Full Project, che dire di loro? Belli, simpatici, educati, quando ad un evento ci sono loro il successo è assicurato. Non solo perché i loro show sono sempre innovativi e si distinguono nell’universo salsero, ma anche perché fanno ballare tutte le donne presenti, e riescono a far sentire speciale ognuna di loro, ballando col sorriso, guardandole in viso e non in giro (come a volte fanno i ballerini, professionisti e non) e tutte tornano a casa soddisfatte, per essersi sentite, anche solo per qualche minuto, le regine della pista.
Chi conosce i Full Project sa che le qualità che li contraddistinguono, oltre alle indubbie doti tecniche (sono ballerini eccellenti!), l’avvenenza fisica (sono tutti dei bei ragazzi!) e l’educazione, sono la simpatia e l’ironia: ridono e scherzano sempre! Quindi leggendo questa intervista immaginatevi la scena: una tavolata con sei Full Project che ridono, scherzano si (e mi) prendono in giro e io nel mezzo che cerco di intervistarli e di mantenere un briciolo di dignità e di serietà.
Ho fatto questa premessa perché possiate immaginare il clima in cui l’intervista è stata fatta e quindi quello che si nasconde dietro ogni parola, il tono scherzoso che l’accompagna.
E proprio per le ragioni elencate sopra, devo ammettere che intervistarli è sempre un piacere che cerco di regalarmi almeno una volta all’anno!
Un anno di successi. Partiamo dall’ultimo in ordine di tempo. La vittoria a Las Vegas nella categoria Gruppi.
Gigi Bellomo: La vittoria a Las Vegas nella categoria Gruppi è stata molto importante per la nostra carriera, perché è stata la prima volta per noi Full Project negli Stati Uniti, ed è stata fondamentale per aprirci nuovi mercati, nuovi campi, non soltanto americani. Poi come non ricordare il Maestro Fernando Sosa che ci ha dato l’opportunità di prendere parte ad una sua coreografia (che ha vinto nella categoria Mega Team – ndr) a Las Vegas.
Quindi due vittorie…
Gigi Bellomo: Sì, un doppio successo, anzi, triplo. Abbiamo vinto la gara con Fernando Sosa e i Tropical Gem, abbiamo vinto la gara come Full Project, e il terzo, la nostra prima volta negli Stati Uniti.
“Tu si que vales”, cosa vi ha dato e cosa vi ha lasciato questa esperienza?
Gigi Bellomo: “Tu si que vales” rimarrà indelebile nella nostra mente, nel nostro curriculum e nella mente di tanti perché abbiamo portato la salsa in televisione, su un canale Nazionale, in prima serata, ma soprattutto a livello di mercato italiano la partecipazione a questa trasmissione, e arrivare così avanti, ci ha aiutato a buttar giù dei muri che erano altissimi per noi. Adesso, con un aiuto mediatico, televisivo, tutto ? più facile e più bello….non possiamo ancora dir nulla, ma il 2019 riserva delle sorprese importanti.
Sono sei mesi che mi dici queste cose…
Gigi Bellomo: ma perché grazie al cielo, ogni sei mesi succede qualcosa di nuovo…
Full Project, siete partiti in due, ma negli ultimi due anni vi siete “moltiplicati”, e ora siete in nove…. Come mai questa scelta?
Gigi Bianco: Sì, da due, siamo diventati sei, poi sette e adesso abbiamo appena aggiunto due nuovi elementi. Questa integrazione è dovuta al fatto che, avendo, grazie al cielo, tanto lavoro, non potendo permetterci di rifiutare qualche data, per far fronte agli impegni dei ragazzi che studiano all’Università e quindi qualche volta non possono essere presenti a tutte le date, abbiamo ritenuto opportuno rinforzare il gruppo aggiungendo elementi nuovi. L’unione fa la forza!
Ma vi sdoppiate anche, cioè metà gruppo va ad evento, l’altra metà ad un altro?
