In attesa di vedere il nuovo look che questa artista ci proporrà insieme al
nuovo disco che, pare, in imminente uscita, come annunciato da Beppe Nebbia il
20.03.2009 nella Rubrica ‘News’, mi permetto di dedicargli una personale scheda
biografica.
La India è definita la ‘Principessa della Salsa’ e la
consacrazione di questo soprannome è avvenuto con il duetto, nel brano ‘La
vox de la Experiencia’, con la regina incontrastata della musica latina
Celia Cruz, in una canzone che inizia con l’invocazione scaramantica alle
divinità della Santeria e prosegue con i consigli della ‘regina’ alla
‘principessa’ per una carriera felice: professionalità, originalità e nessun
atteggiamento divistico, con un ideale passaggio di consegne.
Era il 1997 e questo brano era inserito nel favoloso album “Sobre El Fuego”,
prodotto e diretto dal maestro Isidro Infante e India allora dichiarava: “Celia
è un mio idolo. Quando ho capito che avrei cantato con lei ho pianto per
l’emozione”.
Linda Viera Caballero, conosciuta come La India nasce a Río
Piedras (Portorico) il 9 marzo 1970.
I suoi genitori decisero di trasferire la famiglia da Porto Rico a New York poco
dopo la sua nascita.
Fin da piccola inizia a studiare musica e nel 1985 entra a far parte della
gruppo di Latin Hip Hop ‘TKA’, che ebbe successe con il brano ‘I Can’t
Get No Sleep’.
Successivamente, insieme a produttori di livello internazionale quali “Little”
Louie Vega (divenuto in seguito suo marito) e John “Jellie Bean” Benitez
ottiene notevoli successi nella scena della musica underground e con il brano ‘Love
And Happines’ raggiunge la prima posizione della classifica “dance” di
“Billboard”.
La svolta nel mondo della musica latina avviene con l’incontro di Eddie
Palmieri. Nel 1992 Palmieri produce il primo album di salsa in spagnolo di La
India: ‘Llego La India via Eddie Palmieri’, giudicato il miglior disco di
salsa dell’anno.
Nel frattempo l’impresario Ralph Mercado ha creato la RMM (Ritmo Mundo
Musical), nuova casa discografica che vuole raccogliere l’eredità della
Fania, ormai in declino e, nel giugno del 1993, per catturare un ampio pubblico,
mette tutte insieme le stelle della Familia RMM per realizzare il concerto della
“Combinaciòn Perfecta”. L’evento viene filmato ed il disco ha un ottimo
esito commerciale, erano anni che un disco di salsa non vendeva tanto. Brani di
salsa classica, una lunga ‘descarga’ (“Soneros de Bailadores”, dove si possono
ascoltare gli assoli di Tito Puente, Giovanni Hidalgo e Luis ‘Perico’ Ortiz),
duetti tra grandi soneri (Celia Cruz e Oscar D’Leon; Cheo Feliciano e Pete”El
Conde” Rodriguez; Oscar D’Leon e José Alberto “el Canario”), un duetto tra
Johhny Rivera e Ray Sepulveda con la canzone ‘No Vale La Pena’ (il primo
ritornello che ho ascoltato e memorizzato nel locale ‘La Parranda’, Lomello –
PV, ott ‘96) e la salsa romantica ‘Vivir Lo Nuestro’ interpretato da La
India in coppia con Marc Anthony, che ottiene un grande successo e resta per
anni un brano riempipista nei locali salseri.
Nel 1994 La India e Palmieri registrano la canzone ‘Yemaya y Ochun’,
dedicato alla santeria. Il disco che ne segue è “Dicen Que Soy”, che avrà
quattro canzoni al numero uno della classifica “Tropical/Salsa” di Billboard e
sei “Top ten”, mentre l’album ottiene quattro dischi di platino per solo per le
vendite negli Stati Uniti e Portorico. Il successo è talmente clamoroso da
portarla in tournée per due anni, toccando le città più importanti degli Stati
Uniti, dell’Europa e dell’Asia.
Nel 1996, invece, La India partecipa a quattro progetti indipendenti di notevole
importanza: con Tito Puente e la Count Basie Orchestra collabora
alla produzione di “Jazzin”, che contiene la trasposizione in inglese di
alcuni classici swing in spagnolo; collabora alla produzione dance ‘Nuyorican
Soul’, che con il video del singolo ‘Runaway’ impone il viso di India
nelle televisioni di tutto il mondo; con l’artista e produttore Puff Daddy
collabora in un brano incluso nell’ album “No Way Out”; duetta con
Oscar D’Leon nel brano ‘Hazme El Amor’ nella produzione “En Nueva
York” .
Nel 1997 il disco già citato “Sobre el Fuego”, in collaborazione con il
cantante di salsa portoricana Kevin Ceballo, che viene nominato ai Grammy
nella categoria “Best Album Tropical Latino”. Oltre alla canzone ‘La vox de
la Experiencia’ il brano che più ottenne successo nelle piste della mia
provincia alessandrina fu ‘Costumbres’, una romanticissima canzone che
raccontava con realismo di una relazione, che a causa del tempo e
dell’abitudine, vive un momento di crisi.
Il successivo album “Sola” (1999), dedicato alle donne, riceverà
nuovamente una nomination al Grammy.
Le successive produzioni non sono all’altezza delle aspettative e per ritrovare
un nuova album ai vertici delle serate salsere bisogna aspettare il 2002 con la
produzione “Latin Songbird: Mi Alma y Corazon” nella quale è inclusa una
delle hit più importanti di questa artista, un brano che a distanza di anni si è
trasformato in una vera e propria ever green ovvero “Seduceme”
Nel 2006 è la volta di “Soy Diferente”, lavoro prodotto da Sergio George
ed Isidro Infante, che riceve anche tre nominations ai “Billboards 2007”.
Quest’ultimo lavoro contiene diversi ritmi e collaborazioni, come quella con il
rapper Cheka nel brano ‘Soy Diferente’ e l’eccezionale duetto con la madre in
‘Madre e Hija’.
Dalla ‘Dance’ al ‘Jazz’, dal R&B alla ‘Musica Tropical’, le qualità artistiche
di India sono indiscutibili.
Discografia –
Breaking Night (1990);
Llego La India Via Eddie Palmieri (1992);
Dicen Que Soy (1994) ;
Jazzin (1996);
India: Mega Mix (1996);
Sobre el Fuego (1997);
Sola (1999);
Breaking Night [Bonus Tracks] (2000);
India: The Best… (2001)
Edicion Limitada (2002);
Latin Songbird: Mi Alma y Corazon (2002);
Serie 32 (2002);
Todo Exitos de India y Brenda K. Starr (2002);
Oro Salsero (2003);
Soy diferente (2006).
Fonti informative:
Rivista ‘Ballo in Due’ (ottobre 1997);
‘Corazon – Il cuore della musica cubana’ di Besito de Coco (Ediz. Minimum Fax);
webiste: it.wikipedia.org/wiki/La_India;
website: india.fan-club.it
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