Manolin ‘El Medico de la Salsa’

Quando, nell’ottobre del ’97, acquistai a caso il cd taroccato ‘Para mi gente’ in un mercatino di l’Avana, non pensavo di acquistare una produzione che vinse 4 dischi di platino, nonché il record di vendite tra i dischi cubani.
Non solo, ma nel gennaio ’98, presso il locale ‘La Bisbal’ di Gavi (AL) nei momenti più caldi della serata mi avvicinavo al DJ Svisa dicendogli:
“dai, metti, ‘La Bola’, metti Manolìn, metti il medico de la salsa”, al che lui per tutta risposta, conoscendo il mio titolo di studio: “e tu chi sei, il geometra della salsa !!!”. Ed è così che è nato il soprannome che tuttora mi accompagna.
Al momento dell’acquisto non conoscevo la storia di Manolìn Gonzàlez Hernàndez, altrimenti noto come il “Médico de la salsa”.
Classe 1965, il Médico, come tutti lo chiamano a Cuba, è una figura perfettamente intonata con la realtà sociale del periodo especial a metà degli anni Novanta. Il suo non è un soprannome a caso, è effettivamente un medico che si lancia nel mondo dello spettacolo e la cui carriera viaggia in parallelo con i cambiamenti dell’economia della musica cubana e la rapida ascesa di un ristretto numero di gruppi e cantanti solisti di ‘Musica Ballabile’, un genere musicale che dall’inizio degli anni ’90 viene definito timba, una fusione innovativa di son e rumba afrocubana, all’interno del quale sono incorporate influenze provenienti soprattutto dalla musica nera nordamericana. La timba presenta forti paralleli con la musica hip hop e costituisce una sorta di cronaca della vita nel barrio nero di Cuba.
Di questo nuovo genere ci sono due facce, quella aggressiva dei gruppi come ‘NG La Banda’ e ‘La Charanga Habanera’ e quella più tranquilla come Manolìn, Issac Delgado e Paulìto FG.
Il Médico è un pioniere dell’autopromozione pubblicitaria, all’inizio della carriera fa parlare di sé inscenando una guerra verbale con Paulìto, poi si assicura la fedeltà dei giornalisti organizzando conferenze stampa e portandoli con sé in tour all’estero, con costi di varie migliaia di dollari, che però sono un ottimo investimento in quanto i suoi pezzi scalano le vette della popolarità nella capitale.
Ma per l’establishment culturale e politico cubano del periodo il successo di Manolìn rappresenta il simbolo del trionfo dell’individualismo e del materialismo sui valori morali della rivoluzione e, per questo motivo, viene fatto oggetto di feroci critiche per il suo stile di vita ostentato.
Il Médico però interpreta i sogni dei giovani cubani con frasi come ‘estar arriba de la bola’, letteralmente ‘stare in cima alla palla’, cioè essere di moda, oppure identifica un fenomeno sociale diffuso nella forma di un visto d’uscita per sposare uno straniero con il brano ‘A pagar allà’ (pagameno a carico del destinatario).
Egli dichiara ad una giornalista: “E’ capitato che gli sviluppi della mia carriera siano coincisi con certi cambiamenti a Cuba…C’è stata la legalizzazione del dollaro e, con mia sorpresa, hanno cominciato ad associarmi al dollaro…La gente a Cuba ha dei pregiudizi nei confronti di questa moneta…Ma tutto costa. Io non ho niente contro il denaro. E’ un mezzo”.
Ma nel 1997 esce il suo terzo cd ‘De Buena Fe’, un album di buona fattura, ma che non porta nessuna novità rispetto al discorso musicale molto innovativo dei primi due album (‘Una Aventura Loca’ – 1995 e ‘Para mi Gente’
1996
), ed inizia ad avere un calo di successo e di vendite.
Nel 1998 incide ‘Jaque Mate’ e comincia ad avere problemi politici a Cuba per le canzoni dedicate ai suoi amici cubani che vivevano a Miami, in particolare per una canzone che faceva “Voglio fare un ponte…. Perché la gente dell’Havana venga e la gente di Miami vada”.
Quest’ultimo cd passa quasi inosservato e, soprattutto, a Cuba non viene più chiamato per concerti, né in radio e TV, la sua avventura cubana è finita… Per ricostruire la carriera accetta dapprima un invito a lavorare in Messico e poi si ricongiunge con i suoi amici a Miami, ma ci vogliono ben cinque anni dal suo ultimo lavoro per la realizzazione della nuova produzione ‘El Puente ‘ che in un’intervista lui stesso definisce “molto bello, è dal vivo, con tutta la gente che canta e balla in un ambiente molto intimo”.
L’ultima produzione è del 2004 e porta il suo nome ‘Manolin’, ma è totalmente pop latino, come voluto dalla casa discografica BMG, per cui non ci resta che aspettare il suo ritorno al genere che tanto lo ha reso famoso.

Discografia:
1995 – Una Aventura Loca
1996 – Para mi Gente
1997 – De Buena Fe
1998 – Jacque Mate
2003 – El Puente (Live in Usa)
2004 – Manolin

Fonti informative:
‘Timba- Il Suono della Crisi Cubana’ di Vincenzo Perna (Ediz. ArcanaMusica)
http://www.salsamania.it

http://www.salsapower.com

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