SALSOLOGY – LE RADICI CONTADINE (EP. 2 – Dal Bolero al Son)

SALSOLOGY – LE RADICI CONTADINE (EP. 2 – Dal Bolero al Son)
SALSOLOGY – LE RADICI CONTADINE (EP. 2 – Dal Bolero al Son)

Ascolta “#2- LA RADICE CONTADINA-DAL BOLERO AL SON” su Spreaker.

In questo viaggio andremo alla scoperta della radice contadina quella del popolo, la più tradizionale e genuina erano persone povere che vivevano tra le colline e lavoravano nei camoi,per ore ed ore ma al calar della sera i “campesinos” si riunivano per dare il via alle loro feste, dove ballavano e cantavano liberi.

Una caratteristica era il dialogo “botta e risposta” tra cantante e coro, un’usanza tramandata dai canti antichi africani.

Come abbiamo visto nel primo episodio non solo l’Africa contribuì all’evolversi della cultura musicale cubana, ma furono molteplici le influenze musicali approdate nel continente caraibico, come l’opera italiana la canzone napoletana la romanza francese e il flamenco andaluso la fusione tra gli elementi ispanici afrocubani diede vita per me al più romantico dei generi il Bolero.

Pensa che in un caldo mese di luglio del 1972, troviamo la prima menzione che si fa a Cuba sul Bolero nel quotidiano Patel Periodico dell’ Avana. un po’ come ai giorni nostri con l’avvento della Trap su Canale cinque un paragone chiaramente provocatorio ma si sa i gusti sono gusti.

“Tristesas” di Pepe Sancez è considerato da molti il primo Bolero della storia (1885 ) Pepe, prima sarto poi cooproprietario di una miniera di rame e rappresentante a Santiago De Cuba fu accettato, pur non essendo un bianco, nelle classi più ambienti dell’alta società, grazie soprattutto alla sua attività di imprenditore e musicista.

Il suo era un talento naturale che gli permise di scrivere innumerevoli canzoni purtroppo perdute nel tempo alcune di esse sono state tramandate da amici e familiari ai giorni nostri

Il Bolero non ha figure o passaggi complicati, racchiude però tutta la sua passione in un delicato sfiorarsi di guance, incorniciato da un cortese e romantico abbraccio, gli occhi rigorosamente chiusi si rendono complici di pensieri ed emozioni libere di volare leggeri tra le corde di una chitarra.

In quegli anni si svilupparono molti mezzi di comunicazione, tra cui la radio e a cuba nasceva “Radio Havana Cuba”

L’avvio dell’emittente fu annunciato da Fidel Castro il 16 aprile del 1961.

Questa radio famosa in tutto il mondo, attiva ancora oggi,dispone di un archivio sonoro di musica cubana di straordinario valore e diffonde musica tradizionale moderna.

Grazie alla radio, alcune espressioni contadine come Il Punto e la Guajira, ebbero molto successo in tutto il mondo, tra le più famose e conosciute ti segnalo “Guantanamera” di Joseíto Fernandez

“Joseíto” era un omino gracile scavato in viso con occhi piccoli e baffi neri vestito di bianco e sul capo un piccolo sombrero di paglia, ispirandosi ad una poesia dell’eroe nazionale José Martin compose “Guantanamera”.

Probabilmente conoscerai o avrai sicuramente sentito la versione più diffusa al mondo di questa canzone, quella del gruppo cubano Buena Vista Social Club, se non la conosci allora devi assolutamente ascoltarla.

Acura di: Anrea Piscitello

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