Questo elenco di strenne culturali (libri e cd) è un semplice consiglio, una sorta di antidoto, blando ma può aiutare a scansare le grandi palle (non quelle da appendere all’alberino) che cominciano a girare quando devi (le abitudini natalizie ormai sono un obbligo) ricercare l’oggetto giusto da regalare o anche da regalarsi. Per tentare di stare ai margini della corsa forsennata per santificare ad ogni costo le Feste, per subire meno stress e affaticamento psicologico, pur senza rinunciare del tutto a questa convenzione e sentirsi meno a disagio, eccovi qualche ideuzza per agevolare le vostre scelte. Idee che ho iniziato a raccogliere all’inizio di ottobre, con la comparsa negli ipermercati di panettoni, candeline e coloratissime palle. Il potpourri di strenne offre colori più tenui, quelli delle copertine e dei contenuti dei romanzi e saggi di scelti, e viene arricchito dai toni, dai timbri e dalle varie sonorità che spaziano dal tango al jazz, dal funky fusion alla bachata. In definitiva, bastan uno o due titoli. Che piaccia o meno quello stile o il tal artista al destinatario del vostro regalo, non è sempre facile saperlo, tuttavia quello che ci salva nel peggiore dei casi è il canonico basta il pensiero… E allora per dribblare le palle, prendetevi subito nota delle produzioni editoriali elencate in questo paginone di strenne. Eppoi, se non altro, il grande senso di vuoto che resta a molti (ma non a tutti, per fortuna) alla fine delle vacanze natalizie verrà certamente meglio colmato da queste intelligenti e durature idee scritte, cantate e suonate. Fine del condizionato pistolotto.
A proposito di LIBRI.
L’apertura della carrellata è affidata all’editore Mursia –
www.mursia.com – con quattro opere.
L’UOMO DELLA PIANURA di Paolo Roversi (296 pagine, € 17,00). Con ritmo sincopato, costanti riferimenti musicali e dialoghi intrisi di ironia e cinismo, il noir di Roversi mette in scena le trasformazioni del Nord nostrano degli ultimi decenni e personaggi che almeno una volta ognuno di noi può aver incrociato tra le strade della Milano nera e gli indiani della Bassa Padania.
L’UOMO DELLA PIANURA di Paolo RoversiI pacifici indiani della pianure dei bisonti è il sottotitolo del volume di George E. Hyde, I PAWNEE.(318 pagine, € 20,00). Originaria dei territori dell’attuale Oklahoma, la tribù Pawnee viene presentata attraverso le tradizioni orali, le testimonianze, i documenti dei bianchi e degli archeologi.
Chris Morgan, ufficiale della Marina americana, è uno degli ultimi discendenti del più celebre corsaro di tutti i tempi: Henry Morgan. Chris è protagonista del nuovo romanzo, ricco di colpi di scena, tra avventura e cronaca, dell’avvocato-scrittore bolognese Pietro Ballerini Pubiani, IL SANGUE DEL PIRATA (348 pagine, € 17,00).
IL MEDIOEVO DEGLI INCREDULI – Miscredenti, beffatori, anticlericali di Paolo Golinelli (272 pagine, € 18,00), non è una storia dell’ateismo, ma un viaggio nella religiosità quotidiana, dal punto di vista di chi «non se la beve»; è la riserva mentale delle persone comuni che non accettano il conformismo delle maggioranze, un Medioevo davvero insolito.
Iacobelli Edizioni – www.iacobellisrl.it – pubblica le interessanti MEMORIE DAL CALABOZO – 13 anni sottoterra (320 pagine, € 14,00). Uruguay 1973 – 1985: questi il luogo e il periodo in cui si svolge il tragico racconto di Mauricio Rosencof e di Eleuterio Fernandez Huidobro, autori e vittime della feroce dittatura che ha insanguinato il paese sudamericano.
MEMORIALE DI AIRES di Joaquim Maria Machado de Assis (1839-1908) è un nuovo interessante libro pubblicato dalla casa editrice torinese Lindau –
www.lindau.it (232 pagine, € 17,00). Bella copertina, lettura facile e piacevole, trama leggera, questo breve romanzo in forma di diario vergato da uno dei più importanti scrittori carioca è considerato uno dei capolavori della letteratura classica brasiliana dell’Ottocento.
Una triade armonica come un accordo classico è rappresentata da queste tre pubblicazioni. La prima è firmata dal famoso cileno Luis Sepulveda, L’OMBRA DI QUEL CHE ERAVAMO (Guanda –
www.guanda.it – 148 pagine, € 14,50). Tre sessantenni, ex militanti della sinistra cilena, a suo tempo sostenitori di Allende, stanno aspettando in un magazzino di Santiago del Cile l’anarchico Pedro Nolasco, l’Ombra, per un’ultima azione rivoluzionaria. Ma il destino cieco e beffardo ci mette lo zampino, e Nolasco esce di scena in modo musicale,un colpito da giradischi. Romanzo commovente, ironico, che fa l’occhiolino al noir.
