In viaggio tra le musiche: ritmo do Brasil

In viaggio tra le musiche: ritmo do Brasil
Giugno 2008: a cura di Gian Franco Grilli

Capo Verde – dove ci siamo lasciati la settimana scorsa – è un crocevia molto importante, ha molti punti di contatto in ambito culturale con la terra sudamericana che stiamo per andare a conoscere ed è un buon porto da cui salpare per approdare, appunto, sulle coste del Brasile, il paese oggetto di questa virtuale tappa musicale. E una bella introduzione a questo viaggio ci è stata fornita dal settimo festival Brasiliano – in corso a Bologna e provincia fino al 14 giugno – organizzato da Mauro Cicchetti (autore di un utile libro che cito in fondo all’articolo) e Mario Ventimiglia, instancabile duo alla testa dell’Associazione culturale M.A.M.B.O. Anche quest’anno questi valorosi appassionati ed esperti del Brasile hanno voluto regalarci mostre d’arte, incontri letterari e concerti per continuare la conoscenza di un ‘continente’ ricco di tradizioni e culture. Tra i tanti appuntamenti, l’apogeo – per chi scrive – si è registrato con il concerto di Airto Moreira, il percussionista-compositore-vocalist, nato nel sud del Brasile e residente da quarant’anni negli USA. Qui Airto introdusse con una pronuncia originalissima le ritmiche e le percussioni brasiliane nelle musiche di Miles Davis, Weather Report, Chick Corea e questa innovazione rappresentò uno spartiacque nel jazz e nella world music. Un ampio ritratto dell’artista verrà pubblicato sul numero di luglio del mensile “JAM – Viaggio nella musica” .

Ma torniamo al nostro obiettivo: accompagnarvi tra le note dell’universo sonoro brasiliano, un mondo tanto complesso e articolato che richiederebbe diverse puntate e maggiori conoscenze. Noi ci limiteremo a suggerirvi un modesto percorso con una panoramica degli album più recenti (ma non solo) di piccoli e grandi artisti e due libri curati da esperti del Brasile. Iniziamo subito con la rapida segnalazione delle due selezioni musicali proposte al pubblico felsineo da Airto Moreira, incisioni utili soprattutto ai neofiti perchè consentono di avvicinarsi al ritmo brasiliano con gradualità, partendo da un mix di sonorità moderne e world jazz.


“Runaway Songs” di Airto Moreira featuring Flora Purim (Airflow Productions) è il primo cd che raccoglie nove tracce ottimamente eseguite da un cast ragguardevole di strumentisti, tra cui il chitarrista José Neto e il magico Giovanni Hidalgo. “Humble People” di Flora Purim & Airto (Airflow Productions) è un album non recente, ma da non perdere perchè contiene delle vere chicche. Ve ne cito una per tutte: Move It On Up, reggae con jazz ad alta gradazione dove alla bella interpretazione vocale di Airto risponde con grande swing il sax alto di David Sanborn. Tra i musicisti intervenuti troviamo anche i percussionisti Jerry Gonzales e Milton Cardona.

“Prendete Gerswhin, Ravel, Cole Porter, Puccini, amalgamateli e rosolateli ben bene al sole di Rio de Janeiro, fateli rotolare nella scarpata spazio-temporale che separa il XX dal XXI secolo carioca, dove il samba, lo choro e il baiao si impigliano fra i capelli e impregnano le fibre dei vestiti, presentategli Villa Lobos e Antonio Carlos Jobim ed ecco che avrete un’idea approssimativa ma plausibile della musica di Guinga”. Queste belle note di Gabriele Mirabassi, in veste di co-produttore, sono stampate nel booklet dello stupendo cd “Dialetto Carioca” (Egea). Tredici brani di altissimo livello interpretati dall’eccellente chitarrista-compositore Guinga e da tre bravissimi partner come il trombettista Jorginho di Trompete (sublime nel jazz samba Di menor , traccia n.1), il clarinettista Paulo Sergio Santos e il chitarrista Lula Galvao. In due pezzi (non indicati ma si presume siano Orassamba e Chorado) suona anche il clarinetto del talentuoso Gabriele Mirabassi. E non è un caso isolato questa presenza. Il perugino – oltre ad avere una passione sfrenata per Carlos Althier, conosciuto meglio come Guinga, con cui ha condiviso altri momenti artistici – è un profondo cultore del Brasile e della sua musica, che porta sempre nel cuore. E infatti “Canto di Ebano” (Egea), titolo del pregevole album firmato da Gabriele Mirabassi, riserva anche un piccolo spazio al sound brasiliano. Il cd è un omaggio al prezioso legno d’Africa : “…un legno incredibile – dice Gabriele – duro come una pietra, che non brucia e non galleggia come normalmente succede ai suoi pari. Ma è un atto di gratitudine nei confronti delle mani che insieme alle mie, lo rendono abile al suo ‘stregonesco’ compito”. E in questa festa, come annunciato, non poteva mancare l’anima brasiliana di Mirabassi che si evidenzia in ‘Eu quero è sossego’, ‘Vé se gostas’ e nell‘appassionato brano di Edu Lobo e Chico Buarque ‘Valsa brasileira’. Accompagnato da Peo Alfonsi alla chitarra, Salvatore Maiore al contrabbasso e Alfred Kramer alla batteria, Gabriele Mirabassi ha creato un album raffinato in cui musica classica, jazz e musica brasiliana si fondono nella voce emozionante del suo strumento.

