Intervista a LA BANDA DEL PUERTO

La Banda del Puerto è sicuramente una delle band di maggior
prestigio e più conosciute dal pubblico salsero a livello nazionale che da molti
anni ormai sta contribuendo alla crescita della musica latina made in Italy.
Contributo che si amplierà dopo l’imminente uscita del loro prossimo lavoro che
si intitolerà "Salsero".
Ho potuto incontrare il gruppo giovedì scorso, nella bellissima cornice sia di
pubblico che del noto locale, all’Harley Music Cafè di Varese il quale molto
spazio sta dando alla musica latina in versione live. Da quest’incontro ne è
scaturita un’ interessante intervista con il loro leader e fondatore Diego
Fabbian già autore di brani che rimarranno impressi nella mente dei bailadores
come "Havana cola" o "Buenas Noches Puertorico", intervista che non solo tocca
il tema del nuovo album ma anche qualcos’altro.

Diego cosa significa per voi questo album?
"Salsero" per noi segna l’inizio di un nuovo periodo poichè in precedenza
avevamo attraversato alcuni problemi che ci hanno tenuto un pò lontano dalle
scene nazionali.
L’album contiene 7 brani, forse potranno anche diventare 9 e sono l’essenza che
certifica il marchio della Banda Del Puerto. Ci sono brani di salsa con
impostazione classica sia romantica come "Baby I love You" o più dura come "Son
Para Ella". Ci sono anche un bolero e una salsa che abbiamo sperimentato
fondendo assieme il genere R&B latino ed è "Nina que te pasa" in modo che in un
futuro cercheremo di essere ecclettici e svariare con naturalezza da un genere
all’altro della salsa.

A quando l’uscita?
La stampa terminerà per fine luglio ed i cd saranno ad "Edizione Limitata"
solo per i nostri amici dei fun club, i dj e chi apprezza la Banda del Puerto e
vuole richiedere direttamente il disco.

A chi ci si può rivolgere per acquistare l’album?
Direttamente a noi, ai nostri numeri che i nostri collaboratori o i nostri
amici come voi di SALSA.IT vi potranno fornire oppure all’indirizzo E-Mail
labandadelpuerto@libero.it 

C’è un singolo sul quale punterete sulla promozione?
No, cerchiamo di essere controcorrente sulle normali strategie commerciali,
punteremo più sul disco intero in modo che sia l’orecchio dell’ascoltatore a
scegliere il brano per lui più congeniale visto che abbiamo anche una vasta
scelta di generi preferiamo non puntare su un singolo.

Avendo voi girato l’Italia in questi anni, vedi se la
musica latina sta entrando sempre più a far parte della cultura del nostro paese
oppure c’è una certa staticità?
Si la cultura si sta elevando ed il pubblico diventa
sempre più esigente, noi stessi cerchiamo di capire cosa vuole la gente creando
canzoni adatte ai loro gusti mettendoci ovviamente del nostro.

Pensi che la musica latina in futuro diventi cultura anche
in Italia come già lo è per altri generi?

Noi lo crediamo solo però se il popolo salsero uscirà da certi parametri
scolastici basati solo sull’insegnamento dei passi di ballo. Mi spiego: il "bailador"
dovrebbe cercare di spingersi a conoscere tutto ciò che offre un locale latino a
cominciare dalle cose semplici come gustare un tipico cocktail caraibico,
informarsi sui cantanti magari chiedendo ai dj, sugli strumenti e carpire tutti
quei dati che servono per accrescere la cultura personale.
Ciò permetterà veramente di sviluppare quella cultura che è già
consolidata in altri generi come il liscio dove il solo nome di un cantante può
far muovere centinaia e centinaia di persone in un locale.

Progetti futuri?
Sicuramente un nuovo disco, la creazione di più fan
club ai quali faremo concerti ed organizzeremo viaggi solo per quest’ultimi, la
distribuzione di gadgets come cappellini, magliette in più ampliare la band per
adesso a sei elementi.

Quale sarebbe quindi il tuo numero ideale di elementi e
cosa potrebbe spingerti ad aumentare la band?
Beh il mio sogno sarebbe aumentare la band aggiungendo
la sezione fiati ed il basso ma ciò potrà accadere dalla qualità dei musicisti e
di quanto la gente sappia apprezzare chi fa bene, noi non diciamo che stiamo
facendo bene però in ciò che facciamo ci mettiamo tutto il cuore e la passione.
Bisogna fare all’americana cioè elogiare chi fa bene.

Fabrizio Zoro

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