Questa monografia è dedicata ad una delle voci più belle e virtuose della musica latina di tutti i tempi, al grande cantante di origini cubane, Justo Betancourt, famoso per la sua capacità di improvvisazione e per la sua spontaneità, doti che ne hanno fatto uno dei cantanti più amati e apprezzati degli ultimi decenni.
Nato il 6 Dicembre 1940, a La Marina, Matanzas (Cuba), Justo Betancourt è uno degli artisti più bravi che la tradizione musicale cubana ci ha regalato.
Conosciuto come “El Mulato“, è diventato famoso per la sua capacità di improvvisare e interpretare diversi stili musicali, da quelli più melodiosi come il bolero a quelli più carichi e grintosi.
Ha raggiunto la vera fama intorno agli anni ’70, ma la sua carriera, da bambino prodigio, è iniziata prestissimo, facilitata dal fatto di essere nato in una famiglia di musicisti. Debutta piccolissimo, infatti, a soli 11 anni, cantando in un piccolo gruppo, chiamato “Cabeza de Perros“, dal nome della marca di birre, che sponsorizzava la band.
A soli 16 anni diventa cantante del gruppo “Guaguancò Matancero“, gruppo popolare, nel quale Justo impara tutti i segreti del canto rumbero e dell’improvvisazione.
Nel 1964 lascia Cuba e, dopo essersi fermato per pochi mesi in Grecia, si trasferisce a New York.
Qui inizia a lavorare come cantante, dapprima nel gruppo del timbalero Orlando Marin. Più tardi, ma per pochissimo tempo, lavora anche insieme a Johnny Pacheco, prima di iniziare a cantare insieme alla Sonora Matancera, nel 1965.
JUSTO E LA FANIA
Nel 1968 inizia la sua collaborazione, che gli permetterà di raggiungere il successo e la fama, con Fania; debutta con l’album “El explosivo“, con gli arrangiamenti di Javier Vasquez e Bobby Valentin, e subito dopo incide “El que sabe sabe“, nel 1970.
Raggiunge la popolarità però con “Los Dinamicos“, del 1971, in collaborazione con Johnny Pacheco e più tardi con “Pa’ bravo yo” ( 1972), che sposa la struttura nuova e moderna della salsa, senza però dimenticare la struttura tradizionale del son.
Questo brano diventa un vero classico della salsa.
Justo è tra i cantanti invitati della Fania – All stars a partecipare al concerto tenutosi allo Yankee Stadium, nel 1973, davanti a 40.000 spettatori.
Nel 1974 pubblica l’album a lui intitolato “Justo betancourt“, sempre con il marchio Fania.
Nel 1976 poi Johnny Pacheco unisce la voce di Betancourt a quella di un’altra grande artista cubana: la reina Celia Cruz, un duo incomparabile, nell’album “Recordando El Ayer“, nel quale ritroviamo anche il giovane pianista Papo Lucca.
JUSTO E IL CONJUNTO BORINCUBA
Dopo l’esperienza con Fania, agli inizi degli anni ’70 Justo si trasferisce a Puerto Rico e fonda un’orchestra di 13 giovani musicisti portoricani, che chiama Borincuba, con il tentativo di fondere la tradizione musicale cubana e quella portoricana (Borincuba è il nome originario dell’isola).
Lo ascoltiamo come solista in due album “Distinto e Diferente“, del 1977 e “Presencia“, del 1978. Il gruppo ha molto successo, ma il fatto che un cubano riesca a dirigere così egregiamente un gruppo portoricano infastidisce diversa gente e così Betancourt viene costretto ad abbandonare l’isola e a ritornare a New York.
Qui scopre il giovane cantante Tito Rojas, che diventa voce solista del suo nuovo album “Con Amor“, del 1978( ritroviamo Justo nel coro).
Rojas lavora ancora per Betancourt nell’album “Borincuba“, prima di intraprendere la sua carriera da solista. Nel 1979 eredita il gruppo, che ribattezza “Tito Rojas y el Conjunto Borincano“.
Justo invece si trasferisce ancora a Puerto Rico, ma questa volta, dopo aver risolto definitivamente le questioni con quanti cercavano di intralciarlo, riattivando la sua orchestra.
Nel 1981 ritorna a lavorare con la Sonora Matancera, nell’album “Sonora Matancera con Justo Betancourt“.
Partecipa, nel 1985, all’album di Celia e Tito “Homenaje a Beny Morè vol.3“, con “Tu solo tu“.
Poi dal 1983 al 1989 resta fuori dalle scene, in silenzio.
L’ULTIMO DECENNIO
Riprende la sua attività , ritornando al suo stile inconfondibile, nel 1990, con l’album “Regresar“, questa volta con il suo proprio marchio discografico RMQ.
Nel 1992 produce “El bravo de Siempre“. Ritorna poi, come cantante invitato, al concerto di Fania All-Stars, tenutosi il 29 Aprile del 2000 a Puerto Rico.
Nel 2002 partecipa al progetto musicale del pianista Papo Lucca “Festival de Boleros“, con il brano “En cada Beso“, dimostrando ancora una volta di essere uno straordinario interprete, versatile, e dalla voce unica e incomparabile.
a cura di CHANGUITO
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