Per chi si avvicina alla salsa e ne vuol sapere di più, ma anche per chi la balla già da tanto tempo e vuole conoscere un po’ la storia degli stili di ballo, consigliamo di vedere questo video, pubblicato dal ballerino argentino, ma giramondo, Lucho Giraldes. Oltre a partecipare ai congressi, Lucho pubblica anche video didattici, non solo sui passi di ballo, ma anche sulla storia e il costume della musica latina, tutti riuniti in un suo canale YouTube chiamato Viaje de Exito , e noi ne abbiamo trovato appunto uno che può fare al caso nostro.
E’ in spagnolo, ma piuttosto comprensibile, tuttavia traduciamo qui le parti più salienti, tralasciando i nomi di tutti i massimi esponenti del ballo (quelli sono comprensibilissimi dal video), alcuni dei quali possono essere anche i vostri insegnanti, visto che vivono qui in Italia. Iniziamo!
Gli stili principali di ballo della salsa sono sei, vediamo quali sono le loro origini, le differenze tra uno e l’altro ed i loro massimi esponenti.
Cominciamo con la Salsa On 2, che noi chiamiamo Salsa sul 2, o New York Style: ha le sue origini a Manhattan, New York negli anni 50, per poi avere il suo boom negli anni 70, quando nella grande Mela compare per la prima volta il termine Salsa, grazie agli artisti dell’etichetta Fania; in ordine cronologico, quindi, questo è il primo modo di ballare la salsa, che deriva direttamente dal mambo e dal son cubano. Si balla di fronte alla partner facendole eseguire cross e giri in linea retta , per questo è chiamata anche “salsa in linea”, o in inglese Cross body lead. Per ballarla, l’uomo inizia battendo il piede destro sul tempo 1, per poi andare indietro con il sinistro al tempo 2 (da qui il nome). Si caratterizza per essere molto elegante, musicale, con una bella cadenza e piena di giri complicati.
La Salsa On 1 (o salsa sull’1, come diciamo qui), nasce nei club di Los Angeles nella decade degli anni Novanta, e per la sua provenienza veniva anche chiamata L.A. Style. Questo stile era ispirato dalle danze per show come il West Coast Swing, il Jazz o l’Hip Hop, che si distinguevano per marcare bene il tempo all’inizio di ogni frase musicale, ovvero l’1. Grazie a ciò i ballerini si concentravano moltissimo sugli accenti e le battute musicali, creando un modo di ballare che cercava la perfezione, aveva la sua parte di rischio ed infine un grande impatto visivo. Nonostante fosse inizialmente più adatto agli show, è quello che poi ha preso più piede nel mondo, grazie alla sua facilità nel contare il tempo: il ballerino avanza con il piede sinistro sull’1.
La terza ed ultima variante della salsa in linea è quella dell’Estilo Puerto Rico (Salsa Portoricana qui da noi). Nasce a San Juan di Puerto Rico negli anni 80 grazie alla presenza nell’isola delle grandi orchestre, influenzate dai loro colleghi di New York, quasi tutti di origine “boricua”. Caratteristiche di questo stile sono i movimenti molto marcati dei fianchi e delle braccia delle donne, e di ginocchia e spalle degli uomini. Si balla in coppia, in linea, con i ballerini un po’ più distanti tra loro. Anche qui si balla sul 2, ma con la differenza della partenza del piede sinistro in avanti.
Passiamo ora alla salsa cubana, iniziando dalla Rueda de Casino: nasce nei Casinò di Cuba negli anni 50, dove si ballava principalmente Son e Cha cha cha: si balla a più coppie, in cerchio e con lo scambio delle ballerine e dei ballerini con figure più o meno complicate. All’inizio si ballava controtempo (sul 2), ma in seguito si è passati a iniziare sull’1. Il leader che a voce alta chiama le figure ed i cambi viene chiamato “Guia” o “Bastonero”.
L’evoluzione musicale della salsa a Cuba non ha niente a che vedere con quella di New York, così come il modo di ballare: la Rueda de Casino si è nel corso degli anni trasformata in Timba, un termine che significa “Festa” e che indica non solo il genere musicale, ma anche il nuovo stile di ballo che noi conosciamo anche come “salsa cubana“: si balla ad una sola coppia e, pur mantenendo alcune figure della “Rueda”, può contare su nuovi movimenti molto esplosivi e coreografici, influenzati dalla rumba e dal ballo afro-cubano.
Un discorso a parte merita la salsa colombiana, con il suo Estilo Caleño, nato negli anni 70 in quella che viene considerata la capitale mondiale della salsa. Ad ispirarlo sono state le orchestre colombiane, il cui stile musicale fondeva tra loro mambo, cumbia e boogaloo; si balla in coppia e ci si muove più lateralmente che frontalmente, si preferiscono canzoni molto veloci e si contano tutti gli otto tempi. Velocità di movimento dei piedi ed acrobazie rendono questo modo di ballare molto circoscritto a Cali e più adatto alle esibizioni che al ballo sociale, per questo motivo non ha preso piede al di fuori di quell’ambiente.
Infine abbiamo la Salsa Popular, ballata in Messico, Perù, Venezuela, parte della Colombia, Ecuador, Costa Rica, Panama, Rep. Dominicana: è la salsa che si balla dagli anni 70, senza che i ballerini abbiano preso lezioni nelle scuole, lasciandosi trasportare dalla musica, marcando tre tempi, ispirandosi ai passi della cumbia, con movimenti circolari e pochi giri, ma con molta spontaneità e passione. Evoluzioni della salsa popolare sono il Salsa choke e il salsaton, che non hanno passi e stili codificati, ma che raccolgono sempre nuovi adepti. Ci sono altri stili e altri modi di chiamarla la salsa, ma questi sono quelli più riconosciuti sia nel ballo sociale che nelle scuole di tutto il mondo.
A cura di: Lucho Giraldes Viaje de Exito
Traduzione: Mauro Gresolmi
Graphic work by: Francisco Rojos
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