Intervista a Rodolfo Guerra su “La Salsa Soy Yo”

La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere di incontrare per una interessante intervista il maestro arrangiatore e bassista Rodolfo Guerra con il quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere riguardo la più recente produzione del maestro peruviano uscito con il marchio della Banda Del Puerto “La Salsa Soy Yo” nato dalla collaborazione tra Rodolfo ,il leader della band veneta Diego Fabbian e la voce rivelazione degli ultimi mesi ovvero quella del cubano Leo Wiber.
Questa Unione ha dato come risultato una splendida salsa edita da Alosibla e con il quale segna il punto di partenza di una serie di collaborazioni fra i tre artisti sopracitati.
Di seguito troverete un’interessante intervista che parla non solo di questo brano, già in cima alle classifiche di gradimento del pubblico salsero, ma anche di altri argomenti più particolari tutti da leggere. Ringraziamo il maestro per averci concesso l’intervista che troverete sotto. Fabrizio Zoro

Ciao Rodolfo, come è nata l’idea del progetto “La Salsa Soy Yo “, frutto della collaborazione già in essere tra voi tre artisti?

Innanzitutto, volevo salutare tutto il mondo salsero di Salsa.It e tutti gli amanti della musica latina, ringraziandoti, per questa intervista . Per quanto riguarda questo incontro tra me, Diego e Leo, posso dire che sia stato uno incontro molto equilibrato perchè ognuno di noi ha quell’ingrediente giusto che miscelato insieme da un risultato molto soddifacente. Infatti, Leo Wilber è un animale da palcoscenico, diciamo che lo considero il Ricky Martin Europeo (pur essendo di Cuba). é un grandissimo cantante con un timbro di voce particolare ma, una cosa che nessuno sa è che lui è un fantastico compositore, mi sorprende in quanto a velocità di composizione letteraria di un brano. è un ARTISTA e, oggi giorno, parlare di arte è molto difficile.
Diego Fabbian è un musicista con la M maiuscola, è molto preparato ed ha una base solida sul quale costruisce tutte le sue opere. Un’altra cosa importante che lo caratterizza è l’interesse che egli ha nei confronti della tecnologia. Oggi la tecnologia è importante nel fare la musica: tu puoi fare un disco bellissimo, suonato da musicisti di peso ma, poi arriva il momento del mixaggio o equalizzazione finale e, se non trovi un’ingegnere del suono che mixa bene quel disco alla fine del lavoro… per bello che sia, potrebbe benissimo essere da buttare. Invece, con Diego vai sul sicuro, inoltre suona benissimo il piano, pur essendo Italiano suona il piano da “Latino”!!! Inoltre, grazie alla tecnologia, ed in questo caso a internet, ci siamo potuti scambiare i file dei primi provini, degli arrangiamenti e poi, infine, delle tracce singole dei diversi strumenti, senza dover, per forza, raggiungerci di persona, correggendo cosi “via etere” il “tiro” su alcune armonie, anche se la parola che ripeterò spesso in questa intervista è che la Tecnologia non è tutto: non c’entra con l’arte, che invece deriva dallo spirito Umano, dal anima della persona, al contrario della tecnologia, che è data da macchine e perciò, senz’anima. Un esempio che faccio spesso: io posso ascoltare una musica fatta benissimo con il computer, l’orecchio mi dice che suona bene ma, al cuore non arriva nulla. Ecco che manca l’arte!

La Vostra Sinergia come è Nata ?

E nata un ‘estate di due anni fa. Abbiamo fatto concerti nel Veneto con un piccolo gruppo (sie musicisti) con Leo, Diego, “El Chato “…   poi chiacchierando del più e del meno, nonostante io facessi le mie produzioni a nome mio, è stato talmente scorrevole il discorso che alla fine è nato tutto senza che noi ce ne accorgessimo.
Leo e Diego, che sono entrambi residenti nel Veneto, si sono trovati, ed insieme hanno creato l’idea e cenni di armonia di questo brano, “la Salsa Soy Yo”. Poi Diego ha passato a me, questo materiale audio (sempre via internet), ed io non ho fatto altro che “Vestire la Modella”, nel senso che ho solo sistemato l’idea, aggiungendo i fiati e ovviamente il basso ed il risultato è stato molto soddisfacente ma il brano aveva già una melodia molto bella , io ho dovuto veramente fare ben poco.

Chi sono i musicisti che hanno collaborato a questo Progetto “La Salsa Soy Yo”?

