l mondo del djing in questo momento è basato sull’utilizzo di controllers, laptop, mixer digitali e controllers all-in-one. Apparecchi che ci hanno semplificato la vita, riducendo ingombri e pesi ed amplificando le possibilità artistiche. Dispositivi che hanno un costo sempre più alto e che, post covid, presentano sia una penuria-che una lunga tempistica di consegna dei ricambi. Basta iscriversi, attraverso Facebook, a gruppi di djs o fonici per avere il polso della situazione. Ho inoltre constatato il danneggiamento delle apparecchiature causato dal loro utilizzo in determinati contesti. L’articolo vuole essere uno spunto per la nostra attività, poi chi è più curioso può trovare in rete molta documentazione per approfondire. Siamo circondati da elettronica sempre più complessa, esempio a casa i condizionatori e le lavatrici con inverter, o le smart tv. La stessa cosa avviene nei locali: siamo passati da impianti audio con amplificatori pesanti e luci alogene (i vecchi fari PAR che consumavano 500W ognuno) ad impianti con amplificatori digitali e fari a Led. Ciò è positivo, ma d’altro canto tutti questi apparecchi, pur se in teoria costruiti con criterio, possono generare disturbi verso tutto quello che li circonda immettendoli nella rete elettrica. Ancora peggio poi quando lavoriamo in contesti all’aperto (manifestazioni temporanee), con forniture di energia provvisorie mal realizzate.

Se lavoriamo in manifestazioni all’aperto non di rado capita di non avere potenza sufficiente ad alimentare audio e luci e gli impianti provvisori della manifestazione., con conseguenti cali di tensione o, peggio ancora, con stacchi della tensione. I cali di tensione, stacchi e disturbi in rete alla lunga possono danneggiare le apparecchiature audio e luci.
Alcuni esempi legati alla nostra attività? Cali di tensione o blackout possono bruciare gli alimentatori delle nostre consolle all-in-one, o mandare in tilt il database dei file. In parole povere, compromettere la serata ed il nostro investimento.
Come possiamo cercare di tutelarci? cercando di mettere in pratica alcuni accorgimenti che possano ridurre al minimo i problemi o addirittura prevenirli.
Il primo, il più semplice e meno costoso , è quello di dotarsi di una presa di corrente protetta, evitando i prodotti di dubbia qualità e prezzo irrisorio. In rete potrete trovare delle multiprese con protezione per le sovratensioni. La multipresa ha una vita utile e dopo un determinato numero di “interventi di protezione” segnala che va sostituita. Sotto un esempio di quanto si trova in commercio ( marchi APC – BELKIN – VIMAR )

Con questa soluzione possiamo tutelarci per un singolo problema. Rimane la parte relativa agli sbalzi di tensione. In Italia l’ente di fornitura fornisce l’energia al contatore, per le utenze monofasi (termine tecnico) , ad un valore di 230Volt. Ma con una tolleranza di legge del +/-10%. Da li in poi è responsabilità dell’utilizzatore far realizzare l’impianto elettrico (casa, ufficio etc.) nel “modo corretto”, per evitare che poi le utenze allacciate siano alimentate sotto questo range. Aprite il manuale della vostra consolle e andate alla sezione di riepilogo. Troverete l’indicazione, esempio Denon prime, che la tensione di alimentazione può essere tra 100 e 240V. Ma il continuo stacco dalla rete e successivo ripristino della tensione, alla lunga brucia come minimo l’alimentatore della consolle.
Come tutelarci? prendendo spunto dal mondo IT (data center). Utilizzando un apparecchio quale l’UPS. Li trovate in vendita anche nei centri commerciali, on-line, nei magazzini di materiale elettrico e nei negozi di informatica. Rispetto alla multipresa protetta ci sono alcuni dati da tenere conto per la corretta scelta.
Per prima cosa dovete fare un elenco di cosa volete proteggere. Se ci interessa la sola consolle, non è necessario un ups di potenza elevata. Senza fare un trattato tecnico, l’ups è un apparecchio che, in caso di mancanza della rete, riscostruisce la tensione utilizzando una fonte di energia quale una batteria. Secondo punto è quello di comprare un apparecchio che riscostruisca la tensione restituendola come quella della rete (tecnicamente si parla di onda sinusoidale).
Nel mercato troverete due macro-tipologie di UPS:
• Gli UPS line-interactive, che assicurano il “condizionamento” dell’alimentazione, con un’interruzione dell’energia di 4-6 millisecondi durante il trasferimento all’alimentazione ausiliaria a batteria
• Gli UPS online: prendono l’alimentazione elettrica in ingresso e la convertono in corrente continua. Se l’alimentazione AC di rete viene a mancare, il raddrizzatore si disconnette dal circuito e le batterie assicurano l’alimentazione del dispositivo collegato all’UPS. Quando viene ripristinata l’alimentazione AC in ingresso, il raddrizzatore riprende a sostenere la maggior parte del carico e inizia a caricare le batterie. Non ci sono micro-interruzioni come per l’UPS line-interactive.
La differenza? il peso ed il costo prima di tutto. Esistono UPS line-interactive che comunque possono fare al caso nostro.,mentre la soluzione di fascia alta è quella dell’UPS online.,che ci isola totalmente dalla rete elettrica, offrendo anche in alcuni casi un filtraggio della tensione. Anche qui verificate cosa acquistare e leggete le schede tecniche, magari facendovi aiutare da un esperto prima di fare una spesa su un prodotto scadente. Sotto un piccolo esempio di quanto si trova in commercio (marchi ABB – APC – LEGRAND)

Come detto in precedenza, l’articolo non vuole essere un trattato. Chiedo scusa agli specialisti di settore per le mie semplificazioni nell’esporre l’argomento, ma l’intenzione è quella di dare una mano alla categoria dei Djs nella propria attività quotidiana.
A cura di: Stefano Zalin
Graphic work by: Francisco Rojos
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