Non poteva chiudersi meglio il 26 luglio, la Festa Nazionale Cubana, che celebra l’assalto alla Caserma Moncada e segna l’inizio della Rivoluzione che poi portò al potere Fidel Castro.
Dopo le celebrazioni al Salone delle Nazioni, e l’allegrissima Conga che al ritmo delle percussioni si è snodata per le strade del Milano Latin Festival, la serata si è chiusa con l’attesissimo concerto di Descemer Bueno.
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E mentre fuori si scatenava il temporale, sotto al tendone dell’area concerti del Milano Latin Festival il pubblico si scatenava con la musica di Descemer Bueno, uno dei cantanti, compositori e produttori più importanti di Cuba, che in questi anni ha saputo esportare e far conoscere le sonorità del Paese mixandoli a ritmi urbani. Ha studiato chitarra al conservatorio “Manuel Saumell” e “Amadeo Roldán” e le sue prime apparizione pubbliche sono state al fianco del noto compositore Santiago Feliú, ma è noto al grande pubblico soprattutto per aver collaborato agli ultimi due album di Enrique Iglesias a aver scritto tormentoni come “Bailando” e “Subeme la Radio”
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Come hai iniziato a cantare?
Ho iniziato componendo canzoni, che poi mi hanno permesso di raggiungere la vetta della scena musicale mondiale
In realta hai iniziato come cantante hip hop, coi Black Eyed Peas…
No, in realtà a dire il vero ho iniziato ancora prima con la musica jazz, ma mi piace molto sperimentare diversi generi…
Hai fatto tanta musica, ma tutto il mondo ti conosce per “Bailando” e “ Subeme la Radio”…
Si, e sono grato a queste canzoni perché mi hanno permesso di arrivare dove altrimenti non sarei mai arrivato, di farmi conoscere da un pubblico che altrimenti non mi avrebbe mai conosciuto…
È la prima volta che vieni in Italia?
È la prima volta che vengo a Milano, e mi dispiace che non ho molto tempo per vedere qualcosa, perché ho tante date che si susseguono una di fila all’altra.
Ti piace l’Italia?
L’Italia è un Paese che ama e dimostra molto affetto per le mie canzoni, quindi mi regala una grande energia, e mi piace molto esibirmi qui.
Cosa ti piace di più del nostro Paese?
Il gusto della gente per la musica, il cuore che mette nei testi e soprattutto la musica romantica.
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