Intervista a CHEO FELICIANO

Il 23 luglio scorso il festival latinoamericando di Milano ha
ospitato uno degli artisti che ha fatto la storia della salsa : Cheo
Feliciano
. Il cantante di Anacaona, La Palomilla, el Raton, Cachondea ecc.
ha concesso ai nostri microfoni un’ intervista dimostrando una gentilezza ed un
umiltà che in un uomo dal suo curriculum, accentuano di più la figura di colui
che ha fatto ballare generazioni di salseri. Una delle voci più belle che
Puertorico abbia potuto mai darci, ha calcato le scene insieme all’orchestra
Mercadonegro riportando a galla i fasti del periodo d’oro della salsa facendoci
fare un salto indietro nel tempo di circa trent’anni.

Cheo come giudichi la salsa di oggi? e come la vedi nel
futuro?

Dunque io credo che la salsa è sempre la salsa, dovunque vai, sia a Milano, a
Cuba, a Portorico, e credo che la salsa vivrà per sempre.

Cosa manca alla salsa di oggi per avvicinarsi a quella degli anni d’oro degli
anni 60 e 70 ?

Come diceva il maestro Tite Curet Alonso, "ogni generazione propone il suo",
perciò la generazione di oggi fa salsa secondo il loro modo di sentirla, certo
non è come quella degli anni d’oro come dici tu ma l’importante è che sia salsa
e che questi ragazzi si interessino alle radici della nostra musica affinchè la
salsa di oggi potrà ritornare un giorno ad avvicinarsi a quella salsa suonata
senza l’ausilio di alcuno strumento computerizzato.

A proposito di Tite Curet Alonso: aveva ragione il maestro quando diceva che
"la salsa di oggi parla molto però non dice nulla"?

(Ridendo) Sono parole importanti dette da un maestro per cui non posso che
esserne d’accordo!

Cosa ti ha lasciato l’aver cantato con il sestetto di Joe
Cuba ed egli cosa ti ha insegnato?

Io ho cominciato come aspirante percussionista non come cantante, è solo grazie
alle insistenze del mio "Padrino" e amico Tito Rodriguez che conosceva le mie
doti canore che Joe Cuba si convinse, così insieme sviluppammo uno stile di
salsa che credo ancora oggi si ascolta ed io imparai tutte le sfaccettature del
canto.

Chi ti manca di più degli artisti con cui hai cantato e che nel corso degli
anni ci hanno lasciato?

Io credo che di fatto mi mancano tutti, mi manca il tempo che trascorrevo con
loro, soprattutto con i ragazzi della Fania All star poichè eravamo tutti della
stessa età chi più , chi meno, quindi eravamo in sintonia sia musicalmente che
come amicizia.

 
Un ricordo per Celia Cruz scomparsa un anno fa. Questo festival quest’anno è
dedicato alla Guarachera de Cuba.

Io ringrazio con tutto il cuore Celia, sono contento che la direzione le ha
dedicato questa edizione del festival. Per Noi tutti lei è la nostra regina e lo
sarà sempre. Io dico che Celia è sempre con noi sia negli show, durante i
concerti ed è motivo di carica spirituale per noi perchè ci da la forza e
l’allegria che ha sempre contraddistinto la sua vita.
Un aneddoto in particolare vorrei raccontarti e cioè quando eravamo in Africa (il
riferimento era al concerto della Fania con Celia Cruz tenuto a Kinshasa in
Zaire nel 1974 prima dell’incontro Alì-Foreman ndr
)  la prima cosa che lei
ha fatto una volta arrivati all’aeroporto africano è stato quello di raccogliere
un pò di terra e metterla nel suo borsellino dicendo "sono tornata nella mia
terra madre".
Un altro aneddoto "africano" è stato in aereo quando stavamo ritornando a casa,
mentre stavo dormendo Hector Lavoe e Roberto Roena chiesero la trousse del
trucco a Celia e tutti insieme mi truccarono la faccia cosicchè al mio risveglio
tutti con la voce da donna mi salutavano, "Oye Cheo che bella che sei!!!"

Tra tutte le canzoni che hai cantato qual’è la tua preferita?
Io anche se ho cantato salsa gorda, sono di natura un romantico, perciò la mia
canzone che preferisco è un tema del maestro cubano Cesar Portillo De La Luz :
"Delirio", è lei la mia canzone preferita

Secondo te i cantanti di oggi possono ritornare a cantare in soneo, ovvero
improvvisare la salsa?

Credo di si, non tutti però, solo alcuni che hanno avuto il privilegio di poter
cantare ed improvvisare potrebbero sonear, quello che gli manca a loro è la
modalità di oggi che non gli permette di farlo in quanto sono costretti a
seguire degli schemi ben precisi. Se un giorno riuscissero ad uscire da questa
realtà credo che potrebbero riuscire nelle improvvisazioni.

Come giudichi lo sviluppo della salsa in Italia ed in Europa? si parla di ciò
in America o siamo ancora lontani rispetto al caribe?

Se ne parla tutti i giorni visto che in ogni congresso internazionale i
ballerini italiani sono sempre i campioni perchè ballano con tantissimo sabor e
loro sentono dentro il cuore la salsa. Mi piace il vostro modo di interpretare e
suonare la salsa perciò continuate così.

Fabrizio Zoro

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