Uscito nel Febbraio del 1986, Kiss è il terzo singolo di Prince a raggiungere la prima posizione in classifica.
E pensare che originariamente il “folletto di Minneapolis” questa canzone non l’aveva scritta per sé, ma l’aveva composta come demo da un minuto per la band Mazarati, la quale stava per pubblicare un album proprio con quel titolo. La demo era una versione acustica, con strofa e chorus.
Una volta ricevuta la registrazione, la band ed il loro produttore David Z hanno iniziato a rielaborarla, operando cambi molto significativi, e dandole un’impronta decisamente funk: il sound venne spogliato di qualsiasi artifizio elettronico, riducendosi solo a chitarra, basso e batteria.
Quando gliela rifecero ascoltare nella nuova versione, Prince rimase colpito dalla bontà del lavoro svolto e decise di tenere per sé la canzone: per arrivare alla versione definitiva sostituì il cantato ed una parte di chitarra, mantenendo il canto di sottofondo dei Mazarati.
Kiss venne così aggiunta proprio in extremis all’album Parade, che conteneva la soundtrack del film Under The Cherry Moon; la Warner Bros non vedeva in questa canzone il potenziale successo come singolo, e inizialmente fu restia nel pubblicarlo; grazie all’insistenza di Prince, che ha creduto fino in fondo in questo brano, il 45 giri uscì e divenne un successo internazionale, accompagnato da un video piuttosto accattivante.
Proprio grazie al suo sound che supera le mode del momento, Kiss è diventato un brano sempre apprezzato ed attuale col passare del tempo, molti artisti ne hanno fatto cover, mentre il mondo del cinema e dei serial tv ne hanno perpetuato il successo.
Curioso notare che, dopo quella originale, infatti, la versione di Kiss più conosciuta al mondo non è mai uscita su disco: la canta Julia Roberts nella vasca da bagno nella ormai celeberrima scena di Pretty Woman; praticamente una versione a cappella (lei sta ascoltando l’originale con le cuffie del walkman nelle orecchie, quindi noi sentiamo solo la sua voce senza musica), e anche piuttosto stonata, ma grazie al carisma del personaggio, ha colpito l’immaginario collettivo e a distanza di più di vent’anni ancora una delle scene più ricordate del film.
A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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