Il secondo libro è del colombiano Héctor Abad, L’OBLIO CHE SAREMO (Einaudi –
www.einaudi.it -264 pagine, € 17,50). Il padre dell’autore del libro, Hector Abad Gomez, viene barbaramente ucciso per la strada a Medellin dagli squadroni della morte. Era il 25 agosto 1987. Dopo vent’anni il figlio decide di raccontare la vita del papà, professore universitario, impegnato per la difesa dei diritti umani, alla salute, e a ridurre le fortissime disuguaglianze della Colombia. Un lavoro autobiografico che raggiunge un notevole livello letterario pur partendo da una dolorosa denuncia, commovente.
Dalle edizioni Guanda arriva anche la bellissima nuova opera della scrittrice argentina Elsa Osorio, SETTE NOTTI D’INSONNIA (142 pagine, € 13,50). Il racconto richiama alla memoria la dittatura, i generali, i desaparecidos, ma la vita funestata dai torturatori si fa largo per riprendere il suo corso. Dodici racconti in bilico tra il reale e il fantastico, tra il passato e il presente dell’Argentina, attraversando ricordi di amici e compagni di lotta scomparsi, dubbi e incubi.
Elsa Osorio, SETTE NOTTI D’INSONNIACon l’eredità malata della dittatura argentina fa i conti anche questo libro sarcastico, spietato e catartico siglato da due autori di Buenos Aires: Carlos Trillo e Lucas Varela, rispettivamente scrittore e disegnatore di fumetti. L’ EREDITA’ DEL COLONNELLO (Coniglio editore –
www.coniglioeditore.it , 94 pagine, € 14,00) è il titolo di questo piacevolissimo graphic-novel, in cui il protagonista Elio Guastavio ricorda le bambole su cui il padre, un colonnello della giunta militare, si allenava alla tortura.
Coniglio editore presenta poi due interessanti volumi che toccano la sfera musicale.
VINCENZO, IO T’AMMAZZERO’ ( 228 pagine, € 19.50) è il titolo della lunga e bella autobiografia, ricca di molte illustrazioni, che Vincenzo Micocci, con la curatela di Luciano Ceri, ha voluto dare alle stampe per mettere nero su bianco La storia dell’uomo che inventò i cantautori. Micocci, figura storica della musica leggera italiana, ha scoperto tantissimi talenti tra cui Edoardo Vianello, Gianni Meccia, Nico Fidenco e Bobby Solo. Il titolo del volume è stato ispirato dal verso più celebre di una nota canzone di Alberto Fortis, che firma la prefazione di questo libro.
VE LO GIURO SUI BEATLES. Parola (e titolo del bel romanzo) del chitarrista Carlo Magaldi. Si tratta di un fantastico excursus tra Bob Dylan, Led Zeppelin, Doors, Pink Floyd, Who, Jimi Hendrix, Janis Joplin e tanti altri artisti Ma è anche l’autobiografia dell’autore iniziata a dodici anni con la scoperta del rock e che vuole accompagnare il lettore a percepire le onde sonore e culturali che hanno segnato gli anni Sessanta e Settanta. Un’esperienza in parte vissuta da molte persone che oggi stanno arrivando alle sessanta primavere. Una lettura da consigliare soprattutto ai giovani per conoscere in compagnia di Magaldi una delle più belle pagine del secolo scorso a tempo di rock. In copertina l’autore che vibra su corde multicolori (274 pagine, € 14,50).
I cultori di hip hop e rap si divoreranno certamente il nuovo libro di M.K. Asante, Jr. e pubblicato ora da Arcana –
www.arcanaedizioni.it – con il titolo POST- HIP-HOP. Un nuovo linguaggio. Con ogni media necessario. Conquistando l’uguaglianza. . In queste pagine il regista-scrittore africano-americano fonde musica, storia, scienze sociali e cultura popolare, e conclude il racconto spiegando che “il post–hip-hop non riguarda la morte del rap, ma la nascita di un nuovo movimento”.
La musica afroamericana degli ultimi quarant’anni è al centro dell’ottimo LE ETA’ DEL JAZZ – I contemporanei di Claudio Sessa (è stato direttore di Musica Jazz, oggi è critico di jazz per il Corriere della Sera) pubblicato da Il Saggiatore –
www.saggiatore.it – (252 pagine, € 23,00). Il volume, utile sia al neofita sia al lettore più esperto, è anche una specie di ‘guida discografica’ per capire i misteri del jazz. Uri Caine nella presentazione dice che questo è un libro di jazz “pieno di sorprese”, che da Armstrong a Zorn mette in relazione intere generazioni di musicisti e spiega come gli artisti di ogni stagione mettano a frutto la tradizione per creare un proprio repertorio.
