L’esponenziale diffusione della variante Omicron del CoVid 19 ha portato ad una riunione straordinaria di un gruppo di lavoro del governo per decidere i provvedimenti da prendere per il contenimento dei contagi in vista delle festività.
Inutile nascondere che gli addetti ai lavori del settore del divertimento notturno hanno seguito con trepidante attesa l’evolversi di questi lavori, e, memori delle precedenti esperienze, molti di essi erano anche preparati al peggio.
Alle ore 20,00 del 23 Dicembre arriva quindi a mezzo conferenza stampa la notizia tanto temuta: tutte le attività di discoteche, sale da ballo e locali affini saranno sospese dal 30 Dicembre 2021 al 31 Gennaio 2022.
A dire il vero la prima proposta avanzata nel pomeriggio era stata quella di tenere tutto aperto, consentendo l’ingresso diretto “ai soggetti con certificazione verde rilasciata dopo la somministrazione della dose di richiamo successivo al ciclo vaccinale primario”, in parole povere a chi avesse fatto tutti e tre i vaccini, mentre chi ne aveva fatti solamente due avrebbe dovuto mostrare l’esito negativo di un tampone rapido.
Tale bozza è stata portata nel tardo pomeriggio nel Consiglio dei Ministri per la ratifica, ed è qui che si è impantanata nella discussione, per poi essere definitivamente respinta.
Per il secondo anno consecutivo, quindi, niente veglione danzante a Capodanno: possiamo fare un mucchio di considerazioni, analisi, protestare, inveire, ma ciò non toglie che, nonostante un anno di campagna vaccinale, per quanto riguarda il ballo, dopo un timido ritorno alla normalità, siamo di nuovo al punto di un anno fa.
Speriamo possa veramente servire a qualcosa, anche se i precedenti non si sono rivelati affatto incoraggianti!
Sembra una Favola (dell’orrore…) Il governo spegne di nuovo le luce delle discoteche.
Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto: Chiusure dei locali, coprifuoco, vaccinazioni (chi vi sta scrivendo ne ha già ricevute 3), tamponi, riaperture regolamentate e chi più ne ha…
A quanto pare la perpetua promessa di tornare alla vita normale non vale per chi lavora nel mondo dell’intrattenimento. Capiamo le problematiche di questa pandemia ma ormai ci sentiamo “figli di un Dio minore”.
Probabilmente le serate danzanti continueranno, ma sotto la regia dei “soliti ignoti” che in questo mese potranno organizzare feste e rave illegali continuando ad agire senza più la concorrenza di chi lavora legalmente e seguendo le regole.
Il nostro mondo dopo 2 anni di restrizioni è in forte agonia e credo che questo ennesimo provvedimento segnerà la fine di molti locali, chi potrà cercherà un nuovo lavoro (magari precario) mentre i meno fortunati andranno ad infoltire il numero dei nuovi poveri.
Attendiamo ora di scoprire se a fronte di queste chiusure ci saranno ristori immediati o se saremo nuovante abbandonati a noi stessi. Vedremo in oltre come reagirà il SILB (sindacato dei locali da ballo) a questa nuova ingiustizia.
A cura di: Mauro Gresolmi – Francisco Rojos
Graphic work by: Francisco Rojos
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