Ci risiamo! A poco più di un mese dalle loro riaperture, bisogna far fronte ad una nuova chiusura delle discoteche e delle attività di ballo, un provvedimento che in questa occasione gli addetti ai lavori hanno fatto molto più fatica a digerire rispetto a quello omologo del Febbraio scorso: un conto è chiudere tutto (il cosiddetto lockdown), un altro è limitare il blocco ad una sola categoria. Sui social la polemica è divampata e coloro che con i loro commenti hanno criminalizzato i gestori dei locali e il cosiddetto “popolo della notte” non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco.
La pandemia ha messo il settore del divertimento notturno in ginocchio in questo 2020: sicuramente non sono bastati questi 40 giorni di riapertura, dei quali tra l’altro ha beneficiato una piccola percentuale dei locali (ricordiamo che quelli che non hanno l’estivo e che sono chiusi da Febbraio sono la maggioranza), per tornare a galla. Una crisi che nell’immediato colpisce ed ha colpito tutti coloro che gravitano nel settore e nel suo indotto, e che chi scrive ed edita musica da ballo sentirà anche nel 2021, visto che praticamente non prenderanno i proventi dei diritti d’autore.
In questi giorni le associazioni di categoria si stanno muovendo per far fronte a questo particolare periodo. Qui riportiamo due articoli del Silb Fipe, pubblicati rispettivamente il 14 ed il 18 Agosto: la prima riguarda l’incontro con il ministro Patuanelli per stabilire i contributi statali ed un’eventuale abbassamento dell’aliquota Iva, la seconda è una polemica con Assointrattenimento, causata dalla sospensione delle trattative in attesa del responso del ricorso al TAR (che nel frattempo è arrivato, e come potevamo immaginarci ha avuto un esito negativo n.d.r.)
14 Agosto
Contributi consistenti, a fondo perduto, per i 3.500 locali in crisi economica a causa della pandemia.
Preparato e sensibile alle esigenze del comparto intrattenimento, il ministro Stefano Patuanelli ci ha incontrati in data 12 agosto per affrontare il problema del settore, vessato da chiusure che si protraggono dal 23 febbraio e che probabilmente ricompariranno all’orizzonte nel futuro prossimo. Il ministro ha mostrato una profonda conoscenza delle problematiche legate all’intrattenimento, ci ha chiesto dati puntuali e ha valutato la corresponsione di ingenti contributi, che consentano ai 3.500 codici Ateco di sopravvivere finché la situazione non sarà tornata alla normalità.
Abbiamo riscontrato una volontà costruttiva e il sincero intento di porre rimedio ai danni causati dalla forzata chiusura delle attività. Sul quantum, avremo risposta nel prossimi giorni.
Con l’occasione, abbiamo sottoposto all’attenzione del ministro anche un eventuale abbassamento dell’aliquota Iva dal 22 al 4%.
18 Agosto
Abbiamo letto il comunicato stampa di Assointrattenimento, con il quale si attribuisce al Silb-Fipe la responsabilità della rottura della trattativa con il Ministro Patuanelli. Nel rimanere attoniti davanti a questa accusa che non ha fondamento perché nulla si è rotto, voglio spiegare a tutti Voi nostri Associati la realtà dei fatti.
Questa mattina siamo stati convocati in videoconferenza insieme alle altre Associazioni di categoria dal Ministro Patuanelli e dal presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini in qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni, ai quali ho motivato la scelta di fare ricorso al Tar avverso l’Ordinanza del Ministro Speranza che ha imposto la chiusura delle attività di ballo su tutto il territorio nazionale. Uno stop forzato e immediato per il quale la base della nostra associazione ha deciso di opporsi chiedendoci, come rappresentanti di categoria, di intervenire. Così abbiamo fatto, consultando subito i legali e presentando ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio.
L’unico obiettivo di questa scelta è stato, come sempre, la tutela degli Associati. Anche perché, al contrario di quanto riferisce Assointrattenimento nel suo scritto, al tavolo istituzionale al momento non erano emerse certezze su un possibile intervento economico, né dal punto di vista delle cifre, né da quello delle aziende che ne avrebbero potuto beneficiare. Fino a quel momento si era parlato di un intervento economico per le aziende chiuse dall’Ordinanza del 16 agosto 2020 e non di tutte le altre migliaia costrette alla serrata e ferme dal febbraio scorso e senza sostegni economici insieme ai loro 50.000 lavoratori.
Il Silb-Fipe, che rappresenta la stragrande maggioranza dei locali da ballo e di intrattenimento d’Italia, ha dunque operato ancora una volta per i propri Associati, non accontentandosi di poche briciole, ma chiedendo impegni economici certi, ufficiali e congrui, ma soprattutto la possibilità di poter aprire le aziende e di lavorare.
Voglio infine sottolineare, ad onor del vero e per tranquillizzare i colleghi, che nessuna trattativa è andata all’aria: il Ministro Patuanelli non ha interrotto il tavolo, ma lo ha sospeso in attesa di conoscere la decisione del Tar. Una sospensione ovviamente dovuta e del tutto comprensibile, per capire prima cosa decideranno i giudici nel merito. Insieme al ministro e alle altre figure istituzionali riprenderemo da dove ci siamo lasciati e quella sarà l’occasione per parlare di come poter sostenere tutte le aziende del settore con la speranza, da parte di tutti, che le nostre imprese possano in tempi rapidi tornare a fare quello per cui sono nate: lavorare e fare divertire le persone.
Si sta muovendo anche AssoDeeJay per la tutela di una categoria da sempre tra le più bistrattate: a breve sarà redatta dai presidenti di AssoDeeJay e A-Dj (Di Gioia e De Angelis) una lettera aperta al Ministro del Lavoro e al Presidente del Consiglio con richiesta di essere sentiti con urgenza per gli impellenti problemi occupazionale ed economici della categoria.
Appena disponibile verrà pubblicata anche sul nostro portale.
Vi aggiorneremo sui prossimi sviluppi.
A cura di: Mauro Gresolmi, Francisco Rojos
Graphic work by: Francisco Rojos
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