Trascurando la copertina, ciò che spicca al termine dell’ascolto dei dieci brani di Moliendo Café è che siamo di fronte ad un trio classico, dove il leader, Nicki Denner, è accompagnato dalla sezione ritmica. Cosa voglio dire? Che il piano domina in tutto il percorso, togliendo un po’ di spazio alla tessitura di un dialogo a tre, alla pari. E questo riduce le minori possibilità creative, a mio avviso, del formato trio nel latin jazz. Tuttavia ne esce un discorso sonoro abbastanza piacevole, e non si possono muovere appunti particolari ai musicisti intervenuti nel progetto. Limpide esecuzioni ma senza riuscire a provocare particolari emozioni latine. Quel che manca è solo un po’ di entusiasmo in più, riscontrabile invece nel brano di apertura, Juan Pachanga, nella track 8 – Moliendo Café– e soprattutto in Uncle Zigzag, dove il güiro ci accompagna subito dentro le cadenze del cha cha con jazz. Un tappetino ritmico utile anche al ballerino per imbastirci sopra qualche movimento. In sintesi, un album ‘easy listening’, niente di più.
GianFranco Grilli
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