Gigi Bellomo: Sì, sì, da quest’anno, anche in vista di molte più date all’estero, abbiamo dovuto prendere forze nuove per dividerci, non tanto i compiti, che erano importanti già per tutti, ma proprio… le forze! Adesso le responsabilità sono maggiori per tutti, anche i ragazzi che sono con noi da più tempo meritano nuove opportunità, compiti più impegnativi, è giusto aprire le porte ai giovani e far crescere chi merita. Questa è la nostra filosofia da sempre.
Tra poco festeggerete dieci anni di Full Project. Cosa vorreste come regalo, oltre alla presenza di salsa.it alla vostra festa di compleanno?
Gigi Bellomo: Guarda, mi hai tolto le parole di bocca, il regalo più grande sarà avere Chiara che verrà ad intervistarci per i nostri dieci anni, ovviamente invitata! Per questo primo decennio stiamo pensando di fare una grandissima festa, non abbiamo ancora le idee chiarissime sul dove e come, ma sicuramente sarà una festa dei Full Project con tantissimi amici. Non sarà una festa regolare, classica, ma sarà una festa piena di ricordi, di gadget, sorprese. Una festa “AFull”, chissà magari anche una coreografia… solo che come dico sempre (lo dice ridendo -ndr) non ti posso dire niente perché se no rovino la sorpresa….
Un bel traguardo, importante, non è da tutti. Siamo contenti di aver raggiunto questo primo obiettivo, ovviamente puntiamo, come i Tropical Gem ad arrivare più in alto possibile!
C’è qualcosa che ancora non avete avuto e vorreste avere da questa professione?
Gigi Bianco: Manca la coreografia di coppia, con le donne, che in realtà è pronta ma che per cause di forza maggiore ancora non abbiamo avuto modo di portare in giro, però uscirà…magari non tra un mese, magari tra un anno, ma vi promettiamo che uscirà!
Progetti per il futuro, qualcosa che si possa dire adesso e non tra sei mesi….
Gigi Bellomo: Allora, in anteprima radiofonica, vi confermiamo che ci sarà una prossima coreografia di Gigi e Gigi, perché ce la stanno chiedendo in tantissimi, e sono cinque anni che non facciamo una coreografia Gigi e Gigi, anche se sarà una cosa così, secca, lampo, Bam. Non significa che trascuriamo i ragazzi, solo che ogni tanto capita che andiamo ad un evento o una serata solo noi due, e non ci piace presentare un prodotto datato.
Poi ci sono tanti progetti, che per scaramanzia non possiamo dire, tante cose belle che usciranno, targate Full Project, oltre alla coreografia di coppia di cui ha già parlato Gigi Bianco.
Una domanda a tutti ragazzi, cominciamo con Michele Del Vecchio. Com’è cambiata la tua vita da quando sei entrato nei Full Project?
Michele Del Vecchio: È cambiata tantissimo perché prima lavoravo con mio padre, adesso mi ritrovo in un altro mondo, a condividere il palco con i migliori artisti del mondo, vivo di ballo, mi nutro di ballo.
Faccio corsi, spettacoli, e questo mi sta realizzando tantissimo perché mi porta nuove esperienze, nuovi traguardi, mondi che prima non conoscevo.
Era il tuo sogno fare il ballerino?
Michele Del Vecchio: Sì, io ho iniziato a studiare con Gigi Bellomo e quando li vedevo ballare, ero innamorato, artisticamente parlando, li guardavo con occhi a cuoricino. Adesso mi ritrovo a ballare con loro ed è davvero una grande soddisfazione. C’è sempre da migliorare, c’è sempre da crescere, quindi spero con gli anni di raggiungere traguardi sempre più alti.
Saverio Petaroscia, il bello e il brutto di ballare con i Full Project.
Saverio Petaroscia: La cosa più bella che loro sono riusciti a trasmetterci è il senso di famiglia e di unione. Se oggi siamo così uniti è perché Gigi e Gigi fin dal primo giorno ci hanno trattato come dei loro pari, non creando mai un dislivello di importanza tra noi e loro e tra di noi. Il lato negativo, se così si può dire, è che essendo sempre via tutti i weekend, magari in due eventi diversi, non riusciamo a viverci, a vederci abbastanza nel tempo libero… che praticamente non abbiamo.
