Habanero’s Son è stato uno dei brani rivelazione dell’ultima edizione
di Salsa.it, facendo conoscere al grand epubblico il se stesso degli
Azucar, composto interamente da musicisti italiani con grande sabor. Pur
essendo un brano interamente strumentale e non di presa immediata, è stato
ottimamente accolto dai ballerini, che ne hanno saputo apprezzare le sonorità.
Da quel momento il brano ha cominciato a farsi largo su tutte le piste da ballo
italiane ed estere: in Francia, Australia e addirittura anche in Cina è stata
una delle salse più conosciute e ballate.
A distanza di un anno, quindi, gli Azucar tornano a proporre una loro
salsa per l’undicesima edizione della compilation: il suo titolo è Morena,
che da una parte vuole descrivere una bella ragazza, e dall’altra è un omaggio a
Moreno Bernardinello di ALosibla Downbridge, tra i primi a credere nella
band, tanto da proporla al direttore artistico Francisco Rojos per la
compilation.
Morena nasce da un’idea di Fabio Bolda, fondatore e leader
del gruppo, sviluppata insieme a Paolo Malacarne e Simone Bigioli,
rispettivamente trombettista e pianista degli Azucar. Anche questa è una
salsa quasi interamente strumentale, con una bellissima intro eseguita dal
contrabbasso di Cristian Felisari, e con qualche coro che si alterna
ai vari solo, che raggiungono sonorità molto vicine al latin jazz.
Alla realizzazione di questa salsa hanno preso parte altre persone che
prestissimo diventeranno parte integrante della band, entrando come nuovi
elementi: Osvaldo Tagliani, che ha curato gli arrangiamenti, è uno di
questi. A potenziare le fila dei musicisti arriveranno anche Vincenzo Santoro,
che esegue le parti di flauto traverso del brano, Marco Mondini ai
timbales, rinforzando la sezione ritmica e spostando il precedente timbalero,
Giovanni Bersini, ai bongò.
Morena è in dirittura di arrivo, mancano solo gli ultimi dettagli,
così come le ultime riprese per il video.
Avendola noi già ascoltata, possiamo notare una cosa: riesce come poche altre ad
amalgamare la raffinatezza e la qualità con la fruibilità e la capacità di
arrivare a tutti
Mauro Gresolmi
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