Profilo: Musicista, produttore, compositore, Band Leader
Nascita: 30 Agosto 1911 Matanzas, Cuba
Morte: 30 Dicembre 1970 (59 anni),
Periodo di attività: 1958–1970
Pseudonimo: El Ciego Maravilloso
Genere Musicale: Son Montuno, Guaguancò, Guaracha, Bolero, Afro
Strumento Musicale: Tres, Tumbadora, Tromba
Questo mese la rubrica Los grandes de la salsa vuole rendere un doveroso omaggio ad uno degli artisti più importanti della storia della musica cubana: Arsenio Rodriguez, che più di altri ha influenzato tutta la scena musicale del suo tempo, marchiando con un’impronta indelebile la storia della musica.
Arsenio Rodriguez si può considerare il padre del son-montuno, il padre del formato conjunto, il precursore del mambo, colui che ha dato davvero un nuovo volto alla musica
cubana!
Purtroppo non si sa molto della sua vita, si è sempre parlato forse troppo poco della sua carriera. Ci sono persino delle tesi discordanti sulla sua data di nascita e di morte.
L’idea più accreditata è che sia nato il 30 Agosto del 1911, a Guira de Macurijes, a Matanzas. Ha sempre difeso ed esaltato le sue origini africane; suo nonno infatti era arrivato a Cuba, dal Congo, come schiavo. Le sue radici hanno sicuramente influenzato anche la sua personalità musicale, contraddistinta da un’anima diversa, forse più istintiva e viscerale, meno legata agli ambienti sofisticati dei club della Cuba del tempo.
Arsenio è conosciuto da tutti come “El Ciego Maravilloso“, perché purtroppo, quando era ancora bambino, si pensa intorno ai sette anni, ebbe un tremendo incidente (fu colpito alla testa dal calcio di un mulo), che lo rese completamente cieco, condizione che poi lo avrebbe accompagnato per tutta la vita!
Questo però non gli ha impedito di inseguire la profonda passione per la musica e la sua strordinaria carriera è ancor più sbalorditiva se si considera la sua infelice condizione!
All’età di 15 anni ha conosciuto Victor Feliciano, musicista nonché lui stesso costruttore di strumenti musicali, che gli ha insegnato a suonare chitarra, basso, maracas, bongos e tres, strumento nel quale ben presto Arsenio sarebbe diventato un vero prodigio!!!
Inizia a comporre nel 1927. Il suo amico, il famoso cantante Miguelito Valdes, ha interpretato diversi suoi brani durante la sua carriera; tra questi ricordiamo la sua interpretazione di uno dei pezzi più famosi di Rodriguez: “Bruca Manigua“.
Negli anni ’30 forma il suo primo gruppo: Sexteto Boston, nel quale Rodriguez esordisce con le sue prime composizioni, già impregnante di uno stile molto personale e innovativo, che si rivelerà ancor più palesemente alla fine degli anni ’30, quando fonda un nuovo gruppo, aggiungendo, al formato tipico del Sexteto, alcuni strumenti musicali: tumbadora, piano, una seconda tromba, creando un formato orchestrale completamente nuovo, che sarebbe diventato uno dei più rappresentativi della musica cubana, il Conjunto. A quei tempi però (siamo nel 1939/1940), l’impatto è stato fortissimo sulla scena musicale cubana.
Rodriguez non è stato tuttavia il primo a introdurre il piano nel tipico formato del Sestetto Cubano; già prima lo aveva fatto il Conjunto Casino, e ancor prima il Sexteto Miguito, ma il modo di suonare il piano e il ruolo dato allo strumento, usato anche nelle improvvisazioni, nel formato orchestrale di Rodriguez, è stato del tutto innovativo ed entusiasmante.
Il successo del conjunto avrebbe eclissato l’altro stile molto amato a Cuba: la Charanga, caratterizzato dalla preponderanza di flauto e violino.
Sempre a Rodriguez si deve la creazione, negli anni ’40 del ritmo son-montuno, chiamato inizialmente da lui “El diablo“.
A questo vanno aggiunte anche le “contaminazioni”, da lui operate, con stili e ritmiche tipicamente africane, come il guaguancò; il tutto ha contribuito a dare un nuovo volto alla musica cubana del tempo.
Da molti è considerato anche il padre del mambo. La questione tuttavia è piuttosto controversa: lo storico musicale Max Salazar, infatti, individua Arsenio come uno dei quattro possibili creatori del mambo, insieme a Perez Prado, Betancourt e Oreste Lopez.
La popolarità per Rodriguez arriva negli anni ’40, quando il gruppo incide il primo disco, e ottiene così anche il primo successo di pubblico con il brano “Como traiga la yuca“, ribattezzato “Dile a Catalina“, dal pubblico.
La svolta decisiva è avvenuta quando, nel 1946, è entrato a far parte del gruppo Lili Martinez, considerato tra i migliori pianisti cubani di tutti i tempi, insieme al grande Ruben Gonzalez, da poco scomparso, e a Peruchin.
Lili è diventato l’arrangiatore del gruppo, oltre che uno dei musicisti di maggiore spicco. Non era facile nella scena musicale del tempo conquistare il benestare della gente, tant’è che inizialmente il gruppo di Arsenio ha avuto uno straordinario successo tra il pubblico di colore; i bianchi non accettavano nei loro clubs e casinò una band tanto diversa come quella di Rodriguez, non solo perché formata da gente di colore ma anche per l’enorme influsso africano, che la sua musica portava dentro!!!
