Quando nel 2021 scoppiò la rivolta nelle strade di Cuba, con migliaia di cittadini scesi in piazza per protestare contro la grave crisi economica del paese e contro il governo, i manifestanti avevano scelto come loro inno una canzone che era stata scritta e cantata qualche mese prima da Yotuel Romero, Descemer Bueno, Maykel Osorbo, Eliécer “el Funky” Márquez e Gente de Zona: il titolo era Patria y Vida, in contrapposizione allo slogan della rivoluzione castrista, che era Patria o Muerte.
Uno dei suoi autori ha pagato caro l’aver composto questa canzone: Maykel Osorbo sta scontando una pena di nove mesi di reclusione, così come l’artista visivo e performer Luis Manuel Otero Alcantara, che ha sempre appoggiato l’iniziativa e che di anni di carcere ne deve scontare cinque.
Per mostrar solidarietà a loro e alle altre centinaia di vittime della repressione, il resto degli autori ha pubblicato una nuova versione di Patria y Vida, aggiungendo, grazie all’Intelligenza Artificiale, l’intervento di due artisti che hanno sempre osteggiato da esuli il regime castrista: Celia Cruz e Arturo Sandoval. Possiamo sentire infatti, ricreate dall’Ai, sia la voce della Reina de la Salsa che la tromba del maestro Sandoval. Nel video, diretto da Carlos Even Fonseca e prodotto da Angel Pututi, i volti degli interpreti sono sovrapposti ad edifici fatiscenti lungo il malecon de l’Havana.
Ricordiamo che ancora oggi, a distanza di due anni, è proibito su tutta l’isola di Cuba suonare e cantare Patria y Vida.
A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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