SIAE – LICENZE COPIE LAVORO – NIENTE AGEVOLAZIONI, ANZI: SI AGGIUNGONO PURE I DIRITTI CONNESSI

Salsa.it - News: molti deejays sono fermi...e con più tasse da pagare

SIAE - SCF In arrivo una nuova stangata per i Dj's
SIAE - SCF In arrivo una nuova stangata per i Dj's

Pochi o tanti che siano, alcuni aiuti ai dee-jays costretti al riposo forzato dall’emergenza CoVid sono arrivati o stanno per arrivare. Da questo orecchio, però, la SIAE sembra proprio non volerci sentire: nessuna agevolazione ai disk-jockeys ad essa associati, sia in forma della sospensione temporanea dei pagamenti delle licenze copie lavoro, sia in forma di dilazione di tale pagamento. Paradossalmente, sono arrivati ulteriori cifre da pagare, legate ai diritti connessi, rappresentati dalla SCF. Per chi non lo sapesse il diritto connesso è il diritto di sfruttamento economico dell’opera registrata su supporto fisico o digitale (interpretazione eseguita dall’artista grazie all’investimento e all’organizzazione imprenditoriale di un produttore), e spetta all’artista ed al produttore fonografico.
Quindi alla cifra che già annualmente si pagava, ne va aggiunta un’altra. Guardiamo quanto andrebbe a spendere un deejay che vuole lavorare in regola, una somma già considerevole in un periodo normale, figuriamoci in questo nefasto 2020.
SIAE ed SCF prevedono tre fasce di prezzi: la prima comprende i possessori di un numero che arriva fino a 2500 copie lavoro; il costo della licenza SIAE è di 200 Euro+Iva, alla quale si aggiungono quelli della licenza SCF per i diritti connessi di 80 Euro+Iva. Quindi in tutto la fascia più bassa passa da 244 a 341,6 Euro.
Fascia 2 – possessori di un numero che va da 2500 a 6000 copie lavoro: 400 euro +Iva la SIAE, 160 Euro +Iva la SCF, per un totale di 682 Euro, contro i 488 dell’anno passato. Infine la Fascia 3 – possessori di un numero che va dalle 6000 alle 15.000 copie lavoro: il costo SIAE è di 600 Euro+Iva, quello di SCF di 240 + Iva, per un totale di 1024,8 Euro, contro i precedenti 732.
Un vero e proprio salasso, specie per chi non sta lavorando, cioè la maggior parte dei deejays italiani. Ma c’è di più: da quest’anno non si conterà l’annualità dal momento in cui si sottoscrivono le licenze (Es. Aprile 2019 è stata rinnovata ad Aprile 2020), ma si terrà come riferimento l’anno solare: questo vuol dire che si pagherà fino a Dicembre 2020 la cifra calcolata secondo la differenza tra l’anno solare ed mese in cui viene rinnovata la licenza (es. chi ha rinnovato ad Aprile, paga per otto mesi), e poi da Gennaio 2021 si pagherà la cifra intera.
La licenza SCF può anche essere pagata separatamente da quella di Siae (se si va sul sito SIAE relativo alle licenze, è possibile skippare la parte ad essa relativa e pagare solo la vecchia licenza SIAE) per poi pagare la licenza dei diritti connessi direttamente dal portale di SCF.
Com’era prevedibile, il mondo dei deejays è in fermento.  Un’aumento della cifra da pagare in un periodo come questo è vista dai più come inopportuna. Non è in discussione il sacrosanto principio del pagamento di una licenza per poter lavorare in regola, ma si richiede una maggior elasticità nei pagamenti nei periodi di emergenza come questo, ed un maggior controllo e pene più severe contro chi non lavora secondo la legge.
Le associazioni di categoria nel frattempo, in seguito alle tantissime lamentele ricevute, si stanno mobilitando per trovare una proficua collaborazione con SIAE ed SCF, cercando di ricavare un reciproco beneficio, e non un rapporto che agli occhi dei più oggi è decisamente sbilanciato. Gradiremmo sentire l’opinione in proposito degli addetti ai lavori.

A cura di: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos

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