Profilo: Musicista, produttore, compositore, arrangiatore
Nascita: 09 Giugno 1941 Orocovis, Puerto Rico
Morte: Ancora in vita (81 anni),
Periodo di attività: 1958–Ancora in attività
Pseudonimo: El Rey Del Bajo
Genere Musicale: Salsa, Latin Jazz, Jazz
Strumento Musicale: Basso, Chitarra, Tromba
Artefice e propulsore del genere salsero
Il suo talento, la sua creatività consolidarono le basi di un movimento che segnò il mondo musicale caraibico, essendo responsabile, in parte, dello sviluppo e successo della salsa fin dagli inizi, a metà degli anni ’60, come parte del progetto della Fania. E’ Bobby Valentin Fred, un nome che rievoca gli anni di gloria del genere salsero. Musicista prolifico, compositore, arrangiatore e produttore la cui partecipazione nel mondo artistico contribuì al consolidamento del nuovo corso che servì ai portoricani di New York, ed altri latino-americani, ad intraprendere una nuova direzione della vita culturale di quegli anni.
Nativo del Barrio Cacao de Orocovis (Puerto Rico) dove nacque il 9 giugno del 1941, cominciò ad apprendere la chitarra all’età di sei anni, spinto dal padre Albertano Valentin, un affezionato interprete del quartetto che solitamente suonava e cantava per le cerimonie religiose della sua zona, da qui eredita la “vena artistica musicale”.
Quando compie sette anni di età rimane orfano della madre e va a vivere con la sorella maggiore, Aida, a Coamo; da piccolo la prima scuola musicale fu l’incanto che ebbe dall’ascolto delle sonorità e dalle canzoni romantiche interpretate da Los Tres Ases, Los Tres Diamantes, il Trio San Juan e il Trio Vegabajeno; le sue prime esperienze furono come chitarrista e voce di coro nelle orchestre di piccoli artisti della sua stessa età.
Nel 1954, a soli 13 anni di età fece parte del Trio di Coamo, condividendo la scena musicale con Arturo Norat, Ismael Ortiz e Ramon Morales. Questa fu la sua
prima vera esperienza importante nel mondo musicale e che gli permise di andare a San Juan per la prima volta e partecipare alla trasmissione televisiva di Rafael Quiñones Vidal, dove ottenne il primo posto alla competizione tra gruppi. Bobby Valentin non aveva mai frequentato una scuola musicale, ma per le sue doti innate Mister Suarez, un maestro coameno, lo convinse a frequentare una scuola musicale, dove imparò il solfeggio e l’armonia delle note. Il primo strumento che suonò in verità era un saxofono, poi una tromba, ma presto ritorno a studiare la chitarra. Poco dopo, all’età di 14 anni fece parte della Sonora Coamena, un gruppo di musica popolare; all’età di 15 anni formò un suo gruppo musicale insieme ad Enrique Alvarado, ma l’esperienza fu breve in quanto dovette trasferirsi con il fratello Gilberto a New York, dove completò gli studi alla George Washington High School.
Aveva appena 16 anni quando arrivò nella “Grande Mela” con in cuore l’immenso desiderio di continuare la sua esperienza musicale iniziata con i suoi compaesani coameni; non passò molto tempo quando il giovane Bobby inizio a relazionarsi e conoscere i grandi dell’epoca come Luis Ramirez e Joe Quijano, fino a firmare la sua affiliazione con la Federazione dei Musicisti di New York, questo fu il suo lascia-passare che gli permise di valicare la soglia dei grandi scenari musicali.
La sua prima apparizione con i musicisti newyorkini fu come trombettista nel gruppo di Chù Hernandez y Los Satelitès, poi con l’orchestra di Israel Ortiz e la banda di Carlos Rivera. Inoltre, ebbe l’opportunità di suonare con Alfredito Valdes con gli spettacoli musicali “Los veranos de la montaña” che solitamente venivano realizzati a nord della città. Tuttavia il passaggio nel mondo professionale della musica lo fece con il gruppo di Joe Quijano, con il quale realizza il suo primo disco “La pachanga se baila asi“, nel 1962 ed insieme a Willie Torres e Paquito Guzman.
Nonostante la sua permanenza con l’orchestra charanghera di Quijano fu breve, gli permise di mettersi in luce come una delle promesse più significative nella musica latina, confermando il suo talento con la sua partecipazione nella banda di Willie Rosario con la quale realizzò ben quattro capolavori: “El bravo soy yo“, “El fabuloso y fantastico“, “Latin Jazz Go Go Go” e “Boogaloo y Guaguancò“.
