I più attenti lettori delle rubriche di Salsa.it avranno intravisto il nome
di questo artista tra le ’roccaforti’ della percussione citati da Giovanni
Hidalgo (“Ritmi
inauditi, viaggiando nel tempo e nel mondo – 2^ parte”, di Gian Franco
Grilli).
Armando Peraza, pur essendo un grande maestro di bongo e conga è un nome
che risalta meno nelle pagine salsere, a differenza di altri nomi quali Tito
Puente, Mongo Santamaria, Carlos Patato Valdés e Ray Barretto, tanto per citare
alcuni altri grandi personaggi indicati sempre da Giovanni Hidalgo, ed allora
cercherò di dedicargli il mio personale e meritato spazio.
Nato a l’Avana (Cuba) il 30 maggio 1924 viene indicato come artista fondamentale
per aver introdotto i ritmi afro-cubani nel jazz, registrando, dopo il suo a New
York da Cuba, nel 1947, con personaggi del calibro di Machito e
Charlie Parker, un primo album quale “Afro-Cuban Jazz Suite”.
Da quel momento la sua attività fu intensa, collaborando in numerosi album, con
George Shearing e Cal Tjader, sempre al confine tra musica latina
e jazz, fino a registrare un album da solista (“Wild Thing” – 1968).
Personalmente il suo nome è però spuntato, nelle mie personali conoscenze, con
la lettura di un libro dedicato a Carlos Santana.
Il libro in questione è ‘Santana – La vera storia di una leggenda del rock’
di Simon Leng (Editori Riuniti – 2001), il primo libro ufficiale che racconta la
vita del grande chitarrista di Autlan de Navarro (Messico), approfondendone sia
gli aspetti personali, sia quelli artistici, analizzando, disco per disco, la
trentennale carriera di Santana, soffermandosi sulle sue canzoni più famose,
quelle che sono state in grado di attraversare più generazioni: da ‘Soul
Sacrifice’ a ‘Samba Pa Ti’, da ‘Oye Como Va’ a ‘Smooth’,
il brano che ha trascinato, nel 1999, l’album “Supernatural” a
raggiungere un successo clamoroso: 21 milioni di copie vendute e 9 Grammy Award.
Ed in questo percorso un posto di primo piano è rappresentato proprio da
Armando Peraza, indicato nel libro come una figura leggendaria fra i
percussionisti latini, uno dei più grandi improvvisatori con le conga, tra i
principali componenti della band di Santana dal 1972 al 1990, quando decise di
ritirarsi all’età di 66 anni.
Adesso vive in semi-isolamento a San Mateo, ma appare saltuariamente in alcuni
dischi e concerti.
Tra le ultime performances possiamo citare quella avvenuta nel luglio 2006
(all’età di 82 anni) al Montreux Jazz Festival di Svizzera, insieme all’attuale
band di Santana.
Nel mese di agosto, invece, si è esibito al San José Festival in California con
Raul Rekow (che rimpiazzò Peraza nella band di Santana nel 1990) e Karl
Perazzo (unitosi alla band di Santana nel 1991).
Nel gennaio del 2007 ha ricevuto un importante premio alla carriera e, in suo
onore, per festeggiarlo, in un club di San Francisco c’è stata la riunione
dell’originale ‘Santana band’: presenti, oltre allo stesso Carlos
Santana, Chepito Areas (percussionista dal 1969 al 1974), Mike
Carabello (percussionista dal 1969 al 1971), Gregg Rolie (cantante
dal 1971 al 1996) e Michael Shrieve (batterista dal 1969 – 1974).
Sintetizzando tutte le informazioni che ho raccolto: Armando Peraza è un vero
Maestro di musica.
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