Grazie per questa domanda e con piacere vorrei menzionare tutti i musicisti che hanno prestato la loro “Arte” in questo progetto , nei cori abbiamo Juan Carlos Vega che oltre ad essere il cantante della mia orchestra è anche un grande musicista, e abbiamo anche il Cubano Mariano Mena e Marcelo Brito . Voglio ricordare che in ogni produzione i Cori sono importantissimi quasi fondamentali. E vero la tecnologia oggi, anche in ragione di abbattimento di costi, ti permette con lo stesso cantante di fare anche i cori , ma la tecnologia non è tutto, anzi, il difetto è che si sente la stessa voce sia nel canto che nei cori. Nei tempi della Fania i cori erano fatti da Cantanti che avevano la propria orchestra, I. Quintana, Santos Colon lo stesso Hector Lavoe e Chivirico erano non solo cantanti ma anche grandi coristi e si capisce così perchè la qualità di un brano era molto più alta. Ripeto i cori sono importantissimi ma purtroppo molte volte qui i costi sono un pò troppo sostenuti e le produzioni tendono a “Risparmiare ” cominciando a tagliare sui cori ed è molto difficile così fare un disco di qualità che possa competere con le produzioni estere.
Nelle percussioni c’è Carlitos Fernandez, Deyvis Luna, al trombone Carlos “Chino” Miñoso e, alla tromba Fabio Buonarotta . Ovviamente il Piano l’ha suonato Diego , il Baby Bass io e la voce leader è di Leo Wilber.

Parliamo di Leo Wilber chi l’ha scoperto?

Beh la storia di Leo è un po particolare. Una volta ero con il “Chino ” Gabriel Delgado, un grandissimo percussionista, che suona insieme a me, nel quintetto Latin Jazz del pianista e maestro cubano, Nelson Betancourt (Il gruppo si esibisce ogni mercoledi sera presso la Casa della Musica a Milano Ndr) il quale, parlando del più e del meno, mi disse che aveva conosciuto un cantante cubano, con un timbro di voce bellissimo e, che sentendolo cantare, aveva subito pensato a me, per il tipo musica che facevo, perchè assomigliava molto a Victor Manuelle ma, soprattutto, a Gilberto Santarosa. Mentre lo diceva mi aveva dato il suo biglietto da visita che io lo misi “nel cassetto”, perchè sinceramente, credevo, si tratterà di un cantante come altri, ma addirittura paragonarlo a Gilberto, era un pò sopravalutato secondo mio punto di vista. Alla fine, sono passati DUE ANNI prima di “riaprire ” quel cassetto e chiamare, devo dire che mi è sembrato, al telefono, molto educato e cortese, ma anche in quell’occasione non combinammo nulla. Fu Diego il collante di tutto, perchè da una sua idea ci siamo incontrati due anni fa, come raccontavo prima, abbiamo fatto qualche serata in giro con questo piccolo gruppo, e da li è nata, con Leo, sia un amicizia artistica ma, anche e ci tengo a sottolinearlo, un ‘amicizia che va ben al di là della musica: poi è diventato anche cantante della mia orchestra insieme ai cantanti storici,  Lenia e Juan Carlos e poi perchè abbiamo cominciato alcuni progetti molto importanti che porteremo a termine a breve.

La “Salsa Soy Yo” rimane un progetto isolato o tra te, Leo e Diego sta nascendo qualche altro progetto che vedremo in futuro?

Innanzitutto vogliamo vedere come va questa produzione l’abbiamo coccolata , fatta crescere e data al pubblico che vedo sta cominciando ad apprezzare molto , beh, adesso che abbiamo dato il pranzo, cucineremmo anche la “Cena” (ridendo). Siamo comunque rimasti d’accordo di vedere prima come sarebbe andato questo brano, dopo di che valuteremmo la possibilità di “sfornare”  qualche altra produzione ( abbiamo alcune idee in cantiere).

A chi è dedicato “La Salsa Soy Yo” e qual’è il messaggio rivolto a chi lo ascolta?

E rivolto a tutti i salseri del Mondo ed il messaggio lo trovi nel testo della canzone: “Si te preguntan por ahi: quién es la salsa?, tu dile… la salsa eres tu, la salsa soy Yo”… se ti dovessero chiedere chi è la salsa? digli che la salsa sono io ed anche che la salsa sei tu.
Un testo molto bello, che nomina dei cantanti di fama mondiale, che noi rispettiamo e per esempio se nominavamo Beny Morè, seguivamo un arrangiamento tradizionale; se invece, nominavamo un cantante cubano moderno, abbiamo inserito dietro un arrangiamento più “Timbero”; cosi come ad ogni accenno di un famoso cantante portoricano, aggiustavamo il tiro con una salsa più classica. Anche se però ci sono tanti modi di farla la salsa è sempre una sola.

Secondo te dove va la Salsa Italiana e dove si colloca ora musicalmente parlando con il resto del mondo?