Proprio in quest’epoca Bobby Valentin collaborò anche con l’orchestra di Tito Rodriguez, Charlie Palmieri e Ray Barretto nel 1964. Con tutti suonò come trombettista o trombonista tranne con il maestro Ray Barretto con cui realizzò “Hombre de las manos duras” dove lo vide cimentarsi casualmente come bassista! Ma di tutte questi lavori rimasero solo le registrazioni delle produzioni “Tito Rodriguez y su orquesta en Puerto Azul, Venezuela”(1963) e “Tengo maquina y voy a 60” con Charlie Palmieri (1965).
Dopo aver constatato il suo innato virtuosismo come musicista con le grandi orchestre degli anni ’60, optò per la formazione di un suo gruppo nel 1966 creandosi uno spazio nel panorama musicale di quel periodo; la prima produzione musicale della sua orchestra fu “El mensajero“(1966) prodotta dall’etichetta Fonseca Records, che includeva dieci canzoni composte ed arrangiate da Valentin e interpretate da Marcelino “Buba” Morales. In questa gruppo parteciparono anche Joey Pastrana (timbales), Rudy Martin (piano), Willie Pastrana (conga), Humberto del Valle (basso), Joe Orange (trombone) e Tony Fuentes (bongò). Bobby Valentin diceva che non è al 100% tipico perchè gli piaceva mescolare un pò di tutto senza perdere l’essenza base come il son montuno, il cha cha e il bolero; di essere un appassionato del suono delle Grandi Orchestre perchè sono quelle che fanno rendere al massimo gli strumenti.
Creò una vera amicizia con il musicista Johnny Pacheco, per il quale fece vari arrangiamenti ed interpretò con la sua orchestra con i cantanti Monguito Quian “El Unico” e Chivirico Davila; ciò gli permise di entrare a far parte della nuova casa discografica FANIA, per la quale registrò il suo secondo lavoro con la sua orchestra “Young Man with a Horn” (1966). Poi “Bad Breath” (1967), “Let’s Turn Un Arrebatarnos” (1968) e poi “Se la comiò” (1969). Ormai riconosciuto come un grande musicista, Valentin visitò Puerto Rico in tre occasioni nell’ultima di queste (agosto del 1969) decise di rimanere poichè considerava La Isla come fonte di ispirazione per il rinnovo della sua proposta musicale, oltre lui altri musicisti del suo gruppo presero la stessa decisione tranne il cantante “Buba” Morales. Ma questo non impedì a Valentin di sviluppare il suo nuovo progetto, entrarono a far parte del gruppo il cantante (per i quali aveva una attenta osservazione) Frankie Hernandez e il talentuoso Roberto Anglero. Con Frankie Hernandez propose al mercato musicale l’album “Something New” (1970) che includeva alcuni dei suoi successi dei precedenti album. Ma nel 1971 il cantante andò via e al suo posto arrivò un giovane sonero, Marvin Santiago (chiamato El Sonero Del Pueblo); con questo cambio di cantanti Valentin dovette riarrangiare le sue musiche pur mantenendo la sonorità salsera. Nel 1975, lasciò la Fania e fondò una propria etichetta di registrazione, “Bronco Records” con la quale produsse “La Boda de Ella” (una delle canzoni più importanti della sua carriera),
“Vuelve la Carcel” Vol 1 e Vol 2, registrò, dal vivo, “El Oso Balanco” il Penitenziario Statale di Puertorico. Nel 1978, anche il cantante Cano Estremera fece il suo esordio con l’orchestra di Bobby Valentin registrando “Impacto Crea“, “Siempre in Forma” e “Cuando Uno Se Enamora“.
Considerando i cantanti fondamentali per le sue esibizioni, decise di aumentare il numero degli stessi, per il tanto lavoro che si prospettava non poteva permettersi di rimanere senza per qualsiasi motivo, per questo prese parte al gruppo anche Johnny Vasquez nel 1976, poi Sammy Gonzales che sostitui Marvin Santiago, poi ancora Luigi Texidor (con il quale realizzò un solo disco “Musical Seducion“). Un altro cantante integrato nel gruppo di Valentin fu Luisito Carrion che ambiò l’espressione musicale della orchestra in salsa erotica.
Anche se con la sua orchestra continuava a riscuotere grandi successi, lui non lascìò mai il ruolo di arrangiatore, impegnato tra Puerto Rico e New York, in produzioni di Willie Colon, Ismael Miranda, Gilberto Santa Rosa, Cheo Feliciano, Justo Betancourt ed altri…
a cura di Francisco Rojos e Piero Nicastro
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