E assieme a Riccardo Tesi, il poliedrico Mirabassi è ospite anche in “Cem Saudades” di BZ 4Tet, Radar (distr. Egea). Si tratta di un lavoro importante su realtà culturali che Gabriele Mirabassi conosce bene e spiega così: ”Il calendario in Brasile è scandito dal susseguirsi delle feste popolari: festa junina, bumba-meu-boi e naturalmente il carnevale sono solo alcune delle più celebri. Ognuna di queste ricorrenze crea un repertorio di musiche, ritmi e danze proprie che diventano a loro volta luoghi di residenza privilegiata della identità nazionale stessa di quel popolo”. Un mondo che in qualche modo questo album vuol far rivivere grazie a quattro musicisti di profonda conoscenza delle rispettive tradizioni musicali. La raffinata chitarra del norte-rio-grandense Luiz Lima, infatti, è calata nell’immenso patrimonio di sincretismo musicale afro-europeo che fa del nord est del Brasile uno dei luoghi più ricchi al mondo in termini di arte popolare, e così lo sono le sue composizioni. Ottime le ance di Claudio Carboni. E altrettanto prezioso il lavorio intenso dei due impeccabili “ritmi” del gruppo, Marco Cattarossi (basso) e Ricardo da Silva (batteria e percussioni) che inanellano frevos, baioes e chorinhos pieni di “molho” (sugo, condimento,ovvero lo speciale swing brasiliano). Musica brasiliana, ma con un’anima fortemente mediterranea, ancora una volta lì a dimostrare la profonda influenza che la nostra gente emigrata in quel grande paese ha esercitato sulla genesi e sullo sviluppo della MPB (Musica Popular Brasileira).

L’avventura continua grazie alla collana musicale Rough Guide che ci fa sognare con le spiagge di Copacabana, i rioni di Sao Paolo, le feste popolari di Bahia che sfilano in questa raccolta di diciassette canzoni che vanno dal funk al samba, dall’afro-reggae alla dance e rigorosamente accomunate dallo spirito popolare e allegro della inconfondibile musica brasiliana.
Un po’ di tutto questo è nell’album dall’esplicativo titolo“Brazilian Street Party” (distr. Egea): parte con l’omaggio a James Brown di Funk’n Lata, uno stile funky da brass band miscelata a samba, poi afro-reggae alla Manu Chao, batucada spettacolare, cocktail esplosivo con forró, baiao, axé, drum and bass, remix inusitati di Dj alle prese con berimbau e cuica. In totale, 17 tracce scatenate per un carnevale avantgarde.

Remix e DJs di nuovo in pista per modernizzare la tradizione brasiliana con colori dell’underground e suoni elettronici anche nell’album ”Brazilian Groove “(Putumayo World Music). Qui samba e bossa nova si intrecciano a soul, funk e r&b per ottenere una macedonia elettrizzante che cattura lo spirito degli amanti dei suoni esotici e della festa travolgente. Nella compilation spicca ‘A Historia De Morena Nua Que Abalou As’: brillante la sezione fiati, ritmica maestosa, ottima trama creata da organo e chitarra, il tutto per la bella voce di Max De Castro; ballabile anche ‘Lagoinha’ di Carlinhos Brown; se volete stare sullo stesso tempo andate alla traccia 9, ‘Soul Da Bem’ di Aleh. Nel brano ‘Beleza’ di Marcello, tra funk e samba fanno capolino lievi accenti di musica latina. Dodici canzoni per vivere le atmosfere moderne di Rio e San Paolo.

