Erica Spirito nasce a Bari il 24 settembre 1989, cresce a Campobasso e a 18 anni si trasferisce a Roma dove vive per 10 anni prima di venire a Milano.
Diplomata in danza classica e moderna, amante della cultura e del folklore, si avvicina al genere caraibico studiando dapprima la salsa cubana e poi il Los Angeles style.
Ora è una ballerina di fama internazionale, nonché partner di ballo del Principe della Salsa Johnny Vasquez. Approfittando del World Salsa Meeting di Milano l’abbiamo intervistata per conoscerla più da vicino…
– Quando hai capito che la ballerina era ciò che volevi fare nella vita, che era la tua strada? –
– In realtà non c’è stato un momento preciso, da quando ero piccolina e ho iniziato a studiare danza, sentivo sempre quel gran bisogno di arrivare in sala e ballare. Con il tempo, poi, ho avuto sempre dei segnali che mi spingevano a continuare, una piccola vittoria o la soddisfazione di arrivare agli occhi di esponenti di rilievo del mondo della danza classica e modern jazz . Dopo il diploma, quando credevo di aver chiuso questo percorso e stavo già iniziando a pianificare ciò che avrei voluto fare “da grande”, la salsa è entrata nella mia vita dopo una semplice serata estiva in riva al mare. Ed è stato sempre così, ci sono stati sempre dei momenti chiave in cui più mi convincevo che non era la mia strada, dopo una delusione arrivata o una porta chiusa, mi arrivavano sempre delle opportunità più grandi senza che io le andassi a cercare. Non ho scelto io di fare del ballo il mio futuro, ma è il ballo che mi ha scelto…soprattutto quando non ci credevo più. –
– Perché proprio la salsa? –
– La salsa perché è dove sono riuscita a mettere insieme tutto ciò che rappresenta per me il ballo. Tecnica, passione, eleganza, grinta, forza. Nella salsa riesco ad esprimere tutte queste componenti contemporaneamente in un mix che per me diventa poesia. –
– C’è un artista in particolare che ti ha ispirata? –
– Il primo artista che ho avuto la fortuna di conoscere è stato Wilmer Navarro. A lui devo tanto, lui è stato il primo a credere in me, a vedere in me un potenziale. Mi ha insegnato tanto non solo dal punto di vista professionale; mi ha insegnato il modo in cui entrare in questo mondo, in cui imparare a farmi rispettare e trovare la mia strada. Ho un grande rispetto per lui e lo ringrazierò sempre. Un momento di svolta importante nella mia carriera lo devo, poi, a Ramon Morales. Lui ha segnato il mio passaggio dalla salsa cubana alla salsa Los Angeles. Mi ha insegnato i primi steps di questo stile e mi ha fatto crescere tanto, con lui ho iniziato a conoscere più da vicino quello che è il mondo degli eventi e quello a cui ancora non sapevo sarei andata incontro. –
– Cosa significa essere la ballerina di Johnny Vasquez? Raccontaci gioie e dolori. –
– Arriviamo adesso a lui, il mio Maestro, il mio mentore, la più grande rivelazione che il mondo della salsa potesse farmi. Johnny Vazquez. Sono quasi due anni che ho la fortuna di stare al suo fianco ed essere la sua ballerina. Per me lui è la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto, l’artista più completo in assoluto, è meraviglioso il genio che ha dentro. Mi ha completamente trasformata, è un’enciclopedia da cui in ogni istante impari e migliori qualcosa.
Mi chiese di ballare con lui la prima volta nel 2012 e quando racconto che rifiutai la proposta tutti mi danno della matta, ma ad oggi, col senno di poi, dico di aver fatto bene perché sono arrivata a lui con l’esperienza e la maturità che non avevo a 22 anni.
Non è sempre facile stargli accanto, e molte volte ti consuma dentro, ma non lo cambierei con nessuno per la stima e l’affetto che provo per lui.
