Profilo: Musicista, direttore, produttore musicale, compositore e arrangiatore
Strumento Musicale: Flauto traverso, Güiro
Grande artista, pioniere e sperimentatore, Johnny Pacheco è sicuramente, tra i grandi della salsa, uno di quelli che ha maggiormente contribuito alla nascita, allo sviluppo e alla diffusione di questo straordinario genere musicale, in tutto il mondo!
Pacheco ha origini dominicane; è nato infatti a Santiago De Los Caballeros, nella Republica Dominicana, nel 1935.
Il suo amore per la musica nasce dall’eredità paterna; suo padre, infatti, Rafael Azarias Pacheco, era musicista (suonava il clarinetto) e dirigeva una orchestra molto conosciuta
a quei tempi: “Santa Cecilia Orchestra“. Oltre a questa, in precedenza Rafael dirigeva un’altra band, chiamata “La lira del Yaque“; più tardi il signor Pacheco avrebbe dato a questo gruppo il nome di “La orquesta Generalissimo Trujillo“.
Già nel suo paese d’origine Johnny ha iniziato ad amare la musica, dapprima ovviamente la musica tradizionale dominicana: ha iniziato suonando l’armonica in gruppi di merengue e, per passione, ha suonato in diverse band, insieme al padre e ai fratelli, spesso per raccogliere fondi per aiutare la gente povera del quartiere!
All’età di 11 anni Johnny si trasferisce con la famiglia a New York. Il generale Trujillo, a capo del Paese, impone infatti a suo padre di cambiare nome alla sua orchestra, che sembrava prendersi beffa del generalissimo. Rafael però si rifiuta e preferisce abbandonare la sua terra.
Dopo l’arrivo in America la passione per la musica diventa per Johnny motivo di studio serio e accurato; impara a suonare moltissimi strumenti: dal violino al sax, al clarinetto, alle percussioni. Più tardi inizia a suonare anche il flauto, tanto da diventare uno dei più grandi flautisti sulla scena musicale!
Durante la scuola si diletta ancora a suonare in gruppi di merengue, in particolare come musicista di tambora, un particolare strumento a percussione tipico della Repubblica Dominicana. Fonda anche un suo gruppo, chiamato “Chuchulecos Boys“, insieme al musicista Barry Rogers, che in seguito avrebbe raggiunto la fama nell’orchestra “La perfecta“, di Eddie Palmieri.
Il suo incontro con il flauto, invece, è avvenuto grazie a Gilberto Valdes, che gli ha regalato il primo flauto, un flauto antico.
Valdes ha creduto molto in lui come artista, dandogli anche la possibilità di suonare, come timbalero però, al “Puerto Rico Casino“. Johnny deve molto a lui; lo ha definito l’uomo bianco dall’anima nera, per lui, davvero un grande maestro!
Negli anni ’50 c’è una vera e propria esplosione della musica cubana a New York; il sound cubano viene conosciuto e amato, grazie a gruppi come l’Orquesta Aragon, nella quale anche Johnny ha l’onore di suonare.
Nel 1959 avviene però un incontro molto importante per lui, quello con Charlie Palmieri, che, dopo averlo ascoltato suonare il flauto, decide di accoglierlo nella sua orchestra.
Inizialmente Johnny suona il timbales e più tardi il flauto. Lo ritroviamo nell’album di debutto “Let’s dance the charanga“.
La collaborazione con Palmieri però non dura a lungo: troppo diverse le loro idee e i loro progetti musicali. Presto infatti, già nel 1960, Johnny fonda la sua orchestra, chiamata “Pacheco y su charanga“, che esordisce con l’album “Pacheco y su charanga, vol.I“. Inizia così una collaborazione, che sarebbe durata a lungo, con il marchio Alegre Records, fondato da Al Santiago.
Questo primo album è un successo strepitoso, più di 100.000 copie vendute; tra i brani
divenuti più famosi: “Guiro de Macorina“.
In questi anni, fino al 1963, Pacheco sperimenta e potremmo dire, inventa, anche un nuovo tipo di ballo: la pachanga. Si tratta in realtà di un intrattenimento scenico, usato durante le esibizioni e collaudato per la prima volta al Tritons club, durante un concerto. Fatto sta che questi passi mossi sulla scena diventano una vera e propria danza, eseguita da tutto il pubblico!
Il nome di Johnny Pacheco diventa sempre più famoso; in viaggio negli U.S.A., in Europa, in Asia, in Sud America, la sua musica fa il giro del mondo!
Tra i cantanti della sua band ritroviamo Rudy Calzado, Pete “El Conde” Rodriguez, con il quale Johnny collaborerà a lungo.
L’incontro con El conde è stato piuttosto stravagante. Johnny aveva bisogno di un cantante e aveva sentito parlare di questo Pete; così decide di andare ad ascoltarlo in un bar del Bronx, dove si esibiva suonando le congas e cantando.
Alla domanda di Johnny di entrare nel suo gruppo come cantante, Pete risponde in modo bizzarro, dicendo di avere un amico che avrebbe potuto cantare per lui: si trattava di Vitin Lopez. Così è iniziata la collaborazione con entrambi; il loro primo brano è stato “Cachita“; quando il pubblico li ha visti insieme sulla scena è impazzito, un vero effetto dirompente.
In pochi anni Pacheco y su charanga diventa la più famosa orchestra di charanga.
Anche la collaborazione con “Alegre all stars” va avanti per diverso tempo; nel 1961 Johnny suona il flauto nel primo album di descarga del gruppo: “I cut my own throat“.
