Questo mese la rubrica Los grandes de la salsa è dedicata al grande pianista, percussionista, compositore e arrangiatore nato nel 1950 a Manhattan ma di origini portoricane: Wayne Gorbea.
Gorbea è diventato un vero e proprio idolo proponendo il suo stile inconfondibile di salsa “metropolitana“, salsa dura, che si rifaceva alla salsa buena degli anni 70. Si è fatto conoscere dal pubblico americano esibendosi soprattutto a Brooklyn e nel Bronx, proprio nel periodo in cui le emittenti radiofoniche diffondevano uno stile salsa più commerciale, la salsa romantica, che avrebbe dovuto conquistare le masse, soprattutto il pubblico femminile. Wayne è andato così contro-tendenza, accontentando i gusti degli appassionati della vera salsa, in un momento in cui il monopolio radiofonico sembrava aver messo fine a tutto ciò che era stata la musica degli anni ’70 e ’80. In un certo senso ha riportato alla luce le radici della musica afro-cubana ed è rimasto sempre fedele a se stesso e al suo stile, senza cercare compromessi con le regole del mercato!!!
GLI ESORDI
Gorbea iniziò il suo percorso artistico all’età di 15 anni, studiando il violino, per poi passare subito alla tromba e alle congas. Suonava questo strumento per strada, in gruppi di rumba. Ha trovato però la sua vera passione nel piano, affascinato com’era dai grandi del tempo come Charlie Palmieri, Eddie, Richie Ray. Ha avuto un insegnante di pianoforte molto famoso a quei tempi a New York: Nicolas Rodriguez, ma il grosso del lavoro lo ha fatto da solo, mentre era sotto le armi, in Corea. E’ qui che ha imparato a leggere la musica, imparando a memoria gli spartiti dei brani più celebri. Nel ’71 sposò una donna coreana di nome Myong.
Tornato nella Grande Mela è passato attraverso diverse fasi prima di trovare la sua strada artistica. Non ha mai suonato però in gruppi di altri, ha sempre cercato di creare un suo gruppo. Ha formato prima la Orquesta Cuda, poi è tornato alle congas nel gruppo La Nueva Comparsa, per poi ritornare al piano e fondare il Conjunto Salsa agli inizi degli anni ’70 (con un formato orchestrale che proponeva una inconsueta sezione metales: 2 tromboni e 1 tromba).
IL DEBUTTO
Proprio con il Conjunto Salsa debutta con l’album Salsa Boricua, con il marchio discografico Spanish Music Center (SMC), fondato da Gabriel Oller. Questa prima produzione non è stata subito un successo grandioso ma ha segnato l’inizio di una grande carriera, anche perché da allora Wayne ha iniziato a lavorare in tutti i più importanti clubs di New York, come ” El Corso” e ” Casa Blanca“. Nel ’78 presenta il nuovo album “La salsa del Conjunto Salsa con W. Gorbea“; in questa produzione molti brani sono composti da Wayne; ritroviamo già diversi cult, come “Estamos en salsa” e ” Los rumeberos“.
LE INFLUENZE
Sin dagli esordi al piano Gorbea è stato affascinato da Charlie Palmieri e da Eddie. In seguito ha iniziato ad ascoltare anche il sound cubano, che veniva da grandi pianisti come Peruchin, Lili Martinez, Ruben Gonzales, il fantastico trio. Ha sviluppato così un proprio stile, che nasceva dalla mescolanza di queste diverse influenze. Per Wayne suonare era soprattutto cercare il divertimento, per se stessi e per chi ascoltava; come ha più volte ripetuto nelle sue interviste e nei suoi album, alla sua musica non si può reagire stando fermi, è musica che deve far muovere e ballare.
Per quanto riguarda il formato orchestrale ha lui stesso affermato di aver subito l’influenza del grande Eddie Palmieri e La Perfecta, soprattutto nella formazione della sezione fiati.
GLI ANNI ’80
Nel ’79 Wayne passa per un po’ al formato charanga, anche per seguire una moda del tempo, e incide “La Salsa y Charanga“, con l’aggiunta appunto del flauto e del violino. Poco tempo dopo fonda il proprio marchio discografico Wayne Go e nell’86 produce “Sigan Bailando“, che dedica a Myong, e nel quale troviamo un rifacimento del brano di Justi Barreto ” Lo que dice Justi“, arrangiato dal suo collaboratore Ramor ” Ray” Rosado. Alla fine degli anni ’80 il Conjunto Salsa subisce qualche variazione; il suo direttore infatti, il
bassista Harry Justiniano abbandona il gruppo, e cosi’ si alternano Dave Chamberlain e Rick Davies.
Nell’album dell’88 ” El Condimento“, con un formato diverso (3 tromboni), la voce leader è di Orlando Aviles, che già da tempo collaborava con Gorbea (aveva composto per esempio la hit “Elena“, nell’album La Salsa y la Charanga). Il gruppo raggiunge anche un grande successo di pubblico suonando nel programma radiofonico “Montuno“, che vantava un buon numero di ascolti.
IL SUCCESSO
Il vero grande successo arriva agli inizi degli anni ’90; Gorbea ha ribattezzato la sua orchestra Salsa Picante, tornando al formato orchestrale che gli era più congeniale. Nel ’97 viene inciso “Cogele el gusto“, prima edito dalla Wayne Go e in seguito dal marchio Shanachie. La voce solista è di Frank Otero, che già qualche anno prima aveva sostituito Aviles. L’album diventa subito una hit, soprattutto in Inghilterra, dove nel ’99 Gorbea si reca in tourneè, segnando un clamoroso successo.
Segue nel 2000 l’album “Saboreando“, che contiene quello che sarebbe diventato il grande tormentone ancora fino ai nostri giorni “El Yo Yo” e il rifacimento del brano di Eddie Palmieri e La Perfecta “Estamos Chao“, e in seguito ” Fiesta en el Bronx“, che forse ha avuto meno risonanza degli album precedenti ma che ha sempre un grande impatto sulla pista.
Nel 2004 è la volta dell’album ” Live from New York: Wayne Gorbea’s Salsa Picante“. Di ritorno da un tour europeo l’album è stato inciso live al West Gate Lounge ad Aprile e Novembre del 2002. Vi ritroviamo tutti i suoi più grandi cult, come El Yo YO, Lo que dice Justi, Estamos Chao, Cogele el gusto; la voce è sempre di Frank Otero.
Nel 2006 Registra presso la Stolen Moments Recording Studio “Prakatun! Cogele El Gusto Otra Vez“, da questo album “Prakatun” e “DJ Sabroso” furono i singoli più sunati a livello internazionale.
Questo risulta anche l’ultima album con risonanza internazionale realizzata in studio da Wayne Gorbea.
La Morte
Il 15 settembre del 2015 Wayne Gorbea si spegne a New York nella sua residenza (dove aveva ricevuto trattamenti di chemioterapia), ha dovuto lottato contro un aggressivo cancro che lo aveva colpito alle ossa
Di questo indimenticabile artista resta il suo stile inconfondibile di salsa, denominato Bronx Style, al quale non si può resistere senza ballare!!!!
a cura di CHANGUITO
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