A proposito di DISCHI.
Per raccontare bene gli artisti e gli stili variegati che sostanziano questi album servirebbero pagine e pagine, ma dobbiamo, purtroppo, concentrare il tutto in poche righe.
Ginevra Di Marco, DONNA GINEVRA (cd Materiali Sonori). Questo disco, Targa Tenco 2009, è un bel viaggio musicale da Napoli a Cuba, dalla Bretagna al Lazio, dalla Toscana al Cilento e ai Balcani. Tra i brani intepretati di questa raccolta segnaliamo “La Maza” del cubano Silvio Rodriguez.
In testa alla lista delle novità pubblicate da Alfa Music –
www.alfamusic.com – troviamo ANTICHE PIETRE di Giuliana Soscia & Pino Jodice Italian Tango Quartet. E’ un’ulteriore produzione che dimostra l’altissimo livello raggiunto da tanti musicisti italiani e in questo caso, l’originalità nel fondere i linguaggi della musica contemporanea e la tradizione, il tango, il jazz e le musiche africane. Un vero gioiello di note musicali eleganti.

Molto convincente anche il fraseggio che domina l’album d’esordio del giovane chitarrista pugliese Fabrizio Savino quintet: METROPOLITAN PRINTS. Sonorità aperte, tra jazz, fusion, rock e accenti esotici, ritmica solida: musicisti da tenere d’occhio. Tra gli ospiti il trombettista Luca Aquino e il sassofonista Raffaele Casarano.
Interessante anche MR.XANTHOUS, l’album del compositore-tastierista Fabio di Biagio. Che ci regala, assieme ai bravi musicisti intervenuti da diverse aree culturali del mondo, “un viaggio emozionante sospeso tra Occidente, Africa, Oriente e Mediterraneo”. Pop, jazz, etno-world, funk ed elettronica a cui si aggiungono accenti melodici qua e là disegnati dalla tastiera e decisi pattern ritmici afrolatini delle congas suonate con gusto e proprietà linguistica coerente.
Nell’album Massimo Fedeli, FIDUS BAND spicca in primo piano jazz elettrico ben impastato, venato di funk e rock, e si sposa a meraviglia con i timbri caldi del sax. La formazione è nuova, ma le esperienze solide dei musicisti si notano fin dalle prime note.
Di ottimo spessore anche il gruppo che sto per presentare e che conosco, ahimè, solo ora e grazie all’eponimo album TRIONOMETRY sempre di Alfa Music. Il Trio composto da Alessandro Bravo, Stefano Cantarano e Alessandro Marzi offre un gradevole viaggio musicale attraverso una sintassi jazzistica abbastanza originale che, pur ispirandosi a trii famosi analoghi, tenta una strada autonoma, europea, al jazz. Un percorso del resto che stanno esplorando molti jazzmen nostrani, e con risultati eccellenti.
Afro, ska, boogie, latin, reggae, funk… e chi più ne ha più ne suoni: è il sound che scaturisce dalla BandOrkestra.55 diretta dal sassofonista-compositore Marco Castelli: l’ultimo lavoro è raccolto nel cd BANDANDO (CNI Music –
www.cnimusic.it ), in cui spiccano “Jive Samba” (latin bluesy) e “Ausencia”, un bolero che spesso scivola in altro stile, e comunque sempre in bilico tra Balcani e Centro America.
Egea produce e distribuisce valanghe di titoli preziosi che ci fanno girare il mondo in poche ore e da casa.
Il primo album è firmato Bebo Ferra, LUAR, che in Brasile significa “Luce della Luna”. La nuova avventura del bravo chitarrista cagliaritano, accompagnato da ottimi musicisti, naviga tra le atmosfere della musica sudamericana, toccando Brasile, Argentina e altre sonorità importanti, ma con il timone orientato alla ricerca di nuove originali sponde.
XINTI (World Connection) è il nuovo traguardo della bella e brava cantante portoghese di origine capoverdiana Sara Tavares. Il tema centrale del cd Xinti(ossia Sentilo) è l’amore che dà energia a tutto il progetto, in cui risaltano varie influenze stilistiche, dalle sonorità capoverdiane, africane, brasiliane e caraibiche ai primi amori dell’artista: funk e soul.

