Profilo: Cantante, Musicista, produttore musicale, compositore e arrangiatore
Strumento Musicale: Cantante, Maracas
Francisco Raul Gutierrez Grillo, meglio conosciuto come Machito, una vera leggenda del latin jazz e del mambo, ha segnato la storia di oltre un cinquantennio di musica latina.
Machito ha introdotto e sperimentato per la prima volta la fusione tra ritmi latini e ritmi jazz, dando origine a quello che , solo più tardi, sarebbe stato definito “Latin jazz“. Di origini cubane, Machito è nato infatti all’Havana, ha girato il mondo grazie alla sua musica. Il suo debutto discografico avviene nel 1937, con il Conjunto Moderno, a cui seguono una serie di album con il Cuarteto Caney; la maggior parte dei brani di questo periodo li ritroviamo nell’album “Cuarteto Caney” 1939/’40, un album di son, riedito nel 1991, contenente brani come “El zapatero“, “Convergencia“, “Pare cochero“, e nell’album “Perfidia“, una produzione storica , riedita nel 1994. Si tratta di un album di son e bolero, in cui Machito canta insieme ad altri grandi del momento come Jhonny Lopez e Alfredito Valdes.

Ma la svolta che ha poi segnato tutta la sua straordinaria carriera è stato l’incontro con il maestro Mario Bauzà, con il quale forma un gruppo nel 1939. Bauzà sarebbe diventato un
vero fratello per lui, nel lavoro come nella vita. Alla fine del 1940 Machito forma la sua Afro-Cuban orquesta, nella quale unisce la sezione ritmica della musica cubana a sax e tromba. Bauza poi introduce delle innovazioni musicali derivanti dal jazz, che danno all’orchestra di Machito un’impronta unica e altamente innovativa per l’epoca.La prima registrazione è “Machito and his Afro-Cubans (1941)”. Vi ritroviamo anche un giovanissimo Tito Puente di appena 19 anni. L’impatto è forte: le tecniche di improvvisazione, tratte dal jazz, introdotte da Bauza, hanno un impatto travolgente. In questo album ritroviamo brani poi diventati immortali e più volte adattati dagli artisti moderni: Nague, La rumbantela, Yambù.

Un’altra unione artistica importante nella vita di Machito è stata quella con la sorella Graciela, con la quale incide molti album: “Intimo y sentimental“, prodotto da Teddy Reig, nel 1965; “Machito y Graciela“, un doppio album inciso nel 1972, sotto la direzione di Bauza, con la presenza di ospiti come Roberto Torres e Marcelino Guerra, nel coro. Graciela vi debutta come cantante solista.
L’orchestra di Machito viene ufficialmente riconosciuta come la prima vera orchestra di latin jazz. Tra la fine degli anni ’40 e la prima metà degli anni ’50 il successo è travolgente. Alcune tra le produzioni di questi anni sono raccolte nell’album The original Mambo Kings “An introduction to Afro- Cubop 1948-1954“. Machito è stato infatti precursore di grandi cambiamenti nell’ambito della musica latina.
Lo stile della sua orchestra ha lanciato un movimento: l’Afro-Cubop, un nuovo modo di fare musica, a metà strada tra musica cubana e jazz. Questo album contiene brani storici, come “Tanga“, “Manteca Suite” di Dizzy Gillespie, poi diventata uno strordinario successo, e forse la prima descarga cubana “Con Poco Coco“, di Bebo Valdes. Veramente una produzione che raccoglie il meglio del latin jazz di quegli anni.
Dello stesso periodo anche una grande registrazione dal vivo, al mitico Birdland club, di New York: “Carambola“, del 1951. Questo album è stato riedito nel 1993. L’originale è stato registrato in tre giorni differenti; consta di ben 16 brani, nei quali possiamo ascoltare anche la voce melodiosa di Graciela. Gli ospiti sono veramente d’eccezione, grandi del jazz come: Zoot Sims e Brew Moore al sax, nelle tre differenti versioni del brano “Tanga“, e poi grandi della musica latina, come Renè Hernandez al piano e Josè Mangual al bongo.

Negli anni ’50 Machito non si dedica solo al latin jazz, ma anche, e in particolare, al mambo, al cha-cha-caha, al bolero; pensiamo all’album, per esempio “Tremendo Cumban 1949-52” o a “This is Machito and his Afro-Cubans“, del 1954 e più tardi a “Machito At The Crescendo“, 16 pezzi registrati dal vivo.
Nello stesso periodo, nel 1962, l’orchestra compie uno storico viaggio in Giappone e l’anno successivo incide a New York l’album “Reunion”, insieme a Mr “Babalù”, il signor Miguelito Valdes, uno dei cantanti cubani più famosi del momento.
Il titolo completo dell’album è “Reunion: Miguelito Valdes with Machito and his orquesta“. È stato proprio Bauza a insistere per invitare Valdes alla “Reunion”. L’album contiene brani poi diventati storici, come “Cara de Payaso“.
I primi anni ’70 vedono l’esplosione del latin-soul, del boogaloo, quando però poi la salsa si definisce e si afferma a pieno, lo stile di Machito risulta più che mai contemporaneo. Nella metà degli anni ’70 l’orchestra di Machito fa conoscere la musica latina in Europa; tra i suoi ultimi album, proprio “Machito and his Salsa Big band, Live at North sea“, del 1982, è registrato in Olanda.
E si trova ancora in Europa, a Londra, quando la leggenda del mambo e del latin jazz, viene stroncato da un attacco cardiaco, che lo porta alla morte pochi giorni più tardi. Accadeva nel 1984, Machito aveva 76 anni!
È stato girato anche un film sulla sua straordinaria carriera: “Machito: a latin jazz legacy“.
A cura di Francisco Rojos y Changuito
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