Questo periodo della sua carriera è conservato in due album, entrambi del marchio discografico Tumbao (Montuneando e Dundunbanza).
Uno dei successi più strepitosi di Arsenio è stato il bolero ” La vida es un sueno“, tanto più struggente perché ispirato ad una vera vicenda della sua vita. Il brano, infatti, è stato scritto dopo una profonda delusione, seguita al fatto di aver consultato un medico di New York, molto famoso e apprezzato, nella speranza di recuperare la vista. Dopo un breve esame delle sue condizioni, il dottor Ramon Castroviejo gli ha comunicato la triste notizia che non avrebbe mai più recuperato la vista!!!
Quella stessa sera Arsenio ha composto questo bolero, dettato quindi da struggenti emozioni…
L’album “Dundunbanza” è invece interamente dedicato al conjunto, e consta di pezzi storici come “No me Llores mas”. Dello stesso periodo è anche la partecipazione, a New York, alla realizzazione di un album insieme a Chano Pozo e all’Orquesta di Machito: ” Chano Pozo & Arsenio Rodriguez Legendary Sessions”.
Probabilmente intorno al 1950 Rodriguez decide di lasciare per sempre Cuba e trasferirsi in America. Porta con lui i fratelli Quique e Cesar, la voce del gruppo Renè Scull e il bassista Lazaro Prieto.
Il resto del gruppo rimane a Cuba, sotto la guida di Felix Chappotin, fratello di Chano Pozo.
La prima meta di Arsenio è Miami, ma qui trova un ambiente molto inospitale, pieno di pregiudizi razziali; si trasferisce così nel Bronx. L’ambiente musicale della New York del tempo è però molto diverso da quello che Rodriguez si aspettava; il successo di pubblico non corrisponde alle reali potenzialità di questo straordinario artista. Le orchestre forti del momento, infatti, sono quelle di Tito Puente, Machito, Tito Rodriguez, grandi orchestre di mambo, con un formato orchestrale che risente molto degli influssi del jazz. L’impatto
musicale con lo stile di Arsenio è molto differente!
Fonda un nuovo gruppo e incide il suo primo album, con la nuova band, nel 1953: “Come se Goza en el Barrio“, ancora con il marchio discografico Tumbao.
Nel 1957 realizza “Sabroso and Caliente“, aggiungendo al formato orchestrale timbales, e, in alcuni brani, anche il flauto. Questo album contiene un pezzo, che molto più tardi, nel 1969, sarebbe stato portato al successo dalla Sonora Poncena: “Hay fuego en el 23“.
Un richiamo alle radici lo ritroviamo nell’album “Palo Congo“, del 1957, che realizza insieme a Saba Martinez; si tratta di un tributo alla musica e alla religione afro-cubana. Palo Congo è infatti una religione di origine congolese, simile a quella Yoruba.
È un disco ricco di percussioni, con brani che sembrano intonare preghiere a più voci che si sposano con la grande energia degli strumenti musicali. Davvero una produzione affascinante.
Alla fine degli anni ’50 il conjunto di Rodriguez cade un po’ in declino, superato nella popolarità da ritmi come la pachanga e il boogaloo.
Nel 1960 Arsenio ripropone il conjunto in un doppio album “Arsenio Rodriguez y su Conjunto vol.I e II“. Nel 1963 poi realizza “Quindembo/Afro Magic“, una produzione innovativa, sperimentale, nella quale introduce elementi di jazz, mescolati a elementi della religione afro-cubana. Chiama questo nuovo stile musicale Quindembo, appunto.
Da questo momento in poi scende un po’ il silenzio su di lui. L’ultimo album “Arsenio dice“, nel 1968, poi la sua morte, secondo alcuni a Los Angeles nel 1972, secondo altri a New York nel 1970.
Dopo la sua scomparsa Larry Harlow gli ha reso omaggio con un album: “Tribute to Arsenio Rodriguez“, del 1971, che contiene diverse versioni di alcune sue composizioni, più altri brani creati nel suo stile tipico.
Quella di Arsenio Rodriguez è stata una figura un po’ dimenticata, è stato un precursore dei tempi, che ha anticipato gusti e stili musicali che avrebbero trovato il vero successo solo molto tempo dopo. Il conjunto, da lui lanciato, avrebbe trovato grande popolarità, più tardi, con Johnny Pacheco e L’Orquesta Fania.
Alla fine degli anni 60 Rodríguez cercò di adeguarsii ai nuovi stili musicali registrando persino alcuni boogaloo, ma purtroppo non ebbe un grande riscontro e la popolarità del suo gruppo andò sciamando. Tentò un nuovo inizio a Los Ángeles però nel 1970 morì, il suo corpo fu trasportato a New York per i funerali. Giravo ingenerose voci sulla sua situazione economica non più agiata, alcuni dissero addirittura che morì in povertà. Mario Mauza però disse che le dicerie non corrispondevano alla verità in quanto Rodríguez poteva contare sui diritti delle sue opere anche se, non eccessivamente cospiqui.
A lui quindi va il grande, grandissimo merito, di aver percorso per primo strade ancora sconosciute, che avrebbero regalato a noi tutti sensazioni ed emozioni straordinarie!!!
A cura di: DJ Changuito e Francisco Rojos
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