Io credo che la Salsa in Italia abbia ancora tantissimo da dire, anche perchè abbiamo grandissimi arrangiatori, musicisti e compositori, insomma tantissima potenzialità che, se ci fosse un Jerry Masucci moderno, si potrebbe ricreare quello che fecero i fondatori della Fania tanti anni fa, racchiudendo in un unica etichetta il meglio dei musicisti in circolazione.
Oggi c’è la stessa potenzialità qui, in Italia, ed a volte, magari rischiando, si potrebbe offrire un prodotto molto meno commerciale, atto a tirar fuori il meglio di ogni artista, perchè ripeto, l’arte non ha confini, ecco il motivo per il quale brani che hanno 40 o 50 anni sono ancora in voga o rivisitati da stelle del calibro di Marc Anthony, che sta facendo conoscere le gesta di Hector Lavoe anche ai meno preparati. L’arte rende le opere sempre verdi, non ha una durata nel tempo, non può essere solo una “moda”. Ad esempio un giorno ero a suonare Latin jazz, ed il Dj nella pausa, ha messo due salse di Ruben Blades dal Titolo “Camaleon” e “Ojos de Perro Azul”, tutti noi musicisti ci siamo seduti ed abbiamo goduto , è stata una gioia per l’anima ascoltare in qual momento poesia e salsa allo stesso tempo! Un’altro aneddoto è stato quando Juan Carlos Vega e io stavamo suonando musica tradizionale peruviana (del quale uscirà a breve un disco di questo genere fatto da questi due musicisti ndr) , nel locale entrò un uomo, era da solo, di aspetto rude, “un duro”, si era seduto ad un tavolo e mentre beveva la birra si mise a piangere come un bambino nell’ascoltare una canzone che parlava dell’amore lontano. Sai perchè lui piangeva? perchè sentiva la potenza dell’arte trasformata in musica e parole.

E’ per questo che tu continui a dire che la tecnologia non è tutto nella musica ?

Bravo hai fatto centro! Mi piace esprimere tutto ciò con una mia frase “Un Linguista non fa un Poeta” Una persona che ha studiato perfettamente la grammatica, la sintassi con tutte le regole che ne derivano forse non potrà mai sostituire ciò che un poeta può esprimere in versi, magari non esatti metricamente, ma che arrivano come frecce al cuore.
Pensiamo all’arte. In Italia è arrivato il momento di sederci e guardarci negli occhi e collaborare perché così troveremo una via che potrebbe portarci in tutto il mondo. Qui ci sono grandi arrangiatori latini ed italiani che sanno della musica e soprattutto della clave che è ancora più importante per quanto riguarda i segreti della nostra musica.

A brucia pelo chi è più forte l’America o L’Europa?

Sempre l’America, in Europa ancora si pensa troppo al Businnes nonostante alcuni sforzi sano stati fatti.

Hai qualche aneddoto su “La Salsa Soy Yo” ?

Si, quando Leo stava registrando la Voce, dopo che l’arrangiamento era tutto finito, alla fine del brano, mentre cantava: “la salsa viene de Cuba, del corazon de mi Pueblo” ha lanciato un urlo in cubano “Asereeee” e mi abbracciato quasi piangendo , perchè lui stesso ha sentito la potenza dell’arte su se stesso. Cosi abbiamo deciso di tenere, di non cancellarlo, quel urlo , spontaneo, quasi impercettibile.

Hai parlato di tanti arrangiatori che arrivano da Cuba, pensi che tra poco questa linfa si bloccherà causando qualche ripercussione sullo sviluppo salsero o ci sarà ancora un emigrazione per cause sociali nella nostra nazione?

Questa tua domanda è un pò provocatoria però non ci casco (ridendo) , ciò che posso rispondere è che la musica e l’artista non hanno cittadinanza. L’unica cosa, credo io, che cambierà è che potranno tornare a casa un pò più spesso e senza problemi.
Io sono molto amico dei cubani e loro stessi quando li vedo mi dicono sempre “e ricordati che tu sei uno di noi” e questa frase mi emoziona sempre .

Grazie Rodolfo per questa chiacchierata , ti congediamo chiedendoti qualche anteprima sul futuro di Rodolfo Guerra da solo

Sicuramente c’è qualcosa che bolle in pentola ma per ora per scaramanzia non dico altro sicuramente voi di Salsa.It sarete i primi ad essere informati di tutto ciò. grazie comunque a te ed al sito per l’opportunità di questa bellissima intervista ringraziando Francisco ed anche Tito Moreno ed Ilario Cali che sono cin Alosibla gli editori del singolo “La Salsa Soy Yo”

Fabrizio Zoro – fabrizio@salsa.it

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