Dopo Cubaremixes anche il potale Latinremixes è stato colpito dal provvedimento legislativo messo in atto da SIAE attraverso il comunicato ufficiale dell’AGCOM (autorità per le garanzie nelle comunicazioni).
L’oscuramento dei due siti è in vigore sull’intero territorio nazionale.
Qui il testo della delibera riguardo il blocco dei DNS di Latinremixes, l’ultimo in ordine cronologico, datato 18 Aprile 2019:
Ordina ai prestatori di servizi di mere conduit operanti sul territorio italiano, individuati ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, di provvedere alla disabilitazione dell’accesso al sito http://latinremixes.com, mediante blocco del DNS, da realizzarsi entro due giorni dalla notifica del presente provvedimento, con contestuale reindirizzamento automatico verso una pagina internet redatta secondo l’allegato A al presente provvedimento
Per maggiori dettagli vi invitiamo a consultare la pagina ufficiale AGCOM, dove tale provvedimento è riportato. Per una più ampia e dettagliata informazione potete inoltre scaricare dalla stessa pagina il documento in PDF in cui vengono spiegate le motivazioni con tanto di elenco di tutte le irregolarità riscontrate nel portale recentemente oscurato in Italia:
Il nostro portale é sempre stato attento al fenomeno dei remix non ufficiali, abbiamo anche stimolato dibattiti, sia sulle nostre pagine che nelle nostre dirette radio, dando spazio ad ogni tipo di opinione. Sappiamo che il numero dei favorevoli alla pratica dei remix è pari a quello dei contrari (stiamo parlando sia degli addetti ai lavori che del pubblico che ne usufruisce), per questo abbiamo il sentore che questa polemica non cesserà tanto presto.
In questa news non ne stiamo scrivendo dandone una valutazione artistica o sostenendo una corrente di pensiero. Tutto quello che concerne questo provvedimento è una mera questione di LEGALITA’. Noi come sempre ci limitiamo ad invitare chi realizza i remix a collaborare con gli artisti o a chiedere l’autorizzazione per poter modificare una loro opera, in modo che il loro estro artistico venga ufficialmente riconosciuto anche attraverso i digital stores autorizzati. E’ indubbiamente meno rischioso e più prestigioso avere un proprio remix in vendita su portali legalmente autorizzati piuttosto che su portali di dubbia gestione o provenienza.
Purtroppo per quanto riguarda il servizio di streaming (Spotify, Deezer, Apple Music, SoundCloud, YouTube ecc.) la legge si muove in maniera elefantiaca e non è allineata con l’evoluzione tecnologica che ha ormai ridotto la musica ad una sorta di fast food, per questo motivo la gestione di questo comparto commerciale non ha ancora espresso un allineamento concreto e controllato, è quindi probabile imbattersi in brani remixati in maniera discutibile o poco trasparente.
Noi ci limitiamo a raccomandare ai dee-jays di caricare sui propri laptop solo remix legalmente autorizzati e musica originale in modo da non incappare in spiacevoli sanzioni, specie ora che le autorità hanno puntato il faro anche in questa direzione!
Buon lavoro a tutti
A cura di: Mauro Gresolmi, Francisco Rojos
Graphic work by: Francisco Rojos
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