Di nuovo poi, a giugno del 2018, mi ha chiesto di essere la sua ballerina e di trasferirmi a Milano. La prima cosa che mi ha detto quando sono entrata in sala è stata ” Tu sei come un diamante sporco, ricoperto di polvere, io ti luciderò e ti farò brillare, solo fidati di me, ti farò diventare una delle migliori ballerine al mondo “. Da lui imparo tanto ogni giorno, è uno studio continuo, dalla cosa più banale a quella più importante, io lo osservo, lo studio e cerco di prendere il più possibile, lui mi ha migliorata tantissimo e continua a farlo ogni giorno. È un grande onore per me essere la sua ballerina ed allo stesso tempo una grande responsabilità, porti addosso il peso continuo di essere la ballerina di una leggenda vivente che ha stravolto il mondo della salsa e che tutt’oggi, dopo 25 anni di carriera, continua ad essere irraggiungibile. Non nascerà mai più un altro Principe della Salsa. A lui devo molto e non smetterò mai di dirgli grazie, per come da quella ragazza timida e riservata sta tirando fuori tutto quello che ho dentro. Per tutta la vita gli sarò riconoscente per come ogni giorno mi sprona, per come mi ha sempre difeso, per fare di me la ballerina che sono e che diventerò, per i consigli, per i rimproveri, per le lacrime, per ogni viaggio ed esperienza. Per ogni storia raccontata, per la dedizione ed il sacrificio che mi trasmette, per il modo in cui mi protegge e la perseveranza con cui non smette di credere in noi. –
– C’è stato un momento particolarmente difficile della tua vita e come lo hai superato? –
– Di momenti difficili ne ho avuti tanti, non a livello fisico perché fortunatamente non ho mai avuto infortuni importanti, ma a livello personale. Dopo la separazione i miei genitori non si potevano più permettere di mandarmi a danza e fui costretta a lasciare per 4 anni. Quando raggiunsi un’età un po’ più adeguata, iniziai a lavorare a 13 anni tra ristoranti, baby sitter e villaggi per potermi pagare danza; volevo riprendere e ce l’ho fatta. Andavo a scuola, andavo a danza e lavoravo, ed ero felice! Nel 2016, a pochi giorni dal mio compleanno, ho perso papà. Mi è crollato tutto, tutto mi sembrava superfluo ed insignificante, nulla aveva più importanza. Lui, quella figura che mi era sempre mancata di viverla a pieno, ma che nonostante tutto era sempre presente in me, mi aveva lasciato. La vita mi aveva tolto troppo presto il mio papà. Cosa mi ha aiutato ad andare avanti e superarlo? Vivere appieno il dolore, Il senso del dovere e la volontà di non arrendermi, la voglia di farcela perché se non ce la fai il mondo va avanti senza di te. Ho sempre avuto un rifiuto nel lasciarmi cadere; quando tocchi il fondo con le dita, se non ti lasci andare, senti la forza della vita che ti trascina con sé. La vita di prove me ne ha riservate tante, ma tutte mi hanno fatta diventare quello che sono oggi, una ragazza forte, responsabile, attenta e sensibile, integra nei suoi principi e nei valori che la mia famiglia mi ha trasmesso. Una ragazza onesta che ha saputo fare tesoro delle difficoltà, che non si è lasciata piegare e che crede nel bene, nonostante tutto. –
– Quali consigli ti sentiresti di dare alle ragazze che vogliono intraprendere la carriera da ballerina? –
– Quello che mi sento di consigliare alle ragazze che vogliono intraprendere questa carriera è di avere sempre un grande rispetto per sé stesse. La figura femminile, purtroppo, in questo mondo viene spesso vista per ciò che non dovrebbe essere e, mi dispiace dirlo, ma spesso siamo noi stesse a dare questa immagine delle donne. Spesso ci si piega per arrivare, o si crede che assumendo un atteggiamento da “bambolina” si riesce a catturare una maggiore attenzione. Forse all’inizio sì, è vero, vi sembrerà di arrivare più facilmente ma vi assicuro che questa gloria fittizia non dura molto, arriverà una più bambola di voi che catturerà una nuova attenzione. Non sono mai stata d’accordo con l’idea della donna ammiccante o provocante, si può essere sensuali senza dover per forza cadere nella volgarità. Non diamo un’idea frivola di noi. Difendiamo quello che siamo e che valiamo, siamo ballerine e non oggetti da locandina. Abbiamo un vantaggio che è l’essere Donna, non usiamolo in modo sbagliato. Riscopriamo la grazia e l’intelligenza che ci caratterizza.
Arrivate con il rispetto, guadagnatevi la stima, mantenete la dignità e non perdete mai l’eleganza; questo è, secondo me, il segreto per arrivare non solo nel ballo ma nella vita. –
– Obiettivi per il tuo 2020? –
– Gli obiettivi per questo 2020 sono di superarmi ogni giorno e competere con me stessa, di crescere e fare tesoro di ogni esperienza per avvicinarmi sempre di più alla ballerina che voglio diventare. Di avere sempre cura di me e non perdermi mai. L’augurio che faccio a me stessa è di sorprendermi sempre, di continuare ad arrossire per un complimento ed emozionarmi ancora per ogni sorriso. Di provare la soddisfazione e la gioia nel raggiungimento di ciò che più desidero per aver lottato, sofferto, pianto e sognato con insistenza. –
A cura di: Chiara Saragò
Graphic work by: Francisco Rojos
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