Stefano Birindelli, un Full per caso. Come sei entrato nei Full Project?
Stefano Birindelli: Guarda sinceramente non lo so nemmeno io! Loro hanno fatto un casting a Bari. Io quel giorno ero a Bari non principalmente per il casting, ma per altri motivi, ma il destino ha voluto che oggi io sia seduto a questo tavolo!
Gigi Bellomo aggiunge: l’ho scelto perché è un mio simile, non aveva nessun requisito. E per questo è diventato un Full al cento per cento. Bene, perché è riuscito a non prendere nemmeno un requisito. Ormai è con noi da quattro anni, e lui in questi anni ha dimostrato un forte attaccamento alla maglia.
Aggiunge Gigi Bianco: non è facile per un ragazzo di Pescara venire per quattro anni a provare a Bari: Pescara – Bari, Bari – Pescara… è normale che ogni tanto si dimentichi le valigie, i costumi, il passaporto… di tutto. Manca solo la testa! È così, e se lo abbiamo preso, ci sarà un motivo, avrà qualcosa di positivo!
Il cucciolo dei Full Project, Antonio Dabbicco (tra l’altro lui non lo sa, ma ha già un nutrito fans club di ammiratrici! – ndr) cucciolo per due ragioni, primo perché sei il più giovane e poi perché la prima volta che hai ballato con loro eri un bambino per davvero…
Antonio Dabbicco: Full Project per me è sempre stato un sogno, fin da quando ero bambino. Siamo cresciuti insieme, il concetto di famiglia ce lo hanno trasmesso fin da piccoli. Loro ci hanno insegnato l’educazione in sala, l’educazione fuori dalla sala, l’educazione tra la gente. Full Project per me è stato un obiettivo raggiunto diversi anni fa, ma all’epoca ero troppo piccolo per quello che facevo, abbiamo aspettato qualche anno per ritrovarci e adesso sono qua. Senza dubbio, rientrato in questo mondo, Full Project era di nuovo il mio sogno. Raggiunto il mio sogno, Full Project è diventata famiglia. Sono in questo gruppo da poco per poterti dire come è stare con loro, ma i presupposti sono i migliori. Tutto quello che loro trasmettono alla gente – sorrisi, carisma, forza – è quello che ci danno quotidianamente. Realizzato il sogno, adesso bisogna lavorare tutti insieme per fare sempre di più. Bellomo, voglio cinquanta euro per queste parole.
Due parole sui tre che non sono presenti Leonardo Terzulli, Daniele Dingeo e Lorenzo Santoro.
Gigi Bianco: Lorenzo Santoro con Antonio Dabbicco è il nuovo arrivato. Di Rossano Calabro, il Bailacalabria per lui è stato un banco di prova. Aveva, ha, tutte le carte in regola per essere un Full Project, perché noi non cerchiamo ballerini, cerchiamo prima di tutto persone, e poi ovviamente se è anche bravo a ballare, tanto di cappello, ben venga. L’educazione è importante e Lorenzo è un ragazzo molto educato, quindi doveva essere parte integrante della famiglia.
Leonardo Terzulli è il punto di forza, il terrone di attacco della famiglia Full, lui e Daniele Dingeo, studiano all’Università, quindi, ovviamente i loro impegni universitari li costringono a rinunciare a qualche data, per questo motivo abbiamo deciso di integrare due elementi nuovi che sicuramente sostituiranno in maniera brillante la loro assenza.
Gigi Bellomo: Daniele Dingeo, è un punto fermo, un veterano dei Full. Tempo fa girava sui social una sua foto di quando era piccolissimo, non è cambiato, ha sempre la stessa faccia, il suo carattere non è cambiato, Daniele è impeccabile in quello che fa, nel suo lavoro, l’educazione che ha non ce l’ha nessuno. Studente universitario, approfitto di questa intervista per dirgli che si deve laureare il prima possibile!
