Quello che mi ha sempre colpito delle serate inaugurali del Festival Latino milanese, LatinoAmericando prima, Milano Latin Festival poi, è che danno il via all’evento sempre un po’ in sordina…. Poca gente, che poi aumenta col passare dei giorni.
Questo è quello che mi aspettavo ieri sera, così da poter fare un giretto tranquilla, vedere le novità, scatenarmi sulle piste semivuote, quello che faccio ogni anno la prima sera.
Invece no.
Oltre 5000 persone hanno letteralmente invaso le cinque piste del Milano Latin Festival, riempito i tavolini del Fast Food, applaudito Mau y Ricky…. Insomma, un debutto davvero col botto!
Ma andiamo con ordine: si inizia col consueto taglio del nastro con le autorità, si prosegue con i rituali propiziatori e i balli dei gruppi indigeni: gli Indios Yawalapiti del Brasile, gli Indios Shuar dell’Ecuador, gli Aztechi del Messico, i Mapuche del Cile e il gruppo Cores da Bahia del Brasile che ha incantato tutti con i suoi costumi coloratissimi e i numeri mozzafiato.
Si chiude col concerto di Mau y Ricky, il duo venezuelano forse poco conosciuto al pubblico italiano, ma molto amato dai latini, anche perché Mau y Ricky sono figli di Ricardo Montaner, che per loro è un po’ come Gianni Morandi per noi. Coinvolgenti sul palco, di bell’aspetto (inutile negarlo!) hanno subito ‘legato’ col pubblico che ha cantato a squarciagola le loro canzoni, sia quelle interpretate da loro che quelle scritte per altri artisti come “Sin Pijama” di Becky G e Natti Natatsha o “Vente pa’ ca” di Ricky Martin.
Questa quinta edizione del Milano Latin Festival ha preso il via davvero alla grande… e l’ansia sul viso di Fabio Messerotti si è già trasformata nel primo sorriso!
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