La notizia è una di quelle che chi lavora in questo mondo non vorrebbe mai sentire: dopo un anno di lotta contro la malattia, ci lascia all’età di 58 anni Claudio Coccoluto, uno dei dee-jays storici italiani, forse il più conosciuto ed apprezzato all’estero.
La sua passione per la musica nasce sin da piccolo, quando si avvicina al giradischi e ai dischi nel negozio di elettrodomestici del padre a Gaeta.
A tredici anni comincia a fare lo speaker in una radio privata, per passare in seguito a Radio Dee-Jay, a diciotto si trasferisce a Roma, dove entra a contatto con il mondo del clubbing.
La svolta arriva nei primi anni 80, quando il dj Marco Trani lo vuole per sostituire Corrado Rizza. Da qui un escalation continua e la fama internazionale, dovuta al suo modo innovativo di proporre la musica elettronica. Il suo apice in consolle l’ha toccato nel 1991, quando si è esibito alla Sound Factory di New York, dove i grandi come Tony Humphries e Louie Vega (quest’ultimo è stato il marito della India) erano di casa.
Assieme a Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino, fonda nel 1996 il Goa, da 25 anni protagonista delle serate danzanti della capitale, ed unico locale italiano a finire nelle classifiche dei migliori Club del mondo.
Quarant’anni di carriera, con la partecipazione in veste di giurato a ben tre edizioni del Festival di Sanremo. In questo ultimo anno di pandemia , nonostante la malattia è sempre stato in prima linea nel far valere i diritti della categoria, sensibilizzando le istituzioni sui problemi dei lavoratori dello spettacolo con varie iniziative.
I funerali si terranno nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto a Roma in piazza del Popolo, la chiesa dedicata agli artisti. In queste ore moltissimi fans e addetti ai lavori stanno mandando messaggi sui social affinché nella serata d’apertura del Festival di Sanremo venga ricordato ed omaggiato.
A cura di: Mauro Gresolmi
graphic work by: Francisco Rojos
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