E anche quest’anno è finito.
Dopo 66 giorni di feste, balli, concerti (anzi, super concerti!), schiuma party, Ladies Nights, eventi folkloristici dei diversi Paesi Centro e Sud Americani, la porta che accoglieva i visitatori del Milano Latin Festival ha chiuso i battenti.
E così come l’apertura del Festival suggella un po’ l’inizio dell’estate, la sua fine ci ricorda che è ormai agli sgoccioli, lasciando nel cuore un po’ di malinconia per un’estate che sta volgendo al termine e un autunno sempre più vicino.
Ma soprattutto già tanta nostalgia per questi due mesi bellissimi che ci hanno regalato emozioni, ricordi, tanto divertimento, tanta buona musica, balli sotto le stelle (a volte sotto al temporale, ma è stato bello anche quello!), sapori, colori e anche cultura dell’America Latina, nuove scoperte e nuove amicizie.
Ma prima di farci prendere dallo sconforto, pensiamo che manca meno di un anno alla prossima edizione… e se per noi sono soltanto ‘pochi’ giorni, dietro c’è un intero anno di lavoro e Fabio Messerotti e il suo staff dopo qualche giorno di meritato riposo, si rimetteranno subito al lavoro per regalarci un Milano Latin Festival 2019 bello quanto e più del 2018, anche se sarà difficile eguagliare, e quasi impossibile superare, un’edizione come questa che ci ha regalato concerti con gli artisti più amati del momento: Habana de Primera, Prince Royce, Bad Bunny, Ozuna, Karol G, Lali Esposito, Grupo Niche, Piso 21, Willie Colon… solo per citarne alcuni.
190.000 presenze, 20.000 più del 2017: un vero e proprio boom se si considera che nel 2015, il primo anno di questa nuova versione del Festival, fortemente voluta da Fabio Messerotti, di presenze ne aveva registrate appena 50.000. “Un anno disastroso”, lo ha definito lo stesso Messerotti in una lunga intervista rilasciata all’Ufficio Stampa del Festival.
Un’intervista in cui si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa, raccontando come proprio nel 2015 – dopo aver appreso che l’organizzazione del precedente evento, non avrebbe realizzato l’edizione del 2015, perché impegnata in Expo, privando Milano del suo attesissimo Festival – si era offerto, dopo aver collaborato con quella organizzazione per dieci anni, di collaborare in maniera più impegnativa, portando avanti lui l’evento, con una sorta di ‘Festival’ cuscinetto’ tra la storica manifestazione e una nuova organizzata da lui. Ma dopo diverse ‘non risposte’ si era sentito rispondere in malo modo e con arroganza.
Ferito e amareggiato, aveva deciso di creare da zero un nuovo evento, il Milano Latin Festival, appunto, che per quella prima edizione, che ebbe luogo da metà agosto a fine settembre (Live Nation si era già aggiudicata i mesi precedenti per organizzare, sempre ad Assago i suoi concerti), si rivelò, come già detto un flop, con perdite di denaro enormi.
Chiunque si sarebbe arreso. Fabio Messerotti no. E per fortuna nemmeno gli investitori, che gli hanno rinnovato la loro fiducia. E oggi, dopo quattro anni, può finalmente dire con orgoglio e commozione “ce l’ho fatta!”. In barba a chi non gli credeva o peggio gli remava contro.
Come? “Ascoltando le richieste del pubblico, cosa che la precedente organizzazione non aveva fatto. I tempi erano cambiati da quando il primo festival era nato negli anni ‘90. La crisi si faceva – si fa ancora! – sentire, e i prezzi erano diventati troppo alti. Da subito Milano Latin Festival ha ridotto il costo del biglietto, addirittura prima delle 20.30 l’ingresso costa la metà, e questo ha permesso ai ristoranti di lavorare di più e al pubblico di poter godere di più delle diverse cucine tradizionali.
Non solo: la novità di quest’anno – chiudere l’area palco per i concerti – ha permesso a chi non interessava il concerto di venire comunque al Festival per ballare e a noi organizzatori di puntare su concerti con artisti di livello molto molto alto.”
Calmierando i prezzi sono tornate al Festival anche le Comunità Latine, che negli ultimi anni erano state meno presenti, rendendo il Festival un’occasione non solo di divertimento ma anche di scambio culturale.
“Un discorso a parte – ha detto Messerotti nell’intervista – merita la salsa. Sinceramente vedevo questo genere un po’ in calo, ma il successo di concerti come Habana de Primera, Willie Colon, Grupo Niche mi ha fatto capire che mi sbagliavo di grosso. E per il futuro punterò ancora di più su questo genere. Per il 2019 sto già organizzando importanti concerti salseri per il weekend”.
La notizia non può che farci piacere, dato che noi per primi – e il nome salsa.it lo dimostra!- crediamo molto in questo genere musicale, pur dando il dovuto spazio, ovviamente, anche a tutti gli altri generi.
“Non è stato facile – ha concluso Fabio Messerotti – e questo successo non sarebbe mai stato possibile, se non fossi stato supportato da uno staff eccezionale, da persone instancabili a partire da Nieves Machado, che ha splendidamente preso in mano tutta l’organizzazione dei concerti, l’Ufficio Stampa, capitanato da Massimiliano Saggese con le splendide bionde, Serena e Paula, l’ottimo Servizio di Sicurezza che ci ha permesso di passare due mesi senza ‘incidenti di percorso’, il servizio tecnico del palco sotto l’egida di Enrico, lo staff video e foto con Irvin e Candy, Héctor David Villanueva che ha sostituito al Salone delle Nazioni Nieves Machado, la meravigliosa Eradis Josende Oberto che ha intervistato i personaggi illustri e i cantanti e infine (e questo modestamente ci riempie un po’ di orgoglio, visto che eravamo tra quelli- ndr) gli undici Media Partner. Un’idea buttata lì, che loro hanno abbracciato con grande entusiasmo, promuovendo il Festival sulle loro pagine e portali; una collaborazione che ha fatto sì che foto, video, comunicazioni di eventi e di servizio arrivassero a milioni di persone, come il Festival merita”.
Appuntamento dunque al Milano Latin Festival 2019 dal 13 giugno al 17 agosto.
“Lunga vita al Festival – dice Fabio Messerotti– perché io voglio invecchiare con questo Festival!”.
E personalmente, ho intenzione di fargli compagnia!
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