Artisti Vari, EL ULTIMO APLAUSO. Life is a tango (Enja) è la colonna sonora (17 canzoni) che racconta la storia di vecchi cantanti tangueri di Buenos Aires, in stile più o meno Buena Vista. Un mix di belle melodie e noti tanghi tradizionali come “Soledad” e “Volver “, o composizioni moderne di autori come Astor Piazzolla e Eladia Blázquez: “Tango”, “Verano Porteño” e Mi Ciudad y Mi Gente “.
Il bluesman del Mali Samba Touré ci introduce nelSONGHAI BLUES (Riverboat Records), un omaggio al suo predecessore Ali Farka Touré, uno dei musicisti africani più importanti scomparso nel 2006.
Dal blues africano andiamo al jazz francese del giovane talentuoso pianista Franck Avitabile applauditissimo al Bologna Jazz Festival 2009. Nel suo nuovo album, PARIS SKETCHES (Dreyfus Records), lo accompagnano il bassista Pino Palladino e un batterista poliedrico come Manu Katché.
Katia Labèque è una virtuosa del piano che gode stima in tutto il mondo ed è amata da artisti pop e rock come Sting o da jazzisti come Chick Corea, Herbie Hancock e Gonzalo Rubalcaba, i quali hanno duettato con il talento di Katia. “Besame Mucho” è il pezzo a quattro mani di Gonzalo Rubalcaba e Katia Labeque. L’album, dodici brani, è SHAPE OF MY HEART (KML Recordings).
Ci avviamo verso la conclusione con alcune nuove produzioni italiane. Strepitose, ad esempio, quelle curate da Beppe Aleo per Videoradio/Rai Trade (distr. Self). Il primo album è OSTINATO BASS realizzato dal bassista Cristiano Parato con una band travolgente. E tra gli ospiti, due calibri come Scott Henderson alle chitarre e Lele Melotti alla batteria, un propulsore di ritmo ricercatissimo da tutti i grandi nomi italiani e non solo.
Il secondo disco di Videoradio/Rai Trade è NAL TARAHARA firmato dal trio del chitarrista Bruno Marinucci, che ai più non dice nulla, ma quando l’ascolterete vi renderete conto dell’energia di questo artista e dei suoi partner. E tra questi, troviamo due pezzi da novanta, ospiti eccellenti: il sassofonista Bill Evans e il trombettista Randy Brecker. Lo swing che sgorga dalle tracce ve lo potete immaginare.
Sabor latino e swing sono alla base di MYGROOVE, l’album prodotto da Italian Way Music e che vede in primo piano la tromba del bravo jazzista cubano Gendrikson Mena, coadiuvata dalle percussioni di Jorge Gonzales. Della partita anche altri musicisti interessanti. Buon disco certamente, ma una lieve pecca, a mio avviso e con rispetto per il lavoro artistico di Gendrikson che stimo molto, sta nell’indagare troppi stili, così da non trovare una propria cifra stilistica.
Della medesima etichetta milanese, sotto la direzione artistica di John Toso, segnaliamo anche ACCIDENTE DE AMOR basato sul canto di un artista privo di pedigree scoperto in terra dominicana da Toso e che risponde al nome di Pedro Perez. Che interpreta la bachata in modo piacevole anche se la vocalità in alcuni punti non è esaltante, ma si trattava dell’esordio in uno studio di registrazione e quindi prova superata. Una curiosità che mi è balzata all’orecchio: in alcune bachate traspaiono spesso in filigrana i linguaggi cubani della guajira e del son. Intreccio interessante.
Chiude questa lunga passerella il secondo album di Giampaolo Galassi, FUNK LATINO (Italian Way Music), una sorta di mix esplosivo con ingredienti e sfumature funk, rock, blues, scat, reggae, ballad, elettronica, hip hop latino. Indefinibile ma divertente, contagioso e ballabile.
Segnalazione dell’ULTIMA ORA pervenuta dawww.alabianca.it: é uscito un prodotto molto particolare e prettamente natalizio dal titolo NATALE A CUBA. Si tratta di un CD/DVD che raccoglie, per la parte audio le canzoni di Natale più famose rivisitate in chiave Salsa – ma non solo- cantate in spagnolo da artisti cubani. Il master del CD audio è prodotto interamente a Cuba.
Il DVD, speakerato in lingua originale e sottotitolato, é una testimonianza della celebrazione del Natale a Cuba da quando questo giorno é tornato ad essere considerato una festività per i cubani, e cioé poco prima della storica visita di Giovanni Paolo II all’Avana (1998). I cortometraggi sono girati dal regista cubano Rolando Almirante. Questa interessante produzione sara’ recensita approfonditamente la prossima settimana nella rubrica ‘Recensioni’ di Roberto Rabbi.
Gian Franco Grilli
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