Il brano di Salsa.it Vol.16 che presentiamo questa volta appartiene ad un artista che ha già lavorato nella nostra compilation, ma che in questa occasione ci offre una produzione tutta sua. Conosciamo più da vicino quindi El Bandera e la sua De Cuba Vengo.
Gendrys Bandera Cuello, figlio d’arte (suo padre Idalberto ha fondato e diretto l’orchestra folkloristica Cutumba di Santiago de Cuba), da anni vive in Sicilia, dove ha collaborato in molte produzioni di Pablo Timba.
Per la sedicesima edizione della compilation edita da Downbridge Publishing ha realizzato una salsa molto energica, bellissima da ballare e molto ben eseguita dai musicisti che l’hanno suonata. De Cuba Vengo é stata concepita, creata e finalizzata tra l’Italia e Cuba: in Italia é nata la canzone, mentre nella Isla grande, e più precisamente negli studios dell’orchestra Karachis di Santiago é stata suonata, registrata e masterizzata.
Il testo parla delle sensazioni che la musica e il ballo fanno provare ad un artista, sensazioni che ne alimentano il l’ispirazione, il talento e l’estro creativo; vengono poi citati anche i grandi della musica cubana che sono sempre fonte di ispirazione per chi si approccia nel mondo della musica.
Questo brano era già da tempo nella testa di Gendrys, che l’aveva registrato proprio nella sua fase embrionale. Poco prima di un suo viaggio a Cuba, poi, l’aveva sottoposto all’attenzione di Yoandris Ferrera Hechavarria (il tecnico del suono dell’orchestra Los Karachis); intuendone il potenziale, i due si sono messi subito al lavoro e con l’aiuto dell’arrangiatore e bassista Ivan Cribe Ferrer hanno cominciato a dargli quella che é diventata la sua forma attuale. Tra i musicisti segnaliamo anche Yoan Casanellas Almenares alle chitarre, Manuel De Jesus Collazo Sisneros ai bongos e campana, Pablo Perera Perez alla tromba, Edgardo Bueno Sisneros al timbal e Genis Maceda alle congas, Alexander Matos Martinez al tres.
De Cuba Vengo vi coinvolgerà con i suoi ritmi e la sua carica di energia. Scendete in pista e lasciate che le sue note s’impossessino dei vostri corpi.
A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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