A Puerto Rico, passata la sbornia del reggaeton, c’è un un vero e proprio
rinascimento della salsa testimoniato da una intensissima attività concertistica
e dalla nascita di numerose scuole di ballo.
Nella Isla del Encanto (così come succede un po’ in tutta l’America Latina)
esistono però tre modi peculiari di esprimersi e di interpretare la musica.
Ovvero:
“La salsa de la calle” (chiamata anche “salsa de pueblo” o “salsa cocola”)
“La salsa de academia” (detta anche “de salon”)
“La salsa show”
La cosa interessante è che, mentre la "salsa de academia" e la "salsa
show" hanno sempre più punti in comune, quella "de la calle" continua
a vivere di luce propria.
Per meglio capire questo fenomeno è necessario ribadire che, essendo la salsa
parte della cultura di questo popolo, essa non si apprende generalmente in una
scuola di ballo. Molti imparano a ballare per imitazione, altri nell’ambito
familiare, altri ancora in maniera spontanea, dando libero sfogo alla propria
creatività (col risultato di vedere raramente due ballerini che ballano alla
stessa maniera).
I ballerini della “calle” (chiamati anche “cocolos)”, sono quelli che
frequentano di solito le feste patronali, oppure locali o luoghi (per noi
assolutamente alternativi) come “El Balcon del Zumbador” o “La Placita
de los Salseros” di Santurce (un quartiere proletario di San Juan).
La cosa che più colpisce di questi “cocolos” è che loro continuano a
ballare nello stesso modo di sempre (che è l’unico che conoscono),
infischiandosene completamente della “evoluzione” (o se preferite
“involuzione”) che i grandi ballerini stanno dando nel frattempo alla salsa (in
particolare nei vari Festival o Congressi salseri).
Quella che invece si è molto modificata è la “salsa de academia” (detta
anche “de salon”) proprio perché ultimamente a Puerto Rico le accademie
di ballo sono aumentate in maniera impressionante.
La cosa interessante è che in queste accademie, a differenza del passato, oltre
a dare maggiore attenzione alle figure, si insegna a ballare sia sull’uno che
sul due, proprio per facilitare la diffusione della salsa tra le nuove
generazioni, che stanno riscoprendo il fascino del ballo di coppia.
Nella “isla del encanto” la trasformazione più grande l’ha subita la “salsa
show”, che però è molto criticata dagli esponenti della vecchia guardia.
Mentre una volta la salsa portoricana si distingueva per il suo sabor e
per la quasi assenza di figure o acrobazie, oggi le nuove generazioni tendono a
spettacolarizzare il ballo, imitando di fatto alcune tendenze provenienti
dall’estero.
Questo fenomeno succede perché molti di questi ballerini hanno come obbiettivo
quello di esibirsi al Congresso Mondiale della Salsa oppure di vincere il Salsa
Open, la gara di ballo che si svolge ogni anno nell’ambito dello stesso
Congresso (dove a vincere, piaccia o non piaccia, sono ormai quelli che fanno
più acrobazie).
E’ curioso però constatare come la maggior parte dei ballerini da show,
raramente frequentano le sale da ballo portoricane che sono sicuramente poco
adatte alle loro evoluzioni.
Di conseguenza questo tipo di ballerini rimangono abbastanza avulsi dalla realtà
locale. Intendo dire che se una volta tu andavi a Puerto Rico ed in una stessa
serata ti poteva capitare di incontrare in locali come il “Tropico” o “L’Habana
club” i più bravi ballerini portoricani dell’epoca (in un vero e proprio
festival di sabor che ti lasciava a bocca aperta), oggi difficilmente
vedrai all’opera i ballerini da show in qualche pista da ballo.
I locali portoricani sono frequentati generalmente da ballerini amatoriali, che
però in positivo ti fanno capire come ci si possa esprimere in maniera più
semplice, meno agitata, senza perdere però il tipico sabor boricua.
A ben vedere è proprio questa la lezione più grande che ti può regalare un
viaggio a Puerto Rico. Può aiutarti, in quel contesto, verace e genuino, a
liberarti dal superfluo per esprimere solo l’essenziale, soprattutto se
accompagnato da una bella orchestra che suona dal vivo.
Non a caso una mia amica boricua, Teresa Velez, sostiene:
“Una volta che hai imparato a ballare, se vuoi capire se veramente sai ballare,
allora vai nella calle!!!…” (ovvero per la strada).
Enzo Conte
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