Il lato acustico della musica brasiliana ci regala ritmi moderati, canzoni dolci e introspettive per ritemprare lo spirito, ma anche una piacevole occasione per far riposare le orecchie violentate dai decibel delle musiche di strada.
La prima raccolta è della World Music Network, in collaborazione con Oxfam, il titolo è: “Think Global: Acoustic Brazil” (Distr. Egea). Si tratta di una bella selezione di 15 brani che abbraccia tanti stili differenti e mette in scena alcuni dei più nomi importanti: da Maria Bethania a Beth Carvalho, da Paola Moura all’Orquestra Imperial, da Casuarina a Chico Buarque, da Marcos Sacramento a Mongolo a Garrafiera.


Il secondo titolo, che continua la scoperta dei cantanti-poeti brasiliani, è pubblicato da Putumayo World Music. ”Acoustic Brazil”, con una copertina solare che rappresenta già una piccola opera d’arte, è una compilation con l’intervento di pezzi da novanta della musica brasiliana. Infatti sono state coinvolte figure leggendarie come Caetano Veloso, Chico Buarque, Gal Costa e Paulinho da Viola per aprire la strada a una nuova generazione di cantanti. Dei grandi artisti appena citati sappiamo già abbastanza, mentre di Teresa Cristina quasi nulla. E allora vi proponiamo ’Meu Mundo e Hoje (Eu Sou Assim)’: corde andine intrecciate a scale blues della chitarra – con il sostegno puntuale del surdo – stimolano la cuica a dire la sua in questo ottimo ritmo di samba jazz. ’Mensagem de Amor’ è una bella sussurrata bossa nova classica, romantica, del talentuoso musicista bahiano Lucas Santtana, che si dimostra anche bravo interprete di ballad; interessante anche il trattamento ritmico afrobrasiliano (richiama alla mente pattern presenti nei Caraibi) che anima ’Moro na Roca’, la traccia 9 di Monica Salmaso, voce fantastica che ha già riscosso notevoli consensi; e sfumatissimi colori della nueva trova cubana si scorgono nella voce di Márcio Faraco, chitarrista-compositore, che interpreta ‘Ciranda’ in compagnia di uno dei suoi maestri: Chico Buarque. Il suono dolce, ma fermo, del triangolo ci accompagna a scoprire il timbro originale del pernambucano Lula Queiroga (nel 1983 incise il suo primo album con Lenine) che qui interpreta, con l’ausilio del carioca Pedro Luis, il brano ’Noite Severina’: vuol dire notte rurale, ma dietro c’è l’amore. In sintesi, 12 belle tracce per assaporare lo swing delicato della bossa colorato lievemente dai toni allegri e giocosi di un samba lento o le atmosfere melodiose del samba canção (samba canzone).

Grande electro-swing bossanovistico nella traccia 11, ce lo regala ’Os Grilos’ della giovanissima Marcela (viene dal Mato Grosso, ha cantato in tournée con BossaCucaNova, un famoso trio di DJs/produttori di Rio De Janeiro), mentre il lamento allegro della cuica introduce ’Saudade Fez Um Samba’ – l’ultima traccia della compilation – cantata da Marissa. Questi due pezzi sono nella bella raccolta ”Brazilian Lounge” (Putumayo World Music), che illustra le voci brasiliane più sensuali in sinergia con le nuove tendenze e la tradizione, tra elettronica, samba e bossa. Oltre alle due artiste citate incontrerete anche Bebel Gilberto, una delle figure più popolari della canzone brasiliana. ’Há Dias’ è un canto flautato, e di questa voce ne sentiremo parlare ancora: la cantautrice Luca Mundaca, originaria di San Paolo, ma dal 1999 vive negli Stati Uniti. Una menzione particolare, che è bene ripetere ogni tanto, va alla Putumayo (www.putumayo.com), per la sensibilità che dimostra con i contributi versati ad alcune Comunità in difficoltà. In questo caso i fondi (una parte del ricavato dalle vendite dell’album) sono destinati a Rukha, una organizzazione che lavora per migliorare le condizioni di vita dei bambini di strada del Brasile.

Dopo il successo di “Maria Creuza – Canta Vinicius de Moraes”, poesie di Vinicius Moraes messe in musica da Tom Jobim, oggi Maria Creuza interpreta le canzoni del chitarrista e compositore Baden Powell, scomparso nel 2000. Attraverso la voce sensuale e coinvolgente di questa brava interprete della musica popolare brasiliana si riscoprono alcune delle composizioni più belle di Baden Powell: Berimbau, Feitinha Pro Poeta, Consolação, Samba da Benção o Samba Triste. L’album è pubblicato da Iris Music (distr. Egea).

