In viaggio tra le musiche: fado
Maggio 2008
di Gian Franco Grilli
Continua il nostro viaggio musicale inaugurato dal flamenco. Prima di attraversare lo stretto di Gibilterra per inoltrarci nell’Africa, facciamo un salto in Portogallo – che è a quattro passi dall’Andalusia – per conoscere Montijo (in provincia di Lisbona) o meglio la voce calda e portentosa della sua cittadina-vocalist-compositrice più autorevole: Dulce Pontes. Dopo il bellissimo Focus firmato con Ennio Morricone (2003), l’artista lusitana ritorna a viaggiare tra le note con El Corazón Tiene Tres Puertas (Il cuore ha tre porte), titolo di un colossale lavoro dal vivo – due CD e un DVD; produzione Ondeia/Resistencia, distr. Egea – che celebra i vent’anni di carriera della virtuosa cantante capace di creare magie e paesaggi sonori inusitati.
L’album offre una nuova visione della musica popolare portoghese con una rilettura in particolare del fado, qua e là intrecciato con sonorità del mondo. Un’opera monumentale – tra canto, musica, teatro, danza, poesia, ricerche acustiche – che si dipana in 34 interpretazioni, a cui si aggiungono immagini filmate per la durata totale di ben 258 minuti di emozioni. Il dvd, infatti, completa e impreziosisce l’iniziativa con le riprese del concerto realizzato ad Istanbul e il “making of” del CD 2. Qui si srotolano immagini suggestive, seducenti, e soprattutto efficaci per apprezzare preparazione e montaggio di un progetto artistico insolito e complesso, realizzato all’interno di affascinanti luoghi religiosi del Portogallo, in ambienti architettonici con acustiche e atmosfere d’altri tempi, tra cappelle, chiostri, refettori e nicchie del Convento del Cristo di Tomar e nella chiesa di Santa Maria di Óbidos.
Perlustriamo la stessa area culturale e troviamo Mafalda Arnauth, una nuova fadista che il pubblico italiano ha potuto apprezzare nuovamente alcune settimane fa in occasione di tre concerti tra Mestre e Roma. Trentaquattro anni, di Lisbona, iniziò per caso a cantare ad una festa accademica mentre studiava veterinaria e da lì la svolta della sua vita per il fado, che l’ha consacrata come una delle più interessanti voci di questa espressione. Recentemente è stato distribuito anche in Italia il suo quinto album intitolato ”Diario” (Magic Music – Distr. Egea), il più intimo e personale tra i cd finora realizzati e il primo prodotto direttamente dall’artista.
Mafalda spazia dal fado tradizionale a quello più moderno rinnovando i contenuti e ponendo grande attenzione ai temi di vita quotidiana. Con “Diario”, infatti, l’artista tenta di rimuovere quasi interamente la fatalità, la cattiva sorte, l’ombra, l’idea che il fado sia destinato a girovagare sempre in un mondo triste e buio. Inoltre, come fanno molti artisti del nuovo fado, Mafalda allarga i propri confini per incontrare orizzonti nuovi, che nel disco si materializzano con omaggi ad artisti brasiliani e argentini. La cantante cattura il pubblico prima con la sua spontaneità del suo canto, poi con i ricordi evocati dalle canzoni della tradizione portoghese e infine con le sue composizioni, che ne rivelano la profonda sensibilità. Un cd bello, interessante, una bella testimonianza della maturità raggiunta dall’artista che contribuisce a rinnovare lo spirito della musica popolare portoghese.
Pertanto, se avete in programma di visitare il Portogallo, prima di partire verso questa terra vi consigliamo caldamente di visionare l’ottimo dvd di Dulce Pontes, di ascoltare le musiche qui presentate e di sfogliare il libro – con cd musicale allegato – di Carlo Giacobbe, Il Fado di Coimbra, Storia e significato sociale della canzone accademica (Besa Editrice).
La seconda tappa del nostro viaggio musicale termina qui. Arrivederci alla prossima settimana.
Gian Franco Grilli
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