Parlare di un personaggio come Willy Chirino significa parlare di un artista
che nel corso della sua lunga carriera, dal punto di vista musicale, ha
dimostrato di essere capace a miscelare le tipiche sonorità cubane con quelle
provenienti da altri generi musicali, mentre, dal punto di vista sociale, ha
sempre voluto mandare forti messaggi di opposizione al regime cubano di Fidel
Castro, diventando un punto di riferimento per tutti i cubani costretti come lui
all’esilio.
Wilfredo José Chirino è nato nel 1947 in Consolazione del Sud, nella
provincia di Pineta del Mar di Cuba.
Quando da adolescente, all’inizio degli anni ’60, se ne andò da Cuba insieme ad
altri 14.000 bambini con direzione Miami, attraverso l’operazione ‘Pedro Pan’,
con la testa piena di ritmi cubani, aveva in serbo molte cose da dire su quello
che stava succedendo.
A dispetto delle aspirazioni del padre, che desiderava un figlio che studiasse
legge, la passione per la musica era così forte che già nel 1962 iniziò a
suonare nella rock band chiamata “The Whailers” con la quale iniziò le
sue prime sperimentazioni musicali.
Solo un anno dopo, ad appena 16 anni, ci fu l’occasione di lavorare a New York
con il “rey del timbales” Tito Puente, che ovviamente rappresentò
un’esperienza significativa nella sua maturazione musicale.
Nell’anno 1974 ha invece l’inizio la sua lunga e tuttora fulgida carriera da
solista iniziata con la produzione ‘One man alone’.
Alla fine degli anni ’80 il matrimonio con la cantante cubana Lisette Alvarez,
anche lei arrivata da Miami attraverso l’operazione ‘Pedro Pan’, con la quale ha
prodotto, nel 2007 ‘Amarraditos’, un disco di baladas romantiche/pop, a
testimonianza anche della sua solidità anche dal punti di vista familiare.
Dal punto di vista sociale, invece, torniamo indietro al 1990 allorchè in Europa
crolla il comunismo e tutti credevano che anche a Cuba potesse cambiare qualche
cosa e Chirino compose “Nuestro dia Ya viene llegando” (sta per arrivare
il nostro giorno), tratta dall’album ‘Oxigeno’ del 1991, una canzone
storica che trasmise forti emozioni a tutti, soprattutto agli esuli cubani, che
la trasformarono come il loro inno alla speranza di poter tornare in patria.
Nello stesso album, però, cambiava completamente la sua immagine e portava a
tutti allegria con il brano “Mister Don’t touch the banana”.
All’inizio del 1994 inizia a muovere i primi passi per aiutare gli artisti
cubani che arrivano negli Stati Uniti ad avere un modo per iniziare, creando la
fondazione Willy Chirino, una piattaforma di lancio per coloro che non
disponevano della possibilità di esprimere la propria arte.
Capostipite nella lotta contro il regime cubano la sua rabbia, amarezza e
tristezza la possiamo incontrare in moltissime sue canzoni tra le quali la più
importante è “La Jinetera” (‘Asere’ , 1995) che racconta della
dura realtà vissuta da Eva ragazza madre di 17 anni costretta a prostituirsi
dalla miseria e dalla politica, una canzone che trasmette il suo solito monito:
“il giorno del ritorno sta arrivando perché l’Avana ci sta aspettando”.
Un’altra canzone impegnata è “Memorandum para un tirano” tratta
dall’album ‘South beach’ del 1993, il cui titolo è già un monito sul
contenuto della canzone che è una lettera aperta destinata a Fidel Castro, dove
Chirino esprime molto chiaramente tutto l’odio ed il disprezzo verso il leader
cubano.
Senza entrare nel merito delle idee politiche, possiamo perciò riconoscere in
Willy Chirino un grande uomo e un grandissimo artista, in grado di farci ballare
e sorridere ogni volta che possiamo disporre della sua bellissima musica.
La dimostrazione è ‘Pa’ lante’, la ventottesima produzione di questo
artista (solo questo dato basterebbe per posizionarlo tra i grandi della musica
latina), uscita sul mercato italiano nel maggio del 2008.
Con uno stile inconfondibile, anche in questo suo ultimo album non si risparmia
proponendo più di 60’ minuti di musica dove passa dalle sonorità tradizionali
cubane come il son e la guaracha a ritmi più moderni come il reggaetton ed il
salsaton, con contenuti politici e sociali, di amore e soprattutto di ottimismo,
un sentimento che lo appassiona e che è sempre il principale componente della
sua vita e, di conseguenza, delle sue canzoni.
Discografia –
• One man alone (1974);
• Chirino (1975);
• Chirino 3 (1976);
• Quien salvo la ciudad (1977);
• Evolucion (1978);
• Diferente (1980);
• La salsa y yo (1981);
• Chirinismo (1982);
• Come into my music (1983);
• Subiendo (1984);
• 14 exitos (1985);
• Zarabanda (1985);
• Amandote (1988);
• Acuarela del Caribe (1990);
• Oxígeno (1991);
• Un tipo tipico (1992);
• South beach (1993);
• Asere (1995);
• Baila conmigo (1997);
• Cuba libre (1998);
• Greatest hits (2000);
• Soy (2000);
• Afrodisiac (2001);
• Son del alma (2004);
• Cubanismo (2005);
• En vivo (2006);
• Amarraditos (2007) (in duo con Lisette);
• Pa’lante (2008).
Fonti informative :
‘Salsa, il Tropico dell’Anima’, di Enzo Conte – Gremese Editore;
‘Corazòn, il cuore della musica cubana’ di Besito de Coco – Edizioni Minimum
fax;
website: willychirino.com;
website: wikipedia.org;
website: salsa.it/biografie;
website: meetinglatino.it;
website: casertaclic.com (aprile ’07 e febbraio ’08);
website: lasalsavive.com;
website: musicadiversa.blogspot.com
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