Solo quando Al Santiago comunica a Johnny di voler chiamare Charlie Palmieri come leader del gruppo decide di andarsene.
Negli stessi anni però Jerry Masucci gli propone di creare un proprio marchio discografico indipendente. L’idea viene accolta bene e così insieme fondano, nel 1964, Fania Records; ancora non sapevano di aver creato quello che poi sarebbe diventato un mito!
Jerry era da tempo un fan di Johnny; andava spesso ad assistere alle esibizioni del suo gruppo, andava spesso a Cuba, lui ci metteva la sua conoscenza delle leggi e delle regole e Johnny ci metteva il talento!
Nel 1964 viene realizzato l’album “Cañonazo“, che segna il passaggio dalla charanga al formato conjunto, con un formato orchestrale, che comprendeva trombe, sezione ritmica e voce.
L’idea dello stile musicale viene dalla Sonora Matancera, Johnny poi vi unisce tres e bongos. Il nuovo gruppo viene chiamato “Nuevo Tumbao“. Johnny abbandona il flauto e ritorna al timbales. La voce solista di Cañonazo è del grande Pete Rodriguez.
Negli anni ’60 insieme a Pacheco lavorano tra i più grandi artisti del momento:
Lino Frias (piano), Bobby Valentin (Basso), Orestes Vilato (timbales), Carlos Patato Valdes (congas), e molti altri ancora!
Nel 1968 Pacheco decide di mettere insieme in concerto alcuni dei grandi artisti che lavoravano con il marchio Fania; diventa così direttore musicale dei Fania All Stars; nasce la leggenda Fania!!!!
Il gruppo comprende i migliori musicisti e cantanti del momento, un successo strepitoso!
Inizia l’era magica della musica latina e della salsa….
Negli anni ’70 Fania è una vera e propria potenza sulla scena musicale, imbattibile su tutti i fronti.
Nel 1974 Pacheco collabora anche con la Reina Celia Cruz, nell’album “Celia & Johnny“, un vero e proprio capolavoro, con brani storici come “Quimbara” e “El tumbao y Celia“. Nel 1980 si rinnova la magia con il disco “Celia, Johnny & Pete“, tre giganti della salsa insieme, imperdibile davvero!!!
Celia e Johnny realizzano cinque album insieme fino al 1985.
Il Declino della FANIA
Purtroppo, negli anni ’80 Fania cade in declino; molti artisti iniziano a lavorare per altri marchi e Masucci vende la compagnia. Anche Pacheco ricomincia a lavorare per altre case discografiche; dal 1983 al 1989 collabora di nuovo insieme al Conde nella produzione di quattro album.
Produttore intrepido e grande sperimentatore Pacheco ha lavorato insieme a Willie Colon, Hector Lavoe, Ruben Blades, Cheo Feliciano; ha inoltre collaborato alla produzione di tre brani per il primo album solista del cantante David Byrne, leader dei Talking Heads.
Il suo amore per la musica non ha confini. Ha scritto più di 150 canzoni, tra cui “Acuyuye“, “El rey de la puntualidad“, e “El numero cien” per il mitico centesimo album di Tito Puente.
Ha inoltre collaborato con i grandi del jazz e ha ispirato molti artisti delle giovani generazioni, del rap per esempio, Mangu, che gli ha chiesto di scrivere gli arrangiamenti e di suonare il flauto nel suo album “Calle luna y calle sol“.
Pacheco ha inoltre curato la colonna sonora di diversi film; è stato direttore musicale nel film “Our Latin Thing“, il primo film sulla salsa e sulla sua influenza su tutto il pueblo latino di New York. Nel 1974 lavora per un secondo film “Salsa” e negli anni ’80 scrive i temi e le musiche per i film “Mondo New York” e “Something Wild” (quest’ultimo in collaborazione con David Byrne).
La Morte
15 Febbraio 2021 – Se n’è andato ieri a 85 anni Johnny Pacheco. Vero e proprio mito della musica latino-americana, è scomparso a causa di una polmonite che non sembrerebbe essere collegata al COVID 19. Era stato ricoverato nel New Jersey, dove viveva da tempo.
Riconoscimenti
Nel 1996, il presidente de la República Dominicana, Joaquín Balaguer gli appuntò la prestigiosa Medalla Presidencial de Honor.
Nel 1997, gli fu consegnato dado il Bobby Capó Lifetime Achievement Award, consegnato dal governatore di New York, George Pataki.
Nel Novembre 1998, fue incluso nella International Latin Music Hall of Fame.
Nel 2005 Premio Grammy Latino a la Excelencia Musical
Nell’anno 2009 vince El Soberano nella cerimonia dei Premios Casandra.
Nello stesso anno per la sua carriera fu dichiarato “Gloria de la música nacional y afro antillana” dal Senato della República Dominicana.
Filantropia
Nel 1988 Partecipa al “Concerto por la Vida” al Avery Fisher Hall di New York.
Nel 1994 ha fondato la Johnny Pacheco Scholar Fund, per aiutare i giovani talenti musicali.
Dimostra la sua solidarietà con le vittime dell’uragano George collaborando con la Hispanic Federation Relief Fund nel 1998
Ecco Pacheco in una delle sue ultime apparizioni “on stage” attorniato da alcuni tra i più importanti antanti della musica latina in un tributo al “Maestro”…
<p style=”text-align: justify;”>Il suo mito continua….
a cura di Francisco Rojos e Changuito
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