Segnaliamo un articolo apparso su Rimini Today che riguarda molto da vicino gli operatori del settore del divertimento notturno (cliccate qui per l’articolo completo).
Il CIP, Coordinamento Italiano Professionisti della moda e dello spettacolo, in occasione della stagione che sta iniziando dopo una lunga pausa forzata, ha creato una figura per contrastare l’abusivismo e l’illegalità “nell’organizzazione di eventi, nelle discoteche e nei locali d’Italia”.
Si tratta di agenti che hanno il compito di girare per i locali, raccogliere prove fotografiche o filmate e segnalare poi mediante un esposto a chi di competenza le irregolarità e gli abusivismi incontrati. Alcuni esempi: mancato rispetto del divieto di somministrazione di alcolici ai minori, edifici non a norma per le platee ospitate, evasione dei diritti Siae o Soundreef.
Come sottolinea il presidente del CIP, Devis Paganelli “I controllori del Cip non sono autorizzati nè legittimati a chiedere nè documenti, nè a presentarsi come sostituti alle autorità nelle imprese di qualsiasi genere”. La loro funzione resta di supporto alle autorità preposte, come Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani e Polizia.
Lo scopo di questa iniziativa non è solamente punitivo, ma vuole anche informare e sensibilizzare su nuove norme e su eventuali illeciti commessi per mancanza di informazione.
Qualcosa si sta muovendo, quindi per mettere un freno all’abusivismo e all’illegalità che da tempo caratterizzano mote realtà del nostro paese legate al divertimento notturno, all’organizzazione di eventi e alla musica dal vivo. Già i prossimi giorni ci diranno se questa iniziativa comincerà a dare i suoi frutti.
Per il momento il CIP ha un agente per ciascuna Regione: vista l’ampiezza del fenomeno, ne servirebbero parecchi di più.
La rilevanza di questo problema è andata crescendo di anno in anno, questo perchè a tempo debito non sono stati fatti controlli a tappeto e non si è mai sanzionato in modo esemplare chi trasgrediva. Ora che la situazione è sfuggita di mano (verrebbe da dire “anche da un bel pezzo”) ci si ritrova a ricorrere alla delazione, documentata naturalmente, per arginare una cattiva abitudine che poteva essere stroncata sul nascere.
Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti.
A cura di: Mauro Gresolmi, Francisco Rojos
Graphic work by: Francisco Rojos
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