La notizia è stata annunciata dal figlio Francesco Paolo: dopo un anno di lotta contro un male incurabile, Carmelo La Bionda si è spento Sabato 5 Novembre scorso.
Nato a Ramacca (Catania) il 2 Febbraio del 1949 e trasferitosi sin dalla giovanissima età a Milano, Carmelo La Bionda assieme al fratello Michelangelo è stato uno dei pionieri della Discomusic in Italia nella seconda metà degli anni 70, mettendo le radici sulle quali è poi nata nel decennio successivo la cosiddeetta Italo-Disco.
Per celebrarlo nel giusto modo, trascriviamo qui sotto la parte a lui dedicata della nostra puntata di Music Contamination dedicata proprio alla nascita della Discomusic in Italia.

I FRATELLI LA BIONDA INTERNAZIONALIZZANO LA DISCOMUSIC ITALIANA – Carmelo e Michelangelo La Bionda sono due fratelli siciliani che vivono a Milano e che dall’inizio degli anni 70 entrano nel mondo della musica come autori e compositori per altri artisti: in questa veste collaborano con i più grandi esponenti della musica leggera italiana, tra cui i Ricchi e Poveri, Fabrizio De Andrè, Mia Martini (Michelangelo è coautore insieme a Bruno Lauzi di Piccolo Uomo); in un secondo momento si mettono in proprio e si producono due album acustici, che pur non avendo grande successo, mettono in risalto la loro poliedricità. Nella seconda metà degli anni 70 vengono attratti dalla Discomusic proveniente dagli States e decidono che quella sarà la loro strada; si trasferiscono a Monaco di Baviera, epicentro del nuovo genere grazie a Giorgio Moroder, si creano una nuova identità musicale e danno vita al loro nuovo progetto. Seguendo l’esempio di Barry White, che in alcuni lavori si firmava in prima persona, in altri usava il nome della Love Unlimited Orchestra, i due fratelli iniziano a produrre Discomusic con lo pseudonimo di D.D.Sound (dove la doppia “d” sta per Disco Delivery, che tradotto in italiano sarebbe “ Il suono per abbandonarsi alla Disco“). Il singolo d’esordio risale al 1977 e si intitola Disco Bass, un brano in cui sezione fiati, archi, percussioni e cori femminili si amalgamano con grande equilibrio; il successo di questa canzone arriva prima all’estero che in Italia: da noi diventa popolare quando verrà scelta come sigla della prima edizione a colori della Domenica Sportiva. Il pubblico italiano sembra però preferire l’altro loro singolo, 1-2-3-4 Gimme Some More, che si caratterizza per la presenza di un’armonica a bocca, strumento assai insolito per questo genere. L’anno successivo si confermano con un nuovo album, da cui sono tratte altre due hit, la latineggiante Cafè, ricca di rimandi al samba e alle percussioni sudamericane, e She’s Not a Disco Lady, che fonde le ritmiche latine con i nuovi effetti elettronici dei sintetizzatori. L’ultimo album esce nel 1979, e porta il titolo dell’omonimo singolo, The Hootchie Cootchie, che a livello di vendite è anche il loro ultimo successo.

Dal 1978, poi, i fratelli La Bionda iniziano a pubblicare anche album Disco con il loro vero nome, parallelamente agli album che escono come D.D.Sound. Il primo di questi 33 giri, che si intitola proprio La Bionda, fa subito centro con il singolo One for You, One for Me; già da qui si può capire la diversità di questo progetto rispetto a quelli firmati D.D.Sound: il primo album targato La Bionda si discosta maggiormente dalla Discomusic tradizionale e si avvicina di più alle nuove sperimentazioni, con una più forte presenza di tastiere e sintetizzatori; il desiderio di personalizzare di più il proprio stile lo si nota in altri brani dell’album, come Sandstorm o la ballad There for Me, ripresa negli anni successivi da altri grandi artisti, tra cui Sarah Brightman e Patty Pravo. Nel 1979 è la volta di Bandido, altra canzone latineggiante che come stile strizza l’occhio ai Santa Esmeralda, innestando anche robuste dosi di cha cha cha, cui fa seguito un altro grande singolo di successo, quale Baby Make Love, in cui spicca uno stile più personalizzato. Il decennio si chiude con l’ultimo dei loro grandi successi, Wanna Be Your Lover, brano innovativo e che molto si discosta dalle loro precedenti produzioni, basato interamente sul sound dei sintetizzatori e sugli effetti della voce, sono praticamente sparite le tracce della Disco tradizionale.
Negli anni 80 Carmelo e Michelangelo La Bionda si dedicano a comporre, produrre e ad editare musica. Iniziano le loro collaborazioni con Sergio Corbucci per scrivere le colonne sonore di alcuni film e diventano autori di celeberrimi jingle pubblicitari, su tutti quello di Sorrisi is Magic, cantato da Luca Jurman e usato ancora oggi come sigla per la notte dei Telegatti (i premi per la tv). Come produttori lanciano il duo dei Righeira, per i quali scrivono negli anni 80 Vamos a la Playa, No Tengo Dinero e L’Estate sta Finendo (ne parleremo in modo più dettagliato nella futura puntata dedicata alla Italo Disco degli anni 80).

Sempre in questo periodo aprono a Milano i Logic Studios, dove sono passati per registrare artisti del calibro di Ray Charles, Robert Palmer, Paul Young, Laura Pausini, Rihanna, i Pooh, Nek, Alessandra Amoroso, e dove i Depeche Mode hanno registrato il loro album capolavoro, Violator, nel 1991.
Se poi volete approfondire, cliccando qui troverete la loro discografia.
A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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