Leggendo le testimonianze raccolte nel mio ultimo libro Storia e Storie della Salsa in Italia, si scopre che agli albori del movimento latino il ballo più popolare non era la Salsa ma era il Merengue.
Un successo che si spiega con l’allegria di questo coinvolgente ritmo dominicano ma anche con la sua facilità di esecuzione.
All’epoca, per ballare il merengue non c’era nemmeno il bisogno di iscriversi ad una scuola di ballo, era sufficiente muovere bene il bacino e lasciarsi andare al ritmo della musica. In
quegli anni pioneristici non c’era, infatti, quella compulsiva smania di mettere in mostra il proprio repertorio. La gente, ormai stanca della musica e dell’atmosfera che si respirava nelle discoteche di tendenza, bramava solo stare tra le braccia del proprio partner senza ansie da prestazione.
Il successo della Salsa si deve soprattutto all’apertura delle prime scuole di ballo. Così, calata poco a poco la febbre del merengue, tutti (dai maestri, ai dj, agli organizzatori di
serate), hanno cominciato a spingere sulla Salsa che si è dimostrata un pozzo senza fine visto che più si studiava e più si scopriva che c’erano stili nuovi e diversi modi di ballare.
Questo delirio tecnicistico ha però portato ad una divisione dell’ambiente caraibico ed alzato l’asticella d’ingresso, ovvero, se una volta in pista si buttava anche chi non aveva mai ballato in vita sua, oggi persino chi va a scuola ha paura di invitare una sconosciuta per la paura di fare brutta figura.
Inoltre, mentre una volta accettare un ballo era la cosa più naturale e spontanea del mondo, ad un certo punto i due picche hanno cominciato a spopolare, spingendo le persone meno motivate ad abbandonare l’ambiente salsero.
Il paradosso è che la febbre della Salsa se da una parte ha determinato il boom del ballo latino dall’altra ha finito col trasformarsi in un ostacolo per la sua diffusione in quanto siamo andati troppo oltre…creando noi per primi delle insormontabili barriere d’accesso.
La Salsa non soffre certo della mancanza di novità perché, se uno avesse davvero voglia di studiare, non basterebbe una vita intera per esplorare tutte le enormi possibilità che
offre… ma poi ci si accorge che, ad esempio, ballare sul due non è affatto facile o naturale e che stili a prima vista impattanti come il Los Angeles Style o il New York Style o la stessa Pachanga non sono proprio alla portata di tutti.
Ci vuole talento, impegno, dedizione, mentre la maggior parte della gente, oggi più che mai, vuole divertirsi senza troppo sudare.
Questo, secondo me è uno dei motivi che hanno portato all’odierno successo della
Bachata.
L’amico dee jay e producer Francisco Rojos in una nostra recente video conferenza (fatta con alcuni storici esponenti del Movimento Salsero come Lazaro Martin Diaz, Angel Rodriguez, Jayson Molina e Andrea Stewart) sosteneva che uno dei motivi del successo della Bachata è che che la Salsa non è riuscita ad evolversi dal punto di vista musicale, cosa che invece hanno saputo fare molto bene i “bachateros” della nuova generazione.
Personalmente questa analisi non mi trova molto d’accordo proprio perché, come assiduo frequentatore delle piste dei locali, so perfettamente che la passione degli Italiani è legata più al ballo che alla musica.
La verità è che oggi la Salsa è vista, in particolare dai principianti, un ballo complicato e per di più divisivo (non solo ci sono diversi stili di ballo ma c’è chi balla sull’uno, chi sul due, chi
sul break, chi parte avanti, chi parte indietro) mentre la Bachata in un certo senso è diventata (mi si perdoni il termine) “il ballo dell’acchiappo”, sport preferito dai latin lover (o aspiranti tali) nostrani.
Certo, c’è chi sta cercando di complicare anche la Bachata (riuscendo in questo modo ad attrarre un pubblico più giovane o quelle persone che sono alla costante ricerca di novità) ma la maggior parte delle persone sa che per ballare la Bachata (almeno oggi, domani
non so!) è sufficiente imparare quattro passi per poi strusciarsi alla propria dama per tutto il tempo della canzone.
Ma, pensateci bene, non era quello che succedeva una volta con il merengue?
D’altra parte il successo di un ballo è direttamente proporzionale alla sua facilità di esecuzione. Non a caso, in Italia, sia la Lambada che il Samba de Gafiera non hanno fatto opera di proselitismo proprio perché sono balli complicati che invece di attrarre spaventano quelle persone che non sono particolarmente portate per il ballo.
Per cui a noi che abbiamo più a cuore le sorti della Salsa, non resta che ritrovare lo spirito delle origini e la semplicità perduta. Cosa però più facile a dirsi che a farsi, perché ormai abbiamo drogato il nostro pubblico al punto che non solo molti non riescono più a ballare tra di loro ma, addirittura, sempre più spesso gli amanti del Casino Cubano odiano le sonorità della Salsa Classica mentre gli amanti del New York Style del Los Angeles Style
o della Salsa Portoricana, odiano la Timba.
E così da che eravamo una grande famiglia salsera siamo diventati separati in casa.
A cura di: Enzo Conte
Graphic work by: Francisco ROjos
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