BACHATA (EP. 1 – La Bachata Racconta) Podcast by: SALSOLOGY

Salsology - 2^ Stagione Ep. 1 - La Bachta Racconta

BACHATA (EP. 1 – La Bachata Racconta) Podcast by SALSOLOGY
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Ascolta “# 1 – La bachata racconta” su Spreaker.

Almeno fino ai primi anni ’70 del Novecento, il termine “bachata” in Repubblica Dominicana non indicava affatto un tipo di musica né tantomeno un ballo, ma veniva utilizzato in modo generico per riferirsi a una festa popolare.
la bachata è sia un “canto popolare dominicano” sia una “festa”, ma il termine ha anche un “origine africana”.
A tal proposito, secondo l’etnomusicologo cubano Fernando Ortíz , bachata potrebbe derivare da kumbé: tamburo e danza diffusi nell’Africa Occidentale ma, più in generale, sinonimo di “festeggiamento”, “baldoria” e “divertimento”.
il termine bachata sarebbe infine stato impiegato con intenti dispregiativi per indicare sia le feste popolari sia la musica che le animava, ritenuta volgare e primitiva.
Siamo negli anni ’60 e ’70 del Novecento che si caratterizzarono per un esodo rurale senza precedenti, durante il quale migliaia di contadini abbandonarono le campagne per trasferirsi in città
Questa situazione tragica fu il terreno su cui si diffuse la bachata, intesa sia come momento di sfogo e condivisione, che come specifico genere musicale votato ad esprimere la nuova condizione esistenziale dei migranti rurali, oppressi da sentimenti di inadeguatezza, malinconia e disperazione, la bachata si declinò nei termini di un lamento amoroso, trovando nella relazione uomo-donna il terreno di scontro preferenziale per esprimere la crisi socio-economica, che attanagliava i nuovi emarginati urbani.
Le donne avevano abbandonato le campagne in numero maggiore rispetto agli uomini come domestiche o bambinaie per la nascente borghesia dominicana, oltre che come sarte, venditrici ambulanti e lavoratrici sessuali. Le bachate create in quell’epoca avevano testi che mandavano messaggi sessisti e di disprezzo verso le donne, ora descritte come manipolatrici e spietate traditrici.
Si dava così voce all’idea della donna come carnefice dei sentimenti maschili e, di contro, quella dell’uomo come vittima, che annegava il suo dolore nell’alcol e nei bordelli, condividendo le sue pene d’amore insieme ad altri uomini.
Esprimersi attraverso la musica è di questo che stiamo parlando, specialmente nella bachata, dove i temi amorosi e di coppia come i tradimenti, le separazioni, la violenza, denunciavano implicitamente la realtà sociale e politica che le persone stavano vivendo, segnata da enormi difficoltà economiche e sociali.
La bachata era così in grado di codificare e veicolare importanti informazioni e messaggi culturali altrimenti inaccessibili e difficili da esprimere
insomma la musica rappresentava una costante fondamentale nella vita quotidiana della comunità.
In quel periodo storico sin dalle prime luci dell’alba fino a notte inoltrata, decine di apparecchi radiofonici disseminati nelle case trasmettevano ininterrottamente canzoni di stile bachata, componendo una sorta di colonna sonora sinfonica che accompagnava gli abitanti della comunità nelle faccende quotidiane, per culminare nelle serate di festa e dei fine settimana.
Si usava inviare un messaggio alla persona che si voleva corteggiare dedicandole una bachata romantica, il cui testo conteneva una dichiarazione d’amore, così da stabilire un primo contatto dove la canzone agiva da intermediaria.
Il dialogo può continuare con una contro-bachata che rispondeva positivamente alle avances, ma poteva anche avere esito negativo.
Per darvi un’idea di quello che potevano comunicare le bachate ascolta il podcast. In futuro ascolterete le bachate con un orecchio e un attenzione diversa, quello che ci porta questo genere musicale è uno stato sociale di intere generazioni pregno di sofferenza, malinconia e frustrazione.
Ovviamente le bachate di nuova generazione definite “bachate moderne” racchiudono nel testo argomentazioni ben diverse da quelle dei lontani anni 70.
Detto questo spero che questo viaggio alla scoperta delle origini della bachata vi faccia amare ancora di più questo genere musicale che resiste negli anni e con la sua evoluzione ci regala emozioni che arrivano al cuore.

Andrea Piscitello (Salsology.net)

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