Fare il DJ?! Non è complicato, basta avere una playlist sul telefonino…
Non stiamo scherzando, purtroppo sempre più spesso ci capita di vedere questa
paradossale situazione in diverse consolle del nostro Paese.
Io stesso ho potuto vedere con i miei occhi smart-phone o computer collegati al
mixer con un bel cavetto RCA / Mini-Jack e… vai col liscio!!
Possiamo lanciare proclami di affezione per questo ambiente, gridare a gran voce
"que viva la salsa" o altro… postare e condividere sui social canzoni che per
diverse decadi ci hanno appassionato e divertito, ma poi bisogna avere il
coraggio di ammettere che andando avanti di questo passo la salsa, per come
l’abbiamo conosciuta, è morta e sepolta.
Troppo spesso ci siamo trovati a pubblicare analisi su questa situazione con la
speranza di suscitare riflessioni che potessero in qualche modo evitare che
questo decadimento progressivo potesse subire un’inversione di tendenza. Ma
purtroppo la discesa verso il basso continua.
Ogni giorno un maestro di ballo, un organizzatore, un PR, grazie ad una
illuminazione celestiale decide di essere diventato un DJ e quel che è peggio,
sale in consolle, collega il suo apparato domestico e comincia a snocciolare a
caso canzoni incluse nelle sue playlist. Vanno bene anche quelle di Spotify,
soprattutto perchè con € 9.90 mensili non devono neanche preoccuparsi di
acquistare la musica.
Terribile vero? Ma questa è la realtà, non stiamo facendo sarcasmo, queste cose
succedono realmente.
A volte navigando sui social mi imbatto in locandine che proclamano serate in
pompa magna, mi soffermo per leggere chi ci sarà in consolle e scopro che
un’altro maestro di ballo si è autoproclamato DJ.. Wow dico io! ma che corso
avrà frequentato? Dove avrà studiato? Da chi avrà ricevuto il nulla osta per
operare e proclamarsi DJ?
Nella maggior parte dei casi la risposta a queste domande è: da nessuno e da
nessuna parte…
Fare il DJ per molti è diventata una forma professionale di riciclo malcelata
dalla passione e amore per la musica.
Ma quale amore per la musica! Chi ama la musica la rispetta… e soprattutto
rispetta i professionisti che operano attivamente per far si che la musica e
tutto l’indotto che essa crea non abbiano mai fine.
Mi piacerebbe sapere se questi soggetti sono almeno informati sulle cose
basilari di questa professione. Dovrebbero quanto meno conoscere la
regolamentazione giuridica, che include tra le altre cose i diritti d’autore e i
diritti connessi.
Sanno questi signori come si imposta un palinsesto o operano in modalità random?
Non voglio parlare di tecniche di mixaggio ma quattro cosine sulla fonica
bisognerebbe saperle. Bisognerebbe sapere quale materiale fonografico si può
utilizzare pubblicamente e quale è considerato pirateria. Non voglio dilungarmi
su questi argomenti anche perchè abbiamo già scritto molti articoli che trattano
dettagliatamente tutte le questioni tecniche, artistiche e giuridiche (qui
potete leggerne alcune).
Non vogliamo comunque fare di tutta un’erba un fascio, in questa marea di
improvvisati ci sono tuttavia persone che studiano e cercano di apprendere con
la dovuta pazienza e passione i crismi per esercitare questa professione, tra
questi anche alcuni maestri di ballo (anche se non molti). Per loro giù il
cappello e tanto di rispetto,
per gli altri solo un consiglio, se vi piace questa professione, studiate e
frequentate un corso, così facendo saprete quando sarà arrivato il momento di
scrivere DJ davanti al vostro nome…
Francisco Rojos
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