana in un locale nel raggio di 50 KM..
Abbiamo quindi calcolato 104 prestazioni ordinarie annue ed il costo medio risultato è di c.a. 95,00 €, che diventano 65,00 € se ha la fortuna di lavorare nella propria città di residenza..

Consideriamo ora la retribuzione oraria:
Specifichiamo che attualmente non esiste una quotazione oraria sindacale, ma, considerando le caratteristiche professionali di questo lavoro, possiamo quantificare per difetto la quotazione oraria, che a seconda del soggetto e del luogo dove viene effettuata la prestazione dovrebbe aggirarsi tra i 20,00 e i 30.00 €. Quindi per una serata di 4 ore al netto delle spese dovrebbe essere di circa 100,00 €

Tirando le somme di questo articolato conteggio ci sentiamo di poter serenamente dichiarare che la retribuzione di un DJ non può essere sotto la
soglia dei 165.00 €

Purtroppo alcuni soggetti si celano dietro la passione o amore per la musica e dichiarano di esercitare perchè affascinati da questo ruolo.
NON ESISTE!! L’approccio con la consolle in un locale o luogo pubblico deve SEMPRE essere effettuato conoscendo e rispettando le regole. La passione può essere soddisfatta senza nessun onere solo all’interno delle mura domestiche.

Per tutti i motivi menzionati in questo editoriale, siamo costretti a pensare che chi esercita fuori da questi parametri può farlo solo trasgredendo le regole e operando al di fuori della legalità.
Anche i locali non dovrebbero consentire a questi soggetti di operare solo perché costano poco.
Nel momento in cui favoriscono questi soggetti, basandosi solo sulla convenienza, si rendono complici e fomentano il proliferare della illegalità.
Tra l’altro, nel periodo di chiusura solo chi ha lavorato nella legalità ed è stato in grado di dimostrarlo è riuscito ad ottenere i contributi dal nostro governo, contributi che hanno dato una piccola mano ad andare avanti in un periodo di stop forzato.

Ricordate che non sempre la via più comoda e meno onerosa porta ad una meta sicura, il più delle volte ci conduce in punti oscuri e senza ritorno…
Sostenete i locali e i professionisti che operano nella legalità, sono facilmente riconoscibili perchè vi offrono sempre il prodotto migliore.

Francisco Rojos

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