DEE JAY’S: EVOLUZIONE TECNOLOGICA E NUOVE TENDENZE

Professione Dee Jay - Evoluzione tecnologica
Professione Dee Jay - Evoluzione tecnologica

L’evoluzione nel campo del DeeJaying continua senza sosta alcuna. Il ruolo artistico del DJ non si basa più sul solo estro artistico ma include oggi innovazioni che richiedono una conoscenza ed uno studio accurato delle tecnologie all’avanguardia.
Gli step che la tecnologia oggi percorre sono sempre più espansi ed evoluti, la corsa dei più importanti brand, include strategie commerciali fortemente legate all’evoluzione tecnica degli apparati che, di mese in mese vanno ad arricchire le offerte nel campo del deejaying. I professionisti della consol cominciano a separarsi in categorie di consumer che prediligono una tecnologia piuttosto che un’altra. La scelta che ogni DJ compie, lo vincola all’acquisto di tecnologie che oggi possono essere totalmente diverse tra loro per la modalità di gestione che ognuna implica.
L’unico comune denominatore per fortuna resta la musica che però oggi, può essere utilizzata e gestita in modalità molto diverse tra loro.

Dall’avvento dei primi controller molte cose sono cambiate, ora è possibile gestire i file musicali con diverse opzioni.
Siamo passati dai classici mp3 a formati più complessi come gli Stems,
utilizzati dalla Native Instruments e gestiti da alcuni device di loro produzione. Questi apparati ci consentono di utilizzare file multi-traccia (4 track), sfruttando la possibilità di gestire separatamente ogni traccia contenuta nella song, operazione che agevola e stimola la creatività dei DJ’s che hanno deciso di utilizzare questa tecnologia.
Altri software offrono invece la possibilità di di avere verticalizzazioni verso Ableton
Live
o FL Studio creando dei veri e propri centri di elaborazioni audio, dove i DJ’s più esperti possono realizzare dei veri e propri remix in tempo reale (anche se il
più delle volte preconfezionati).

Per i più svogliati o pigri che non amano le complicazioni, quasi tutti i software dedicati al deejaying hanno implementato la gestione delle librerie, includendo nella ricerca la possibilità di attingere in modalità streaming dai database di Spotify, Pulselocker o altri portali. Una domanda che spesso mi viene rivolta è: “è legale l’utilizzo della musica streaming nella pubblica esecuzione? La risposta è si! ma solo nel caso in cui l’abbonamento acquistato per utilizzare il servizio include esplicitamente questa funzione (da una mia veloce ricerca deduco che l’unico portale che offre questa possibilità è Pulselocker).

In questo periodo si sta delineando una nuova modalità di utilizzo della musica digitale che prevede l’abbandono del laptop e dei tradizionali software dedicati al deejaying a vantaggio di software proprietari inclusi nei firmware di alcuni controller.
Gli avanguardisti in questo ambito sono Denon DJ con Engine Prime e Pioneer con
Recordbox
. Sono software che agiscono tramite un supporto di archiviazione (chiavetta USB o HD esterno), dove è possibile archiviare la nostra musica che, tramite un database potrà essere gestita da alcuni controller preposti a questa funzione. Per la creazione e la gestione delle nostre librerie è anche possibile (ma non obbligatorio) utilizzare un PC o un Mac semplicemente istallando il programma.
Questa presa di posizione da parte di questi 2 importanti brand sembra indicare un percorso che se approfondito cambierebbe l’utilizzo dei controller sino ad ora legati indissolubilmente ad un computer.

Questi variegati scenari sono diventati vincolati nell’acquisto della nostra tecnologia perchè condizionano notevolmente il M.O. (modus operandi) di tutti i DJ’s.

Non mi sento di dare consigli personali su quale tipo di tecnologia scegliere, le cose che utilizziamo nel nostro lavoro devono essere come un abito, adattandosi bene al nostro stile.

In conclusione ogni volta che decidiamo di acquistare delle nuove macchine per le nostre performance è utile e consigliabile informarsi bene sulle scelte da fare, evitando così delusioni e un notevole spreco di tempo e di denaro.

A cura di: Francisco Rojos

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