Questo articolo è rivolto a tutti coloro che ancora hanno dubbi sull’utilizzo ‘legale’ dello
streaming digitale ad uso professionale e quindi per essere diffuso di fronte ad un
pubblico.
Alla data del presente articolo la legislazione italiana in merito all’utilizzo dello streaming
digitale ad uso professionale è ancora priva di chiarezza e, per chi si avvicina al nostro
mondo incontra non poche difficoltà nel comprendere se il suo utilizzo è possibile o
meno.
La risposta è no.. o meglio, ad oggi la SIAE non prevede alcuna licenza ne abbonamento
per la diffusione di brani o produzioni coperte da diritti di autore in streaming programmate in pubblico, a meno che non siate distributori di musica in streaming, ad esempio siete titolari di una radio web o una Web Tv o portali che diffondano musica o altro, in quel caso esiste una licenza denominata “Licenza Multimediale Streaming” ma non riguarda i DJ’s che divulgano musica nei locali da ballo o nell’intrattenimento.
Tutto questo crea una grande confusione a chi utilizza musica davanti ad un pubblico,
esistono molti portali che a fronte di un piccolo versamento offrono un abbonamento mensile che tramite una connessione internet danno la possibilità di gestire ricerche e riproduzione, dirattamente all’interno dei più utilizzati software per il DJing (Virtual DJ, Serato DJ, Rekordbox e altri) in real time.
Ecco i nomi di alcune piattaforme streaming integrate in questi software:
Spotify, iTunes music, Tidal, Beatport, Mixcloud, Soundcloud ecc).
Siamo certi che la SIAE per conto dei suoi associati stia cercando di affrontare, e risolvere, questa annosa questione che da diversi anni crea diatribe economiche e giuridiche tra utilizzatori e produttori di musica, creando in oltre una importante discrepanza tra chi utilizza legalmente la musica e chi vive di espedienti…
Naturalmente noi consigliamo ai nostri lettori di non avventurarsi in comode e rischiose interpretazioni di quanto legiferato sino ad ora dagli organi preposti. Gli abbonamenti sino ad ora messi in vendita sono destinati unicamente all’utilizzo privato (potete acoltare la musica sui vostri device ma, non diffonderla in pubblico).
Come successo in precedenza per le copie lavoro dovremo attendere la creazione di un regolamento che attraverso un contributo economico consentirà di utilizzare la musica in streaming in maniera legale e sostenibile per l’industria discografica che, non può più sostenere forme di divulgazione delle opere in modalità gratuita.
Vi terremo aggiornati perchè la partita è ancora aperta ed è un argomento che interessa a
tutti noi
Per Salsa.it
Gianluca Ferri e Francisco Rojos
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