Pascal Bournet (chitarre) e Hector “Tachi” Gomez (percussioni) – ossia il duo Boa Fonte – si dividono il timone per farci scoprire il variegatissimo patrimonio che scorre a fianco del fiume più grande del mondo. “Caminho Para o Amazonas” di Boa Fonte (Iris Music – distr. Egea) è un insieme di brani come tributo a quell’immensa risorsa naturale e generatrice di vita che è il fiume delle Amazzoni, lungo 7025 km. Ripercorrendo il viaggio delle acque che parte nelle Ande, a 5507 metri di altezza, fino a giungere all’enorme delta che le fa scivolare nell’Oceano Atlantico, l’album ci offre un magnifico spettacolo di suoni naturali. Queste 21 tracce attraversano la musica peruviana, quella brasiliana fino alle tonalità indigene e ci offrono emozioni uniche, che i nostri ‘sensori’ captano nei colori e nelle atmosfere ricreate dai bravi artisti.

“Moment of passion – Na hora da paixao” (In & Out – distr. Egea) è l’esordio da solista della cantante Viviane De Farias, nata a Rio De Janiero ma cresciuta negli USA. Un curriculum artistico molto articolato quello di Viviane che si manifesta in questo album dove si muove su più fronti sonori, ma i suoni della casa madre ci sono. La sua voce suadente, punto di congiunzione tra musica brasiliana e vocalità jazzistica, si amalgama perfettamente alla chitarra di Paulo Morello, chitarrista e co-leader del grande progetto Bossa Nova Legends e alle calde note di Kim Barth all’alto e soprano sax.

“Tudo Azul” di Velha Guarda Da Portela (distr. Egea) è un viaggio alla riscoperta di suoni brasiliani dimenticati. Il merito a Marisa Monte che ha scovato anziani depositari del samba autentico, poco noti ma importanti. Questi sono i veterani musicisti della Portela, una delle più famose scuole di samba: una sorta di Buena Vista Social Club in chiave carioca.

Finisce qui la lettura sul pentagramma e, a proposito di libri da leggere per saperne di più sul gigante sudamericano e prepararsi al viaggio reale o ideale, ecco due interessanti titoli.
Ovviamente partiamo dall’argomento musica e il volume giusto è “Chega de Saudade. Storia e storie della bossa nova” del giornalista Ruy Castro (Angelica editore). Quest’opera, che in Brasile è già alla terza edizione e il cui titolo è preso dalla canzone omonima, racconta la scena musicale di Rio nel periodo che va dal 1949 al 1967 con al centro i grandi protagonisti della saudade: Tom Jobim, João Gilberto, Vinicius de Moraes, Elis Regina e tanti altri. La nascita della bossa nova narrata come un romanzo. Utile, istruttivo e divertente. Uno di quei testi che bisogna leggere più volte, perchè quando arrivate alla pagina 440, l’ultima, alcuni aspetti, nomi, stili ecc. li avete già dimenticati.

Un capitolo interessante sulla musica anche nella snella ed economica “Guida rapida a usi, costumi e tradizioni del Brasile” di Mauro Cicchetti – Anna Maria Scarparo (Morellini editore). Cicchetti ha dedicato a questo paese anche la fortunata guida pubblicata con Moizzi ed ora, assieme alla coautrice, ha voluto fornire ai viaggiatori un vademecum con le pillole essenziali per sintonizzarsi correttamente sulle frequenze brasiliane, grazie anche ai contributi di numerosi specialisti della realtà brasiliana, tra religioni, gastronomia, arte, calcio, musica ecc . Circa duecento pagine, ventidue capitoli, e tra i tanti consigli, quelli di Mario Ventimiglia sulla fotografia, poi piccoli quadretti sulle notti brasiliane, dove dormire e, importante, come viaggiare sicuri. Chi conosce Cicchetti riesce a intuire, in questa scrittura a quattro mani con Anna Maria, quando è il nostro Mauro ad avere la penna in mano: traspare l’allegria e lo spirito che mette nelle cose quando parla del suo amato Brasile. In sintesi, un tascabile utile e piacevole da leggere.

Idealmente ci fermiamo in Brasile, forse per due settimane vista la mole di questo Paese, e quindi a prestissimo per riprendere il cammino e risalire il continente tra le altre musiche latinoamericane.

Foto: G.F.Grilli

Gian Franco Grilli

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