Diciamo che il nostro obiettivo non è quello di mettere stelle all’interno del gruppo, ma di essere ognuno un punto di forza. Infatti, per quello che il mondo sta conoscendo, ognuno di noi ha delle caratteristiche specifiche, unendole ci fanno essere quello che siamo: un mix di tecnica, simpatia, educazione. Cerchiamo di essere un po’ tutto.
A luglio c’è stata la seconda edizione del vostro Dance Camp, “Una Settimana da Full Project”…
Gigi Bellomo: Per noi quest’anno è stato fondamentale, primo perché ha avuto davvero un grande successo, poi perché abbiamo formato una squadra “Primavera”, composta da undici ragazzi tra i sedici e i ventidue anni. esattamente come in una squadra di calcio, il nostro obiettivo è creare fin da piccoli, dai primi passi, la mentalità Full, che senza ombra di dubbio, ha come base l’educazione, saper stare in mezzo alla gente, quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri Full, lo stiamo facendo anche con i più piccoli.
Dicevo che il Dance Camp per noi è stato molto importante, c’erano un centinaio di persone, un ottimo numero, perché non vogliamo che diventi un Congresso, nel Dance Camp si vivono emozioni da Full Project e basta. Sono venute persone dalla Spagna, un ragazzo dalla Polonia in macchina, amici da Milano, da Roma, da Napoli. La cosa bella è che la nostra filosofia si sta diffondendo e quindi durante il Dance Camp si può vivere quello che noi viviamo quotidianamente. Noi, per una settimana all’anno (in genere a fine luglio, per chi fosse interessato per il 2019 -ndr), cerchiamo di farlo vivere a tutti coloro che ne hanno voglia.
Ultima domanda: Salsanamà, l’anno scorso uno di voi, Gigi Bianco lo ha vinto, un altro traguardo raggiunto in questo 2018 ricco di successi…
Gigi Bellomo: Qui posso darti un’anteprima, quest’anno non verranno solo una o due persone, ma verremo in gruppo, porteremo anche i ‘fullini’, della Primevera: a febbraio invadiamo Milano! (Salsanamà, 1-3 febbraio 2019, Camana Club, Buccinasco, Milano – ndr).
Prenderete un pulmino, il pulmino Full Project….
Gigi Bellomo (ridendo): stavamo pensando di affittare un aereo!
Gigi Bianco: oltre a noi nove, ci sono sette giovanissimi che hanno le potenzialità per essere Full Project, ma devono ancora “raffinarsi”, studiare, completarsi prima di entrare in “prima squadra”.
Per quanto mi riguarda il Salsanamà è stata una sfida importante perché era una bella responsabilità per me, dopo quasi dieci anni da professionista, rimettersi in gioco in una gara così imprevedibile. L’ho fatto non per vincere, ma per trovare stimoli nuovi, che avevo perso. Poi la vittoria è stata un piacevole imprevisto, diciamo. Non è stato assolutamente facile perché magari la gente si aspetta chissà cosa, ma quando entri lì, tutti si spaventano perché è una gara in cui oltre alla tecnica e alla bravura, conta molto la fortuna, devi essere consapevole che puoi uscire in qualsiasi momento e con chiunque. Dipende dalla canzone, dipende da molti fattori. Però ovviamente ci siamo difesi, mi sono difeso bene. E poi fare la finale con un altro dei miei fratelli baresi, Michele Angeloni, è stato un altro sogno… Non lo avevo sognato, ma pensato sì, fare la finale con lui dopo i nostri trascorsi d’infanzia, è stata un’emozione ancora più forte. Per noi, per me, è stato un anno positivo i tutti i sensi. Ovviamente Fernando Sosa mi ha “costretto” a partecipare anche il prossimo anno, la prenderò come un’altra sfida, indipendentemente dal risultato.
E per questa volta l’intervista coi Full Project si chiude qui, ma siamo già pronti a risentirli tra qualche mese, quando potranno raccontarci le novità che ci hanno annunciato, ma che ancora non ci hanno voluto svelare!
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